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Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Secondo libro dei Re - 23

Secondo libro dei Re 23

Interconfessionale Torna al libro

AT greco

Impegno di Giosia e del popolo con Dio

Interconfessionale Il re Giosia radunò i responsabili di Gerusalemme e della regione di Giuda.
Rimandi
23,1 radunò i responsabili 1 Re 8,1.
AT greco 4Re23,1καὶ ἀπέστειλεν ὁ βασιλεὺς καὶ συνήγαγεν πρὸς ἑαυτὸν πάντας τοὺς πρεσβυτέρους Ιουδα καὶ Ιερουσαλημ
Interconfessionale Si recò al tempio, accompagnato dalla popolazione di Giuda e da tutti gli abitanti di Gerusalemme: sacerdoti, profeti e gente del popolo di ogni condizione. In loro presenza lesse il libro dell’alleanza, che era stato trovato nel tempio.
Rimandi
23,2 il libro dell’alleanza 23,21; Es 24,7.
AT greco 4Re23,2καὶ ἀνέβη ὁ βασιλεὺς εἰς οἶκον κυρίου καὶ πᾶς ἀνὴρ Ιουδα καὶ πάντες οἱ κατοικοῦντες ἐν Ιερουσαλημ μετ’ αὐτοῦ καὶ οἱ ἱερεῖς καὶ οἱ προφῆται καὶ πᾶς ὁ λαὸς ἀπὸ μικροῦ καὶ ἕως μεγάλου καὶ ἀνέγνω ἐν ὠσὶν αὐτῶν πάντας τοὺς λόγους τοῦ βιβλίου τῆς διαθήκης τοῦ εὑρεθέντος ἐν οἴκῳ κυρίου
Interconfessionale In piedi, accanto alla colonna, prese davanti al Signore il solenne impegno di seguirlo, di ubbidire alle sue leggi, ai suoi comandamenti e alle sue prescrizioni, con tutto il cuore e con tutta l’anima, e di mettere in pratica tutto quel che era scritto nel libro dell’alleanza. Il popolo si unì anch’esso all’impegno assunto da Giosia.
Note al Testo
23,3 accanto alla colonna: era il posto abitualmente occupato dal re (vedi 11,14).
AT greco 4Re23,3καὶ ἔστη ὁ βασιλεὺς πρὸς τὸν στῦλον καὶ διέθετο διαθήκην ἐνώπιον κυρίου τοῦ πορεύεσθαι ὀπίσω κυρίου καὶ τοῦ φυλάσσειν τὰς ἐντολὰς αὐτοῦ καὶ τὰ μαρτύρια αὐτοῦ καὶ τὰ δικαιώματα αὐτοῦ ἐν πάσῃ καρδίᾳ καὶ ἐν πάσῃ ψυχῇ τοῦ ἀναστῆσαι τοὺς λόγους τῆς διαθήκης ταύτης τὰ γεγραμμένα ἐπὶ τὸ βιβλίον τοῦτο καὶ ἔστη πᾶς ὁ λαὸς ἐν τῇ διαθήκῃ
Riforma religiosa di Giosia

Interconfessionale Giosia ordinò poi al sommo sacerdote Chelkia, ai suoi collaboratori e ai custodi dell’ingresso di buttar fuori dal tempio tutti gli oggetti costruiti per il culto del dio Baal, della dea Asera e degli astri. Li fece bruciare fuori Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne fece portare le ceneri a Betel.
Rimandi
23,4 li fece bruciare nei campi del Cedron 1 Re 15,13+.
