Primo libro dei Re 13
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CEI 2008
Interconfessionale
13,1Per ordine del Signore, un profeta si recò dal territorio di Giuda fino a Betel. Arrivò proprio mentre Geroboamo stava offrendo incenso sull’altare.
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1Re Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava presso l'altare per offrire incenso.
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Come gli aveva ordinato il Signore, il profeta si volse verso l’altare e gridò: «Altare, altare! Tra i discendenti di Davide nascerà un uomo di nome Giosia — dice il Signore. — Egli sacrificherà sopra di te i sacerdoti dei santuari sulle colline, quelli che depongono su di te le loro offerte d’incenso. Su di te ∆bruceranno ossa umane!».
Note al Testo
13,2
Su Giosia vedi 2 Re cc. 22 e 23, in particolare 23,15-19. — Bruciando ossa umane sull’altare, Giosia lo renderà impuro (2 Re 23,16) e di conseguenza inutilizzabile per i sacrifici.
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1RePer comando del Signore quegli gridò verso l'altare: "Altare, altare, così dice il Signore: "Ecco, nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture, che hanno offerto incenso su di te, e brucerà su di te ossa umane"".
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13,3Quello stesso giorno il profeta disse: «Ora vi darò una prova che il Signore ha parlato. L’altare si spaccherà e la cenere che c’è sopra si spargerà».
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1Re13,3In quel giorno diede un segno, dicendo: "Questo è il segno che il Signore parla: ecco, l'altare si spezzerà e sarà sparsa la cenere che vi è sopra".
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Quando il re Geroboamo sentì le minacce pronunziate dal profeta, alzò la mano dall’altare e ordinò: «Prendete quest’uomo!». Ma il braccio gli rimase paralizzato e non riuscì più a piegarlo.
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1Re13,4Appena sentì la parola che l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di Betel, il re Geroboamo tese la mano ritirandola dall'altare dicendo: "Afferratelo!". Ma la sua mano, tesa contro quello, gli si inaridì e non la poté far tornare a sé.
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13,5L’altare si spaccò e la cenere si sparse per terra, come il profeta aveva preannunziato per ordine del Signore.
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1Re13,5L'altare si spezzò e fu sparsa la cenere dell'altare, secondo il segno dato dall'uomo di Dio per comando del Signore.
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13,6Allora il re disse al profeta: «Supplica il Signore, il tuo Dio, di calmare il suo sdegno; pregalo di guarire la mia mano». Il profeta supplicò il Signore e la mano del re tornò sana come prima.
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1Re13,6Presa la parola, il re disse all'uomo di Dio: "Placa il volto del Signore, tuo Dio, e prega per me, perché mi sia resa la mia mano". L'uomo di Dio placò il volto del Signore e la mano del re gli tornò com'era prima.
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13,7Il re disse allora al profeta:
— Vieni a casa mia a mangiare qualcosa. Voglio farti un regalo.
— Vieni a casa mia a mangiare qualcosa. Voglio farti un regalo.
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1Re13,7All'uomo di Dio il re disse: "Vieni a casa con me per ristorarti; ti darò un regalo".
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Ma il profeta rispose al re:
— Non verrò a casa tua, non mangerò un solo boccone e non berrò una goccia d’acqua in questo posto, neppure se tu mi darai la metà dei tuoi averi.
— Non verrò a casa tua, non mangerò un solo boccone e non berrò una goccia d’acqua in questo posto, neppure se tu mi darai la metà dei tuoi averi.
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1Re13,8L'uomo di Dio rispose al re: "Anche se mi darai metà della tua casa, non verrò con te e non mangerò pane né berrò acqua in questo luogo,
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13,9Il Signore mi ha ordinato di non mangiare né bere niente e di non ritornare per la stessa strada.
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1Re13,9perché così mi è stato ordinato per comando del Signore: "Non mangerai pane e non berrai acqua, né tornerai per la strada percorsa nell'andata"".
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13,10Poi il profeta se ne andò per un’altra via, senza ripassare per la strada percorsa per venire a Betel.
