Dimensioni del testo

Carattere

Tema

Evidenzia versetti con note

Stai leggendo

INTERCONFESSIONALE

Interconfessionale

Capitoli
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
BibbiaEDU-logo

Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Secondo libro dei Re - 23

Secondo libro dei Re 23

Interconfessionale Torna al libro

CEI 1974

Impegno di Giosia e del popolo con Dio

Interconfessionale Il re Giosia radunò i responsabili di Gerusalemme e della regione di Giuda.
Rimandi
23,1 radunò i responsabili 1 Re 8,1.
CEI 1974 2Re23,1 Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme.
Interconfessionale Si recò al tempio, accompagnato dalla popolazione di Giuda e da tutti gli abitanti di Gerusalemme: sacerdoti, profeti e gente del popolo di ogni condizione. In loro presenza lesse il libro dell’alleanza, che era stato trovato nel tempio.
Rimandi
23,2 il libro dell’alleanza 23,21; Es 24,7.
CEI 1974 2Re23,2 Il re salì al tempio del Signore insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell`alleanza, trovato nel tempio.
Interconfessionale In piedi, accanto alla colonna, prese davanti al Signore il solenne impegno di seguirlo, di ubbidire alle sue leggi, ai suoi comandamenti e alle sue prescrizioni, con tutto il cuore e con tutta l’anima, e di mettere in pratica tutto quel che era scritto nel libro dell’alleanza. Il popolo si unì anch’esso all’impegno assunto da Giosia.
Note al Testo
23,3 accanto alla colonna: era il posto abitualmente occupato dal re (vedi 11,14).
CEI 1974 2Re23,3 Il re, in piedi presso la colonna, concluse un`alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l`anima, mettendo in pratica le parole dell`alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all`alleanza.
Riforma religiosa di Giosia