AT greco 4Re23,4καὶ ἐνετείλατο ὁ βασιλεὺς τῷ Χελκια τῷ ἱερεῖ τῷ μεγάλῳ καὶ τοῖς ἱερεῦσιν τῆς δευτερώσεως καὶ τοῖς φυλάσσουσιν τὸν σταθμὸν τοῦ ἐξαγαγεῖν ἐκ τοῦ ναοῦ κυρίου πάντα τὰ σκεύη τὰ πεποιημένα τῷ Βααλ καὶ τῷ ἄλσει καὶ πάσῃ τῇ δυνάμει τοῦ οὐρανοῦ καὶ κατέκαυσεν αὐτὰ ἔξω Ιερουσαλημ ἐν σαδημωθ Κεδρων καὶ ἔλαβεν τὸν χοῦν αὐτῶν εἰς Βαιθηλ
Interconfessionale Mandò via i sacerdoti idolatri che erano stati istituiti dai suoi predecessori per offrire sacrifici nei santuari sulle colline attorno alle città della regione di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme. Allontanò chiunque offriva sacrifici al dio Baal, alla Luna e agli astri.
Rimandi
23,5 sacerdoti dei santuari Os 10,5; Sof 1,4; cfr. 1 Re 12,31-32.
AT greco 4Re23,5καὶ κατέπαυσεν τοὺς χωμαριμ οὓς ἔδωκαν βασιλεῖς Ιουδα καὶ ἐθυμίων ἐν τοῖς ὑψηλοῖς καὶ ἐν ταῖς πόλεσιν Ιουδα καὶ τοῖς περικύκλῳ Ιερουσαλημ καὶ τοὺς θυμιῶντας τῷ Βααλ καὶ τῷ ἡλίῳ καὶ τῇ σελήνῃ καὶ τοῖς μαζουρωθ καὶ πάσῃ τῇ δυνάμει τοῦ οὐρανοῦ
Interconfessionale 23,6Tolse dal tempio il palo sacro della dea Asera e lo fece portare fuori Gerusalemme, nei pressi del torrente Cedron. Qui, lo fece bruciare fino a ridurlo in cenere; la cenere fu gettata nella fossa comune.
AT greco 4Re23,6καὶ ἐξήνεγκεν τὸ ἄλσος ἐξ οἴκου κυρίου ἔξωθεν Ιερουσαλημ εἰς τὸν χειμάρρουν Κεδρων καὶ κατέκαυσεν αὐτὸν ἐν τῷ χειμάρρῳ Κεδρων καὶ ἐλέπτυνεν εἰς χοῦν καὶ ἔρριψεν τὸν χοῦν αὐτοῦ εἰς τὸν τάφον τῶν υἱῶν τοῦ λαοῦ
Interconfessionale Nel tempio fece abbattere i locali degli addetti alla prostituzione sacra, dove alcune donne tessevano vesti per il culto della dea Asera.
Note al Testo
23,7 prostituzione sacra: vedi Deuteronomio 23,18; Osea 1,2 e note. — vesti per il culto della dea: altri: veli per la dea.
AT greco 4Re23,7καὶ καθεῖλεν τὸν οἶκον τῶν καδησιμ τῶν ἐν τῷ οἴκῳ κυρίου οὗ αἱ γυναῖκες ὕφαινον ἐκεῖ χεττιιν τῷ ἄλσει
Interconfessionale Giosia fece venire a Gerusalemme i sacerdoti di tutte le città di Giuda, da Gheba a Bersabea, da un capo all’altro del regno. Sconsacrò tutti i santuari sulle colline, dove prima i sacerdoti bruciavano incenso.
Distrusse anche i santuari alle porte della città di Gerusalemme, in particolare quello a sinistra della ‘porta di Giosuè’, antico governatore della città.
Note al Testo
23,8 quello a sinistra: altri: quello dei satiri, a sinistra.
AT greco 4Re23,8καὶ ἀνήγαγεν πάντας τοὺς ἱερεῖς ἐκ πόλεων Ιουδα καὶ ἐμίανεν τὰ ὑψηλά οὗ ἐθυμίασαν ἐκεῖ οἱ ἱερεῖς ἀπὸ Γαβαα καὶ ἕως Βηρσαβεε καὶ καθεῖλεν τὸν οἶκον τῶν πυλῶν τὸν παρὰ τὴν θύραν τῆς πύλης Ιησου ἄρχοντος τῆς πόλεως τῶν ἐξ ἀριστερῶν ἀνδρὸς ἐν τῇ πύλῃ τῆς πόλεως
Interconfessionale Ai sacerdoti che prima erano stati nei santuari sulle colline non fu permesso di avvicinarsi all’altare del Signore a Gerusalemme; insieme con i loro fratelli, cioè con gli altri sacerdoti, potevano soltanto mangiare il pane non lievitato.
