Secondo libro dei Maccabei 6
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AT ebraico
Gli Ebrei vengono perseguitati
(vedi 1 Maccabei 1,41-64)
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Ogni mese, quando il re celebrava il giorno della sua nascita, tutti venivano costretti a mangiare le vittime dei sacrifici. ∆Nella festa del dio Diòniso, c’era l’obbligo di partecipare ai cortei, portando corone d’edera.
Note al Testo
6,7
il giorno della sua nascita: cadeva il venticinque di ogni mese (vedi 1 Maccabei 1,59). — nella festa del dio Diòniso: nelle feste dionisiache, in onore cioè di Diòniso, il dio del vino, le manifestazioni assumevano spesso un carattere licenzioso.
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I cittadini di Tolemàide ottennero un decreto riguardante città greche vicine: «Gli Ebrei sono obbligati a partecipare ai banchetti sacri.
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Difatti, due donne fecero circoncidere i loro figli e per questo vennero denunziate. Furono trascinate in giro per la città, con i bambini appesi al seno e gettate giù dalle mura.
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Altri Ebrei si radunarono nelle grotte vicino a Gerusalemme, per celebrare in segreto il giorno di sabato. Denunziati a Filippo, furono bruciati vivi, senza che tentassero di difendersi, per rispetto alla santità del sabato.
Dio non abbandona il suo popolo
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Raccomando ai miei lettori di non lasciarsi scoraggiare da queste disgrazie. Al contrario, essi dovrebbero pensare: Il Signore punisce il nostro popolo, non per annientarlo, ma per riportarlo sulla strada giusta.
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Il Signore non ha pensato di comportarsi con noi come fa con gli altri popoli. Egli aspetta con pazienza a punirli, fino a quando siano al colmo delle loro colpe.
Il martirio di Eleàzaro
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Eleàzaro, uno dei principali maestri della Legge, era già avanti negli anni, ma ancora di bell’aspetto. Un giorno fu costretto ad aprire la bocca per ingoiare carne di maiale.
Note al Testo
6,18
carne di maiale: il maiale era considerato animale impuro e la legge proibiva di mangiarne le carni (vedi Levitico 11,7-8).
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Ma egli, volontariamente, andò verso il martirio, preferendo morire gloriosamente piuttosto che vivere nella vergogna.
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6,21Allora quelli che avevano la responsabilità di quell’empio banchetto presero Eleàzaro in disparte. Per l’antica amicizia che avevano con lui, gli consigliarono di farsi portare carni che gli era consentito di mangiare. Le avrebbe preparate lui stesso e avrebbe finto di mangiare le carni consacrate agli idoli, secondo il comando del re.
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6,23Ma Eleàzaro prese una nobile decisione, degna della sua posizione e dei suoi bianchi capelli. Fin da giovane egli aveva condotto una vita esemplare ed era arrivato alla vecchiaia con onore. Ora doveva dar valore a tutte queste cose. Egli voleva soprattutto rimanere fedele alla santa legge di Dio e per questo affermò senza esitare: «Uccidetemi pure.
L’ultima preghiera di Eleàzaro