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1Re13,10Se ne andò per un'altra strada e non tornò per quella che aveva percorso venendo a Betel.
Disubbidienza di un profeta
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13,11A Betel viveva un anziano profeta. I suoi figli gli raccontarono tutto quel che il profeta venuto dal regno di Giuda aveva fatto quel giorno proprio a Betel e le parole che aveva dette al re.
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1Re13,11Ora abitava a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a raccontare quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a Betel; essi raccontarono al loro padre anche le parole che quello aveva detto al re.
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13,12Il padre chiese loro che strada aveva preso il profeta venuto dal regno di Giuda. Siccome i figli avevano visto in quale direzione era andato,
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1Re13,12Il padre domandò loro: "Quale via ha preso?". I suoi figli gli indicarono la via presa dall'uomo di Dio che era venuto da Giuda.
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13,13il vecchio profeta disse loro di sellargli l’asino. I figli ubbidirono, il vecchio montò sull’asino e
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1Re13,13Ed egli disse ai suoi figli: "Sellatemi l'asino!". Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra.
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13,14corse dietro al profeta venuto dal regno di Giuda. Lo trovò seduto sotto un grande albero e gli chiese:
— Sei tu il profeta venuto dal regno di Giuda?
— Sei tu il profeta venuto dal regno di Giuda?
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1Re13,14Inseguì l'uomo di Dio e lo trovò seduto sotto una quercia. Gli domandò: "Sei tu l'uomo di Dio venuto da Giuda?". Rispose: "Sono io".
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13,15L’altro rispose di sì. Allora il vecchio profeta gli disse:
— Vieni a casa mia a mangiare qualcosa.
— Vieni a casa mia a mangiare qualcosa.
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13,16Ma il profeta venuto dal regno di Giuda rispose:
— Non posso venire con te. Non posso mangiare un solo boccone, né bere una sola goccia d’acqua in questo luogo.
— Non posso venire con te. Non posso mangiare un solo boccone, né bere una sola goccia d’acqua in questo luogo.
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1Re13,16Egli rispose: "Non posso tornare con te né venire con te; non mangerò pane e non berrò acqua in questo luogo,
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13,17Il Signore mi ha ordinato di non fermarmi qui a mangiare e di tornare subito nel regno di Giuda, per una strada diversa da quella percorsa all’andata.
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1Re13,17perché mi fu rivolta una parola per ordine del Signore: "Là non mangerai pane e non berrai acqua, né ritornerai per la strada percorsa all'andata"".
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Il vecchio insistette:
— Anch’io sono un profeta, come te. Un angelo mandato da Dio mi ha ordinato di invitarti a casa mia a mangiare e bere qualcosa.
In realtà il vecchio mentiva,
— Anch’io sono un profeta, come te. Un angelo mandato da Dio mi ha ordinato di invitarti a casa mia a mangiare e bere qualcosa.
In realtà il vecchio mentiva,
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1Re13,18Quegli disse: "Anche io sono profeta come te; ora un angelo mi ha detto per ordine del Signore: "Fallo tornare con te nella tua casa, perché mangi pane e beva acqua"". Egli mentiva a costui,
Condanna del profeta
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13,20Erano ancora seduti a tavola, quando il Signore spinse il vecchio profeta di Betel a parlare.
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1Re13,20Mentre essi stavano seduti a tavola, la parola del Signore fu rivolta al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro,
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13,21Egli gridò all’altro profeta: «Ascolta quel che ti dice il Signore: Hai osato resistere ai miei ordini, non hai rispettato le disposizioni che il tuo Dio ti ha dato.
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1Re13,21ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: "Così dice il Signore: "Poiché ti sei ribellato alla voce del Signore, non hai osservato il comando che ti ha dato il Signore, tuo Dio,
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Sei tornato a Betel, hai mangiato e bevuto, anche se ti avevo ordinato di non farlo. Morirai e il tuo cadavere non sarà sepolto con i tuoi padri».