Note al Testo
23,9 Questi sacerdoti non potevano più offrire sacrifici.
AT greco 4Re23,9πλὴν οὐκ ἀνέβησαν οἱ ἱερεῖς τῶν ὑψηλῶν πρὸς τὸ θυσιαστήριον κυρίου ἐν Ιερουσαλημ ὅτι εἰ μὴ ἔφαγον ἄζυμα ἐν μέσῳ τῶν ἀδελφῶν αὐτῶν
Interconfessionale Giosia sconsacrò il Tofet che si trovava nella valle di Ben-Innom, perché nessuno potesse più bruciare in sacrificio al dio Moloc un figlio o una figlia.
Rimandi
23,10 Tofet Is 30,33; Ger 7,31-32; 19,6-14.
Note al Testo
23,10 Tofet: nella valle di Ben-Innom, a sud-est di Gerusalemme, era il luogo dove si sacrificavano i bambini al dio Moloc; era forse una specie di fornace o un semplice focolare (vedi anche Geremia 7,31.32; 19,12-14). — Moloc: vedi 2Re 16,3; Levitico 18,21 e nota.
AT greco 4Re23,10καὶ ἐμίανεν τὸν Ταφεθ τὸν ἐν φάραγγι υἱοῦ Εννομ τοῦ διάγειν ἄνδρα τὸν υἱὸν αὐτοῦ καὶ ἄνδρα τὴν θυγατέρα αὐτοῦ τῷ Μολοχ ἐν πυρί
Interconfessionale 23,11Fece portar via anche i cavalli sacri al dio Sole, che i suoi predecessori avevano collocato all’ingresso del tempio, nei cortili presso la stanza dell’eunuco Netan-Mèlec. Ordinò di bruciare anche i carri dedicati al Sole.
AT greco 4Re23,11καὶ κατέπαυσεν τοὺς ἵππους οὓς ἔδωκαν βασιλεῖς Ιουδα τῷ ἡλίῳ ἐν τῇ εἰσόδῳ οἴκου κυρίου εἰς τὸ γαζοφυλάκιον Ναθαν βασιλέως τοῦ εὐνούχου ἐν φαρουριμ καὶ τὸ ἅρμα τοῦ ἡλίου κατέκαυσεν πυρί
Interconfessionale Giosia distrusse anche gli altari che i suoi predecessori avevano costruito sul tetto della stanza di Acaz e quelli che Manasse aveva costruito nei due cortili del tempio; li distrusse e ne fece gettare le macerie nel torrente Cedron.
Rimandi
23,12 due cortili 21,5+.
AT greco 4Re23,12καὶ τὰ θυσιαστήρια τὰ ἐπὶ τοῦ δώματος τοῦ ὑπερῴου Αχαζ ἃ ἐποίησαν βασιλεῖς Ιουδα καὶ τὰ θυσιαστήρια ἃ ἐποίησεν Μανασσης ἐν ταῖς δυσὶν αὐλαῖς οἴκου κυρίου καὶ καθεῖλεν ὁ βασιλεὺς καὶ κατέσπασεν ἐκεῖθεν καὶ ἔρριψεν τὸν χοῦν αὐτῶν εἰς τὸν χειμάρρουν Κεδρων
Interconfessionale Sconsacrò i santuari sulle colline a est di Gerusalemme, a sud del monte della Distruzione. Questi santuari erano stati costruiti da Salomone, re d’Israele, per Astarte, abominevole divinità degli abitanti di Sidone, per Camos, abominevole dio dei Moabiti e per Milcom, vergognosa divinità degli Ammoniti.
Rimandi
23,13 abominevoli divinità 1 Re 11,7.