Interconfessionale Giosia ordinò poi al sommo sacerdote Chelkia, ai suoi collaboratori e ai custodi dell’ingresso di buttar fuori dal tempio tutti gli oggetti costruiti per il culto del dio Baal, della dea Asera e degli astri. Li fece bruciare fuori Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne fece portare le ceneri a Betel.
Rimandi
23,4 li fece bruciare nei campi del Cedron 1 Re 15,13+.
CEI 1974 2Re23,4 Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel.
Interconfessionale Mandò via i sacerdoti idolatri che erano stati istituiti dai suoi predecessori per offrire sacrifici nei santuari sulle colline attorno alle città della regione di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme. Allontanò chiunque offriva sacrifici al dio Baal, alla Luna e agli astri.
Rimandi
23,5 sacerdoti dei santuari Os 10,5; Sof 1,4; cfr. 1 Re 12,31-32.
CEI 1974 2Re23,5 Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo.
Interconfessionale 23,6Tolse dal tempio il palo sacro della dea Asera e lo fece portare fuori Gerusalemme, nei pressi del torrente Cedron. Qui, lo fece bruciare fino a ridurlo in cenere; la cenere fu gettata nella fossa comune.
CEI 1974 2Re Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo.
23,6 Il palo sacro, simbolo di Asera: cfr. 21, 7.
Interconfessionale Nel tempio fece abbattere i locali degli addetti alla prostituzione sacra, dove alcune donne tessevano vesti per il culto della dea Asera.
Note al Testo
23,7 prostituzione sacra: vedi Deuteronomio 23,18; Osea 1,2 e note. — vesti per il culto della dea: altri: veli per la dea.
CEI 1974 2Re23,7 Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera.
Interconfessionale Giosia fece venire a Gerusalemme i sacerdoti di tutte le città di Giuda, da Gheba a Bersabea, da un capo all’altro del regno. Sconsacrò tutti i santuari sulle colline, dove prima i sacerdoti bruciavano incenso.
Distrusse anche i santuari alle porte della città di Gerusalemme, in particolare quello a sinistra della ‘porta di Giosuè’, antico governatore della città.
Note al Testo
23,8 quello a sinistra: altri: quello dei satiri, a sinistra.
CEI 1974 2Re Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l`altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.
23,8 Le indicazioni geografiche abbracciano tutto il territorio di Giuda.
Interconfessionale Ai sacerdoti che prima erano stati nei santuari sulle colline non fu permesso di avvicinarsi all’altare del Signore a Gerusalemme; insieme con i loro fratelli, cioè con gli altri sacerdoti, potevano soltanto mangiare il pane non lievitato.
Note al Testo
23,9 Questi sacerdoti non potevano più offrire sacrifici.
CEI 1974 2Re Però i sacerdoti delle alture non salirono più all`altare del Signore in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli.
23,9 Furono confinati in compiti secondari.
Interconfessionale Giosia sconsacrò il Tofet che si trovava nella valle di Ben-Innom, perché nessuno potesse più bruciare in sacrificio al dio Moloc un figlio o una figlia.
Rimandi
23,10 Tofet Is 30,33; Ger 7,31-32; 19,6-14.
Note al Testo
23,10 Tofet: nella valle di Ben-Innom, a sud-est di Gerusalemme, era il luogo dove si sacrificavano i bambini al dio Moloc; era forse una specie di fornace o un semplice focolare (vedi anche Geremia 7,31.32; 19,12-14). — Moloc: vedi 2Re 16,3; Levitico 18,21 e nota.
CEI 1974 2Re Giosia dichiarò immondo il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Innom, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch.
23,10 Il Tofet, di significato incerto, era collegato con i sacrifici umani.
Interconfessionale 23,11Fece portar via anche i cavalli sacri al dio Sole, che i suoi predecessori avevano collocato all’ingresso del tempio, nei cortili presso la stanza dell’eunuco Netan-Mèlec. Ordinò di bruciare anche i carri dedicati al Sole.
CEI 1974 2Re23,11 Rimosse i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all`ingresso del tempio, nel locale dell`eunuco Netan-Melech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole.
Interconfessionale Giosia distrusse anche gli altari che i suoi predecessori avevano costruito sul tetto della stanza di Acaz e quelli che Manasse aveva costruito nei due cortili del tempio; li distrusse e ne fece gettare le macerie nel torrente Cedron.
Rimandi
23,12 due cortili 21,5+.
CEI 1974 2Re Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manasse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron.
23,12 Cfr. 21, 5. Il culto degli astri rifiorirà in Giuda e in esso Geremia (cfr. 7, 16-19. cfr. 44, 15-27) vedrà una causa della catastrofe della santa Città.
Interconfessionale Sconsacrò i santuari sulle colline a est di Gerusalemme, a sud del monte della Distruzione. Questi santuari erano stati costruiti da Salomone, re d’Israele, per Astarte, abominevole divinità degli abitanti di Sidone, per Camos, abominevole dio dei Moabiti e per Milcom, vergognosa divinità degli Ammoniti.
Rimandi
23,13 abominevoli divinità 1 Re 11,7.
Note al Testo
23,13 monte della Distruzione: altri: monte degli Ulivi. Il monte degli Ulivi è a est di Gerusalemme; in ebraico le parole ulivi e distruzione si assomigliano. — Per i santuari costruiti da Salomone vedi 1 Re 11,5-8.33.
CEI 1974 2Re Il re dichiarò immonde le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidone, di Camos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti.
23,13 Il monte della perdizione è il monte degli Ulivi: cfr 1 Re 11, 7-8. Obbrobrio e abominio sono gli idoli.
Interconfessionale Demolì le stele, fece abbattere i pali sacri e fece coprire con ossa umane i luoghi dove si trovavano.
Note al Testo
23,14 ossa umane: con questo gesto voleva sconsacrare e profanare quei luoghi.
CEI 1974 2Re Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.
23,14 Il contatto con le ossa, provocando l'impurità legale, rendeva impossibile il culto.
Giosia estende al Nord la riforma religiosa

