Primo libro dei Re 15
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NT greco
Abiam, re di Giuda
(vedi 2 Cronache 13,1-3.22-23)
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Tuttavia, per amore di Davide, il Signore non volle estinguere la sua dinastia: diede un figlio ad Abiam e mantenne stabile Gerusalemme.
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Tutto questo avvenne perché Davide aveva fatto la volontà del Signore e in tutta la sua vita non aveva mai trasgredito ai suoi comandamenti, eccetto che nel caso di Uria l’Ittita.
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Egli regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maacà ed era figlia di Abisàlom.
Note al Testo
15,10
madre: per alcuni il termine ebraico avrebbe qui il significato di nonna, perché Maacà è detta madre di Abiam (v. 2) che era padre di Asa (v. 8). Ma è anche possibile che essa sia considerata «madre del re» a causa del ruolo centrale che continuava ad avere a corte dopo il brevissimo regno del figlio Abiam.
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Tolse a sua madre Maacà la dignità di regina madre, perché lei aveva costruito un idolo vergognoso in onore della dea Asera. Asa fece abbattere questa immagine e la fece bruciare vicino al torrente Cedron.
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15,18Asa, allora, consegnò ai suoi funzionari tutto l’oro e l’argento che era rimasto nel tesoro del tempio e il tesoro del palazzo reale. Ordinò loro di portare tutto nella città di Damasco, al re degli Aramei. Si chiamava Ben-Adàd, era figlio di Tabrimmòn e nipote di Cheziòn. Dovevano fargli questa proposta da parte di Asa:
Nadab, re d’Israele
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Ottenuto il potere, sterminò tutta la famiglia di Geroboamo. Come il Signore aveva annunziato per mezzo del suo servo, il profeta Achia di Silo, la stirpe di Geroboamo fu eliminata, non rimase un solo superstite.
Baasà, re d’Israele