Giosuè A (Codice Alessandrino)
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Interconfessionale
I Filistei domandarono: — Chi è stato? — Sansone! — fu la risposta. — Ha agito così, perché suo suocero, uno di Timna, ha dato a un altro la donna che egli aveva sposato. Allora i Filistei andarono dalla moglie di Sansone, e bruciarono lei e suo padre.
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15,11
Allora tremila uomini della tribù di Giuda andarono nella caverna della roccia di Etam e dissero a Sansone: — Lo sai che i Filistei fanno da padroni nel nostro territorio? Guarda in che guai ci hai messi! Sansone rispose: — Io ho trattato i Filistei come loro hanno trattato me.
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Quando Sansone arrivò a Lechì, i Filistei gli vennero incontro con grida di trionfo. Ma all’improvviso lo spirito del Signore agì con potenza in Sansone: le corde attorno alle sue braccia si ruppero, come dei fili bruciati, e tutti i legami gli caddero dalle mani.
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Poi Sansone ebbe sete e invocò il Signore: «Tu mi hai dato questa grande vittoria. Ma ora rischio di morire di sete o di finire prigioniero di questi Filistei, che sono incirconcisi».
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Allora Dio fece sgorgare dal suolo una sorgente d’acqua. Sansone bevve e riprese forza. Quella sorgente fu chiamata En-Kore (Sorgente di Colui che Invoca): si trova a Lechì, e c’è ancora.