Interconfessionale Giosia demolì anche l’altare del santuario sulla collina a Betel, fatto costruire da Geroboamo figlio di Nebat, quello che fece peccare gli Israeliti. Distrusse altare e santuario, poi bruciò e ridusse tutto in cenere, anche il palo sacro della dea Asera.
Rimandi
23,15 santuario di Betel 1 Re 12,33-13,10.
CEI 1974 2Re23,15 Demolì anche l`altare di Betel e l`altura eretta da Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest`altare e l`altura; di quest`ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.
Interconfessionale In quell’occasione, Giosia si guardò intorno e vide alcune tombe sul monte. Mandò a prelevare le ossa di quelle tombe, le bruciò sull’altare e, in questo modo, lo sconsacrò. Si avverò così il messaggio del Signore riferito da un antico profeta.
Note al Testo
23,16 Profeta: vedi 1 Re 13,1-2; il testo ebraico dell’ultima parte del versetto è di difficile comprensione. L’antica traduzione greca precisa che questo messaggio fu rivolto a Geroboamo durante una festa religiosa, mentre era accanto all’altare.
CEI 1974 2Re Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull`altare profanandolo secondo le parole del Signore pronunziate dall`uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l`altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell`uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose,
23,16-18 cfr 1 Re 12, 34- cfr 13, 22.
Interconfessionale 23,17Giosia chiese:
— Che cos’è quel monumento che vedo laggiù?
Gli abitanti della città gli risposero:
— È la tomba del profeta venuto dal regno di Giuda a preannunziare quel che tu hai appena fatto all’altare di Betel.
CEI 1974 2Re23,17 Giosia domandò: "Che è quel monumento che io vedo?". Gli uomini della città gli dissero: "E` il sepolcro dell`uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l`altare di Betel".
Interconfessionale Giosia disse:
— Allora lasciatela stare: nessuno tocchi le ossa del profeta.
Così le sue ossa furono risparmiate, insieme con quelle del profeta venuto da Samaria.
Rimandi
23,18 venuto da Samaria 1 Re 13,29-31.
CEI 1974 2Re23,18 Egli disse: "Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa". Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.
Interconfessionale 23,19Giosia eliminò anche tutti i santuari sulle colline, che i re d’Israele avevano costruito nelle città della regione di Samaria, provocando l’indignazione del Signore. Giosia ripeté dappertutto quel che aveva fatto a Betel.
CEI 1974 2Re23,19 Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno il Signore. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel.
Interconfessionale 23,20Sugli altari di ogni santuario fece uccidere i sacerdoti e bruciò ossa umane. Infine rientrò a Gerusalemme.
CEI 1974 2Re23,20 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.
Giosia fa celebrare la Pasqua

Interconfessionale Il re Giosia ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la Pasqua per il Signore, vostro Dio, com’è scritto sul libro dell’alleanza».
Rimandi
23,21 la Pasqua Es 12+. — libro dell’alleanza 23,2+.
CEI 1974 2Re23,21 Il re ordinò a tutto il popolo: "Celebrate la Pasqua per il Signore vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza".
Interconfessionale 23,22Per tutto il tempo dei re d’Israele e di Giuda la Pasqua non era più stata celebrata: l’ultima volta era stata celebrata al tempo in cui in Israele governavano i giudici.
CEI 1974 2Re23,22 Difatti una Pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda.
Interconfessionale 23,23La Pasqua per il Signore fu dunque nuovamente celebrata nel diciottesimo anno di regno di Giosia.
CEI 1974 2Re23,23 In realtà, tale Pasqua fu celebrata per il Signore, in Gerusalemme, solo nell`anno diciotto di Giosia.
Altre notizie sul regno di Giosia

Interconfessionale Giosia fece anche sparire dal territorio di Giuda e da Gerusalemme quelli che praticavano incantesimi, quelli che consultavano gli spiriti, le divinità familiari, gli idoli e altre cose ugualmente detestabili. Giosia voleva così mettere in pratica le leggi scritte nel libro che il sacerdote Chelkia aveva trovato nel tempio.
Rimandi
23,24 negromanti e indovini 21,6+.
CEI 1974 2Re Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio.
23,24 I terafim erano idoli familiari.
Interconfessionale Prima di Giosia non c’era stato alcun altro re che fosse tornato al Signore con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze, seguendo l’intera legge di Mosè. Neppure dopo, ce ne fu un altro come lui.
Rimandi
23,25 nessuno come lui cfr. 1 Re 3,12+.
CEI 1974 2Re Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta l`anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè ; dopo di lui non ne sorse un altro simile.
23,25 cfr l'elogio che del re fa Sir 49, 1-4.
Interconfessionale 23,26Eppure il Signore non poté placare la sua ardente ira contro il regno di Giuda: Manasse lo aveva troppo esasperato.
CEI 1974 2Re23,26 Tuttavia il Signore non attenuò l`ardore della sua grande ira, che era divampata contro Giuda a causa di tutte le provocazioni di Manasse.
Interconfessionale 23,27Perciò il Signore disse: «Scaccerò lontano da me anche il popolo del regno di Giuda, come ho fatto con il popolo del regno d’Israele. Respingerò Gerusalemme, la città che mi ero scelta, la città di cui avevo detto: Lì, manifesterò la mia presenza!».
CEI 1974 2Re23,27 Perciò il Signore disse: "Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il mio nome".
Interconfessionale 23,28Gli altri fatti della vita di Giosia sono scritti nella ‘Storia dei re di Giuda’.
CEI 1974 2Re23,28 Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
Morte di Giosia
Interconfessionale Durante il suo regno, il re d’Egitto, il faraone Necao, marciò verso il fiume Eufrate, per raggiungere il re d’Assiria. Il re Giosia si diresse contro di lui, ma, a Meghiddo, Necao lo uccise appena lo vide.
Note al Testo
23,29 Meghiddo: città fortificata posta sul confine occidentale della pianura di Izreèl.
CEI 1974 2Re Durante il suo regno, il faraone Necao re di Egitto si mosse per soccorrere il re d`Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro, ma Necao l`uccise in Meghiddo al primo urto.
23,29 L'impero assiro crollava sotto i colpi dei Babilonesi dei Medi. Necao venne nel 609 a.C.
Interconfessionale I suoi ufficiali lo misero già cadavere su un carro e lo trasportarono a Gerusalemme, dove lo seppellirono nella sua tomba. Il popolo consacrò re suo figlio Ioacàz, versandogli olio sul capo.
Rimandi
23,30 trasportato nella sua capitale 9,28+.
CEI 1974 2Re23,30 I suoi ufficiali portarono su un carro il morto da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia, lo unse e lo proclamò re al posto di suo padre.
Ioacaz, re di Giuda
Ioacàz, re di Giuda