Note al Testo
23,13 monte della Distruzione: altri: monte degli Ulivi. Il monte degli Ulivi è a est di Gerusalemme; in ebraico le parole ulivi e distruzione si assomigliano. — Per i santuari costruiti da Salomone vedi 1 Re 11,5-8.33.
AT greco 4Re23,13καὶ τὸν οἶκον τὸν ἐπὶ πρόσωπον Ιερουσαλημ τὸν ἐκ δεξιῶν τοῦ ὄρους τοῦ Μοσοαθ ὃν ᾠκοδόμησεν Σαλωμων βασιλεὺς Ισραηλ τῇ Ἀστάρτῃ προσοχθίσματι Σιδωνίων καὶ τῷ Χαμως προσοχθίσματι Μωαβ καὶ τῷ Μολχολ βδελύγματι υἱῶν Αμμων ἐμίανεν ὁ βασιλεύς
Interconfessionale Demolì le stele, fece abbattere i pali sacri e fece coprire con ossa umane i luoghi dove si trovavano.
Note al Testo
23,14 ossa umane: con questo gesto voleva sconsacrare e profanare quei luoghi.
AT greco 4Re23,14καὶ συνέτριψεν τὰς στήλας καὶ ἐξωλέθρευσεν τὰ ἄλση καὶ ἔπλησεν τοὺς τόπους αὐτῶν ὀστέων ἀνθρώπων
Giosia estende al Nord la riforma religiosa

Interconfessionale Giosia demolì anche l’altare del santuario sulla collina a Betel, fatto costruire da Geroboamo figlio di Nebat, quello che fece peccare gli Israeliti. Distrusse altare e santuario, poi bruciò e ridusse tutto in cenere, anche il palo sacro della dea Asera.
Rimandi
23,15 santuario di Betel 1 Re 12,33-13,10.
AT greco 4Re23,15καί γε τὸ θυσιαστήριον τὸ ἐν Βαιθηλ τὸ ὑψηλόν ὃ ἐποίησεν Ιεροβοαμ υἱὸς Ναβατ ὃς ἐξήμαρτεν τὸν Ισραηλ καί γε τὸ θυσιαστήριον ἐκεῖνο καὶ τὸ ὑψηλὸν κατέσπασεν καὶ συνέτριψεν τοὺς λίθους αὐτοῦ καὶ ἐλέπτυνεν εἰς χοῦν καὶ κατέκαυσεν τὸ ἄλσος
Interconfessionale In quell’occasione, Giosia si guardò intorno e vide alcune tombe sul monte. Mandò a prelevare le ossa di quelle tombe, le bruciò sull’altare e, in questo modo, lo sconsacrò. Si avverò così il messaggio del Signore riferito da un antico profeta.
Note al Testo
23,16 Profeta: vedi 1 Re 13,1-2; il testo ebraico dell’ultima parte del versetto è di difficile comprensione. L’antica traduzione greca precisa che questo messaggio fu rivolto a Geroboamo durante una festa religiosa, mentre era accanto all’altare.
AT greco 4Re23,16καὶ ἐξένευσεν Ιωσιας καὶ εἶδεν τοὺς τάφους τοὺς ὄντας ἐκεῖ ἐν τῇ πόλει καὶ ἀπέστειλεν καὶ ἔλαβεν τὰ ὀστᾶ ἐκ τῶν τάφων καὶ κατέκαυσεν ἐπὶ τὸ θυσιαστήριον καὶ ἐμίανεν αὐτὸ κατὰ τὸ ῥῆμα κυρίου ὃ ἐλάλησεν ὁ ἄνθρωπος τοῦ θεοῦ ἐν τῷ ἑστάναι Ιεροβοαμ ἐν τῇ ἑορτῇ ἐπὶ τὸ θυσιαστήριον καὶ ἐπιστρέψας ἦρεν τοὺς ὀφθαλμοὺς αὐτοῦ ἐπὶ τὸν τάφον τοῦ ἀνθρώπου τοῦ θεοῦ τοῦ λαλήσαντος τοὺς λόγους τούτους
Interconfessionale 23,17Giosia chiese:
— Che cos’è quel monumento che vedo laggiù?