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1Re13,22sei tornato indietro, hai mangiato pane e bevuto acqua nel luogo in cui il tuo Dio ti aveva ordinato di non mangiare pane e di non bere acqua, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri"".
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1Re13,23Dopo che egli ebbe mangiato pane e bevuto, fu slegato per lui l'asino del profeta che lo aveva fatto ritornare.
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che si mise in viaggio. Per la strada fu assalito da un leone e ucciso. Il suo cadavere rimase sulla strada, con accanto il leone e l’asino, immobili.
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1Re13,24Egli partì e un leone lo trovò per strada e l'uccise; il suo cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava là vicino e anche il leone stava vicino al cadavere.
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13,25Alcuni uomini che passavano per la strada videro il cadavere per terra, e accanto il leone. Andarono a raccontare il fatto nella città dove abitava il vecchio profeta.
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1Re13,25Ora alcuni passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone che se ne stava vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove dimorava il vecchio profeta.
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13,26Così anche lui, — che aveva convinto l’altro profeta a tornare a Betel, — venne a sapere quel che era successo. Allora disse: «Questo profeta si è opposto alla volontà del Signore. Perciò il Signore lo ha abbandonato e il leone lo ha assalito. È stato ucciso, come il Signore aveva detto».
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1Re13,26Avendolo udito, il profeta che l'aveva fatto ritornare dalla strada disse: "Quello è un uomo di Dio che si è ribellato alla voce del Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al leone, che l'ha fatto a pezzi e l'ha fatto morire, secondo la parola che gli aveva detto il Signore".
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13,28Poi partì e trovò il cadavere del profeta steso sulla strada. L’asino e il leone erano ancora lì vicino. Il leone non aveva divorato il cadavere e neppure sbranato l’asino.
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1Re13,28egli andò e trovò il cadavere di lui steso sulla strada, con l'asino e il leone accanto. Il leone non aveva mangiato il cadavere né fatto a pezzi l'asino.
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13,29Il vecchio raccolse il cadavere, lo caricò sull’asino e lo portò a Betel, per far lutto e seppellirlo.
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1Re13,29Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo adagiò sull'asino e lo portò indietro; il vecchio profeta entrò in città, per piangerlo e seppellirlo.
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Il cadavere fu sepolto nella tomba del vecchio profeta di Betel, mentre la gente cantava il lamento funebre: «Ahimè, fratello mio…».
Note al Testo
13,30
Ahimè, fratello mio: forse è il titolo di un canto funebre (vedi Geremia 22,18 e 34,5).
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1Re13,30Depose il cadavere nel proprio sepolcro e fecero su di lui il lamento: "Ohimè, fratello mio!".
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13,31Terminato il funerale, il vecchio disse ai suoi figli: «Quando morirò, mi seppellirete nella mia tomba, dove adesso abbiamo sepolto il profeta venuto dal regno di Giuda; metterete il mio cadavere accanto al suo.
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1Re13,31Dopo averlo sepolto, disse ai figli: "Alla mia morte mi seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di Dio; porrete le mie ossa vicino alle sue,
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13,32Quanto alle minacce da lui pronunziate per ordine del Signore contro l’altare di Betel e contro i santuari sulle colline di Samaria, esse si realizzeranno di certo».
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1Re13,32poiché certo si avvererà la parola che egli gridò, per ordine del Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari delle alture che sono nelle città di Samaria".
Le colpe di Geroboamo
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13,33Nonostante questi fatti, Geroboamo non smise di commettere le sue azioni malvagie. Sceglieva a caso i sacerdoti per i santuari sulle colline. Faceva sacerdoti tutti quelli che lo desideravano.
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1Re13,33Dopo questo fatto, Geroboamo non abbandonò la sua via cattiva. Egli continuò a prendere da tutto il popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderava conferiva l'incarico e quegli diveniva sacerdote delle alture.
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13,34Questo modo di agire fu la grande colpa della famiglia di Geroboamo. Per questo essa fu distrutta e cancellata per sempre dalla faccia della terra.
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1Re13,34Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla faccia della terra.