Interconfessionale Ioacàz divenne re a ventitré anni. Regnò a Gerusalemme per tre mesi. Sua madre si chiamava Camutàl, era figlia di un certo Geremia e veniva da Libna.
Note al Testo
23,31 Libna: vedi nota a 8,22.
CEI 1974 2Re Quando divenne re, Ioacaz aveva ventitre anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia.
23,31 Nel 609 a.C.
Interconfessionale 23,32Ioacàz andò contro la volontà del Signore, proprio come avevano fatto i suoi antenati.
CEI 1974 2Re23,32 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, come avevano fatto i suoi padri.
Interconfessionale Il faraone Necao lo fece imprigionare nella città di Ribla, nella regione di Camat, per impedirgli di regnare a Gerusalemme, e impose al regno di Giuda un tributo di circa trentacinque quintali d’argento e trentacinque chili d’oro.
Note al Testo
23,33 La città di Ribla si trovava sul fiume Oronte, a 100 km a nord di Damasco, pressapoco a metà strada fra Damasco e Camat. Il faraone aveva posto qui il suo quartier generale.
CEI 1974 2Re23,33 Il faraone Necao l`imprigionò a Ribla, nel paese di Camat, per non farlo regnare in Gerusalemme; al paese egli impose un gravame di cento talenti d`argento e di un talento d`oro.Ioiakim, re di Giuda
Interconfessionale Il faraone Necao fece diventare re e successore di Giosia un altro figlio di Giosia, di nome Eliakìm. Gli cambiò nome e lo chiamò Ioiakìm. Deportò Ioacàz in Egitto, dove morì.
Rimandi
23,34 Ioacàz (= Sallum) deportato in Egitto Ger 22,10-12.
CEI 1974 2Re Il faraone Necao nominò re Eliakim figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre, cambiandogli il nome in Ioiakim. Quindi prese Ioacaz e lo deportò in Egitto, ove morì.
23,34 Il mutamento del nome sta a significare che il re diventa vassallo dell'Egitto.
Interconfessionale 23,35Ioiakìm consegnò l’oro e l’argento al faraone. Per eseguire l’ordine del faraone, impose delle tasse alla regione: la quantità d’oro e d’argento che Ioiakìm riscosse da ogni uomo del popolo, per consegnarla al faraone Necao, era proporzionale al reddito.
CEI 1974 2Re23,35 Ioiakim consegnò l`argento e l`oro al faraone, avendo tassato il paese per pagare il denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale, proporzionata ai beni, egli riscosse l`argento e l`oro dal popolo del paese per consegnarlo al faraone Necao.
Ioiakìm, re di Giuda

Interconfessionale Quando Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni e regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Zebidà, era figlia di Pedaià e veniva da Ruma.
Rimandi
23,36 Ioiakìm Ger 22,18-19; 25,1; 26,1; 35,1; 36,1.
CEI 1974 2Re Quando divenne re, Ioiakim aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Ruma, si chiamava Zebida, figlia di Pedaia.
23,36 Dal 609 al 598 a.C.
Interconfessionale 23,37Ioiakìm andò contro la volontà del Signore, come già avevano fatto i suoi antenati.
CEI 1974 2Re23,37 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come avevano fatto i suoi padri.