Tobia BA (Codice Vaticano e Alessandrino)
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CEI 2008
AT greco
10
10,1καὶ Τωβιτ ὁ πατὴρ αὐτοῦ ἐλογίζετο ἑκάστης ἡμέρας καὶ ὡς ἐπληρώθησαν αἱ ἡμέραι τῆς πορείας καὶ οὐκ ἤρχοντο
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Tb Frattanto ogni giorno Tobi contava le giornate, quante erano necessarie all'andata e quante al ritorno. Quando poi i giorni furono al termine e il figlio non era ancora tornato,
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Tb10,2pensò: "Che sia stato trattenuto là? O che sia morto Gabaèl e non c'è nessuno che gli dia il denaro?".
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10,4εἶπεν δὲ αὐτῷ ἡ γυνή ἀπώλετο τὸ παιδίον διότι κεχρόνικεν καὶ ἤρξατο θρηνεῖν αὐτὸν καὶ εἶπεν
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Tb10,4Sua moglie Anna diceva: "Mio figlio è morto e non è più tra i vivi". E cominciò a piangere e a lamentarsi sul proprio figlio, dicendo:
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Tb10,6Le rispondeva Tobi: "Taci, non stare in pensiero, sorella; egli sta bene. Certo li trattiene là qualche fatto imprevisto. Del resto l'uomo che lo accompagnava è sicuro ed è uno dei nostri fratelli. Non affliggerti per lui, sorella; tra poco sarà qui".
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10,7καὶ εἶπεν αὐτῷ σίγα μὴ πλάνα με ἀπώλετο τὸ παιδίον μου καὶ ἐπορεύετο καθ’ ἡμέραν εἰς τὴν ὁδὸν ἔξω οἵας ἀπῆλθεν ἡμέρας τε ἄρτον οὐκ ἤσθιεν τὰς δὲ νύκτας οὐ διελίμπανεν θρηνοῦσα Τωβιαν τὸν υἱὸν αὐτῆς ἕως οὗ συνετελέσθησαν αἱ δέκα τέσσαρες ἡμέραι τοῦ γάμου ἃς ὤμοσεν Ραγουηλ ποιῆσαι αὐτὸν ἐκεῖ
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Tb10,7Ma lei replicava: "Lasciami stare e non ingannarmi! Mio figlio è morto". E subito usciva e osservava la strada per la quale era partito suo figlio; così faceva ogni giorno e non si fidava di nessuno. Quando il sole era tramontato, rientrava a piangere e a lamentarsi per tutta la notte e non prendeva sonno.
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10,8εἶπεν δὲ Τωβιας τῷ Ραγουηλ ἐξαπόστειλόν με ὅτι ὁ πατήρ μου καὶ ἡ μήτηρ μου οὐκέτι ἐλπίζουσιν ὄψεσθαί με
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TbCompiuti i quattordici giorni delle feste nuziali, quelli che Raguele con giuramento aveva stabilito di organizzare per la propria figlia, Tobia andò da lui e gli disse: "Lasciami partire. Sono certo che mio padre e mia madre non hanno più speranza di rivedermi. Ti prego dunque, o padre, di volermi congedare, perché possa tornare da mio padre. Già ti ho spiegato in quale condizione l'ho lasciato".
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10,9εἶπεν δὲ αὐτῷ ὁ πενθερὸς αὐτοῦ μεῖνον παρ’ ἐμοί κἀγὼ ἐξαποστελῶ πρὸς τὸν πατέρα σου καὶ δηλώσουσιν αὐτῷ τὰ κατὰ σέ καὶ Τωβιας λέγει οὐχί ἀλλὰ ἐξαπόστειλόν με πρὸς τὸν πατέρα μου
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Tb10,9Rispose Raguele a Tobia: "Resta, figlio, resta con me. Manderò messaggeri a tuo padre Tobi, perché gli portino tue notizie". Ma egli disse: "No, ti prego di lasciarmi andare da mio padre".
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10,10ἀναστὰς δὲ Ραγουηλ ἔδωκεν αὐτῷ Σαρραν τὴν γυναῖκα αὐτοῦ καὶ τὰ ἥμισυ τῶν ὑπαρχόντων σώματα καὶ κτήνη καὶ ἀργύριον
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Tb10,10Allora Raguele, alzatosi, consegnò a Tobia la sposa Sara con metà dei suoi beni, servi e serve, buoi e pecore, asini e cammelli, vesti, denaro e suppellettili.
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10,11καὶ εὐλογήσας αὐτοὺς ἐξαπέστειλεν λέγων εὐοδώσει ὑμᾶς τέκνα ὁ θεὸς τοῦ οὐρανοῦ πρὸ τοῦ με ἀποθανεῖν
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Tb10,11Li congedò in buona salute. A lui poi rivolse questo saluto: "Sta' sano, figlio, e fa' buon viaggio! Il Signore del cielo vi assista, te e tua moglie Sara, e possa io vedere i vostri figli prima di morire".
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10,12καὶ εἶπεν τῇ θυγατρὶ αὐτοῦ τίμα τοὺς πενθερούς σου αὐτοὶ νῦν γονεῖς σού εἰσιν ἀκούσαιμί σου ἀκοὴν καλήν καὶ ἐφίλησεν αὐτήν
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Tb10,12Poi disse a Sara sua figlia: "Va' dai tuoi suoceri, poiché da questo momento essi sono i tuoi genitori, come coloro che ti hanno dato la vita. Va' in pace, figlia, e possa sentire buone notizie a tuo riguardo, finché sarò in vita". Dopo averli salutati, li congedò.
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10,13καὶ Εδνα εἶπεν πρὸς Τωβιαν ἄδελφε ἀγαπητέ ἀποκαταστήσαι σε ὁ κύριος τοῦ οὐρανοῦ καὶ δῴη μοι ἰδεῖν σου παιδία ἐκ Σαρρας τῆς θυγατρός μου ἵνα εὐφρανθῶ ἐνώπιον τοῦ κυρίου καὶ ἰδοὺ παρατίθεμαί σοι τὴν θυγατέρα μου ἐν παρακαταθήκῃ μὴ λυπήσῃς αὐτήν
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Tb10,13Edna disse a Tobia: "Figlio e fratello carissimo, il Signore ti riconduca a casa e possa io vedere i figli tuoi e di Sara, mia figlia, prima di morire. Davanti al Signore ti affido mia figlia in custodia. Non farla soffrire in nessun giorno della tua vita. Figlio, va' in pace. D'ora in avanti io sono tua madre e Sara è tua sorella. Possiamo tutti insieme avere buona fortuna per tutti i giorni della nostra vita". Li baciò tutti e due e li congedò sani e salvi.
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10,14μετὰ ταῦτα ἐπορεύετο Τωβιας εὐλογῶν τὸν θεόν ὅτι εὐόδωσεν τὴν ὁδὸν αὐτοῦ καὶ κατευλόγει Ραγουηλ καὶ Εδναν τὴν γυναῖκα αὐτοῦ
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Tb10,14Allora Tobia partì da Raguele in buona salute e lieto, benedicendo il Signore del cielo e della terra, il re dell'universo, perché aveva dato buon esito al suo viaggio.
Raguele gli disse: "Possa tu avere la fortuna di onorare i tuoi genitori tutti i giorni della loro vita".
Raguele gli disse: "Possa tu avere la fortuna di onorare i tuoi genitori tutti i giorni della loro vita".