Secondo libro dei Maccabei 10
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AT ebraico
Giuda purifica il tempio e restaura il culto
(vedi 1 Maccabei 4,36-61)
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Poi purificarono il tempio e costruirono un nuovo altare. Accesero il fuoco con scintille fatte sprigionare da pietre focaie e offrirono sacrifici per la prima volta dopo due anni di interruzione. Fecero bruciare l’incenso, accesero le lampade ed esposero i pani sacri sulla mensa.
Antioco Eupàtore succede a suo padre
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Ora descriveremo quello che accadde sotto il regno di Antioco Eupàtore, figlio di quel maledetto. Ci limiteremo però a riassumere i mali provocati dalle sue guerre.
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Dopo essere salito al trono, Antioco Eupàtore nominò capo del governo un certo Lisia, che era governatore delle regioni della Celesiria e della Fenicia.
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Prima di lui governò quelle regioni Tolomeo, soprannominato Macrone. Egli però si era sforzato di trattare gli Ebrei con giustizia e fu il primo a cercare di risolvere pacificamente i loro problemi, dopo tutte le ingiustizie che avevano subito.
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10,13Per questo alcuni tra gli amici del re accusarono Tolomeo Macrone presso Antioco Eupàtore.
Da tutte le parti Tolomeo si sentiva chiamare traditore. Lo accusavano di aver abbandonato l’isola di Cipro, che gli era stata affidata da Filomètore, e di essere passato dalla parte di Antioco Epifane. Egli allora, resosi conto di non essere stato all’altezza del suo compito, per disperazione si tolse la vita con il veleno.
Da tutte le parti Tolomeo si sentiva chiamare traditore. Lo accusavano di aver abbandonato l’isola di Cipro, che gli era stata affidata da Filomètore, e di essere passato dalla parte di Antioco Epifane. Egli allora, resosi conto di non essere stato all’altezza del suo compito, per disperazione si tolse la vita con il veleno.
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Gorgia, diventato governatore dell’Idumea, arruolava delle truppe di mercenari e cercava tutti i pretesti per far guerra agli Ebrei.
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Nello stesso tempo anche gli Idumei, che erano padroni di importanti fortezze, facevano rappresaglie contro gli Ebrei. Nel tentativo di far scoppiare la guerra, accoglievano tutti quelli che erano stati espulsi da Gerusalemme.
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Allora Giuda Maccabeo e i suoi soldati fecero una preghiera pubblica e domandarono a Dio di combattere al loro fianco. Poi si misero in marcia contro le fortezze degli Idumei.
Giuda occupa Ghezer
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Timòteo, che in precedenza era stato sconfitto dagli Ebrei, radunò un grosso esercito di mercenari e una gran quantità di ∆cavalli provenienti dall’Asia. Poi venne in Giudea con l’intenzione di conquistarla con le armi.
Note al Testo
10,24
Timòteo: vedi 1 Maccabei 5,6. La sconfitta precedente potrebbe essere quella di cui si parla in 8,30 e 9,3; ma potrebbe anche essere un’allusione alla battaglia di Kàrnion (vedi 12,17-25). Il presente episodio, che comprende il racconto della morte di Timòteo (vedi v. 37), non sembra tener conto dell’ordine cronologico degli avvenimenti. — cavalli provenienti dall’Asia: i cavalli allevati dai Parti sugli altipiani dell’Iran erano molto apprezzati.
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All’avvicinarsi di Timòteo, Giuda Maccabeo e i suoi uomini si misero a supplicare Dio. In segno di tristezza, si cosparsero il capo di cenere e indossarono vestiti di sacco.
Rimandi
10,25
capo cosparso di cenere 14,15; Gs 7,6; 1 Sam 4,12; Ez 27,30; Gb 2,12; Ne 9,1. — vestiti di sacco Gn 37,34; 2 Sam 3,31; 2 Re 6,30.
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Distesi a terra ai piedi dell’altare, pregarono il Signore di essere misericordioso con loro e dimostrarsi nemico dei loro nemici e avversario dei loro avversari, come aveva promesso nel libro della legge.
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Nel mezzo della battaglia, alla vista dei nemici, apparvero dal cielo cinque uomini maestosi su cavalli dalle briglie d’oro, che si misero alla testa dei soldati ebrei.
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Giuda e i suoi uomini, pieni di entusiasmo, assediarono quella fortezza per quattro giorni.
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10,36Intanto, dal lato opposto, altri soldati ebrei attaccarono gli assediati e incendiarono le torri. Accesero dei roghi e bruciarono vivi quei bestemmiatori. Il primo gruppo di soldati sfondò la porta e fece entrare il resto dell’esercito. Essi furono i primi a occupare la città.