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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Romani - 4

Romani

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CEI 2008 4 Che diremo dunque di Abramo, nostro progenitore secondo la carne? Che cosa ha ottenuto?
4,1-12  L’esempio di Abramo
 Paolo presenta la storia biblica di Abramo come conferma esemplare della sua tesi sulla giustificazione mediante la fede.
CEI 2008 4,2Se infatti Abramo è stato giustificato per le opere, ha di che gloriarsi, ma non davanti a Dio.
CEI 2008 Ora, che cosa dice la Scrittura? Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia.
4,3  Citazione di Gen 15,6, ripresa poi al v. 9 e al v. 22.
CEI 2008 4,4A chi lavora, il salario non viene calcolato come dono, ma come debito;
CEI 2008 4,5a chi invece non lavora, ma crede in Colui che giustifica l'empio, la sua fede gli viene accreditata come giustizia.
CEI 2008 4,6Così anche Davide proclama beato l'uomo a cui Dio accredita la giustizia indipendentemente dalle opere:

CEI 2008 Beati quelli le cui iniquità sono state perdonate
e i peccati sono stati ricoperti;
4,7-8 Citazione di Sal 32,1-2.
CEI 2008 4,8 beato l'uomo al quale il Signore non mette in conto il peccato!

CEI 2008 4,9Ora, questa beatitudine riguarda chi è circonciso o anche chi non è circonciso? Noi diciamo infatti che la fede fu accreditata ad Abramo come giustizia.
CEI 2008 4,10Come dunque gli fu accreditata? Quando era circonciso o quando non lo era? Non dopo la circoncisione, ma prima.
CEI 2008 Infatti egli ricevette il segno della circoncisione come sigillo della giustizia, derivante dalla fede, già ottenuta quando non era ancora circonciso. In tal modo egli divenne padre di tutti i non circoncisi che credono, cosicché anche a loro venisse accreditata la giustizia
4,11  La circoncisione, secondo il racconto della Genesi, venne richiesta ad Abramo più tardi, quando la giustizia gli era già stata accreditata per la sua fede nelle promesse di Dio (Gen 17,9-14).
CEI 2008 4,12ed egli fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo provengono dalla circoncisione ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione.
CEI 2008 Infatti non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede.
4,13-25 Le promesse di Dio e la fede
Vedi Gen 18,1822,17-18. Per l’eredità concessa ad Abramo mediante la promessa vedi Gal 3,15-18.
CEI 2008 4,14Se dunque diventassero eredi coloro che provengono dalla Legge, sarebbe resa vana la fede e inefficace la promessa.
CEI 2008 La Legge infatti provoca l'ira; al contrario, dove non c'è Legge, non c'è nemmeno trasgressione.
4,15  Nell’uomo c’è il desiderio di fare il bene, ma non la capacità di attuarlo (7,18). Perciò egli trasgredisce la legge di Dio e ne provoca l’ira, cioè il suo giudizio che condanna il peccato (vedi Gal 3,19).
CEI 2008 4,16Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi -
CEI 2008 come sta scritto: Ti ho costituito padre di molti popoli - davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all'esistenza le cose che non esistono.
4,17-18 Citazione di Gen 17,5 e 15,5.
CEI 2008 4,18Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza.
CEI 2008 Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo - aveva circa cento anni - e morto il seno di Sara.
4,19 Isacco, il figlio promesso da Dio, nacque ad Abramo, ormai vecchio, dalla sposa Sara, che era sterile, cioè in una condizione che sfida ogni umana speranza.
CEI 2008 4,20Di fronte alla promessa di Dio non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio,
CEI 2008 4,21pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento.
CEI 2008 4,22Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.
CEI 2008 4,23E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato,
CEI 2008 4,24ma anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore,
CEI 2008 il quale è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.


4,25  In questa frase si riflette un’antica professione di fede cristiana che interpreta la morte di Gesù alla luce del testo di Is 53,4-5.11-12.