Gli abitanti della città gli risposero:
— È la tomba del profeta venuto dal regno di Giuda a preannunziare quel che tu hai appena fatto all’altare di Betel.
AT greco 4Re23,17καὶ εἶπεν τί τὸ σκόπελον ἐκεῖνο ὃ ἐγὼ ὁρῶ καὶ εἶπον αὐτῷ οἱ ἄνδρες τῆς πόλεως ὁ ἄνθρωπος τοῦ θεοῦ ἐστιν ὁ ἐξεληλυθὼς ἐξ Ιουδα καὶ ἐπικαλεσάμενος τοὺς λόγους τούτους οὓς ἐπεκαλέσατο ἐπὶ τὸ θυσιαστήριον Βαιθηλ
Interconfessionale Giosia disse:
— Allora lasciatela stare: nessuno tocchi le ossa del profeta.
Così le sue ossa furono risparmiate, insieme con quelle del profeta venuto da Samaria.
Rimandi
23,18 venuto da Samaria 1 Re 13,29-31.
AT greco 4Re23,18καὶ εἶπεν ἄφετε αὐτό ἀνὴρ μὴ κινησάτω τὰ ὀστᾶ αὐτοῦ καὶ ἐρρύσθησαν τὰ ὀστᾶ αὐτοῦ μετὰ τῶν ὀστῶν τοῦ προφήτου τοῦ ἥκοντος ἐκ Σαμαρείας
Interconfessionale 23,19Giosia eliminò anche tutti i santuari sulle colline, che i re d’Israele avevano costruito nelle città della regione di Samaria, provocando l’indignazione del Signore. Giosia ripeté dappertutto quel che aveva fatto a Betel.
AT greco 4Re23,19καί γε εἰς πάντας τοὺς οἴκους τῶν ὑψηλῶν τοὺς ἐν ταῖς πόλεσιν Σαμαρείας οὓς ἐποίησαν βασιλεῖς Ισραηλ παροργίζειν κύριον ἀπέστησεν Ιωσιας καὶ ἐποίησεν ἐν αὐτοῖς πάντα τὰ ἔργα ἃ ἐποίησεν ἐν Βαιθηλ
Interconfessionale 23,20Sugli altari di ogni santuario fece uccidere i sacerdoti e bruciò ossa umane. Infine rientrò a Gerusalemme.
AT greco 4Re23,20καὶ ἐθυσίασεν πάντας τοὺς ἱερεῖς τῶν ὑψηλῶν τοὺς ὄντας ἐκεῖ ἐπὶ τῶν θυσιαστηρίων καὶ κατέκαυσεν τὰ ὀστᾶ τῶν ἀνθρώπων ἐπ’ αὐτά καὶ ἐπεστράφη εἰς Ιερουσαλημ
Giosia fa celebrare la Pasqua

Interconfessionale Il re Giosia ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la Pasqua per il Signore, vostro Dio, com’è scritto sul libro dell’alleanza».
Rimandi
23,21 la Pasqua Es 12+. — libro dell’alleanza 23,2+.
AT greco 4Re23,21καὶ ἐνετείλατο ὁ βασιλεὺς παντὶ τῷ λαῷ λέγων ποιήσατε τὸ πασχα τῷ κυρίῳ θεῷ ἡμῶν καθὼς γέγραπται ἐπὶ βιβλίου τῆς διαθήκης ταύτης
Interconfessionale 23,22Per tutto il tempo dei re d’Israele e di Giuda la Pasqua non era più stata celebrata: l’ultima volta era stata celebrata al tempo in cui in Israele governavano i giudici.
AT greco 4Re23,22ὅτι οὐκ ἐγενήθη τὸ πασχα τοῦτο ἀφ’ ἡμερῶν τῶν κριτῶν οἳ ἔκρινον τὸν Ισραηλ καὶ πάσας τὰς ἡμέρας βασιλέων Ισραηλ καὶ βασιλέων Ιουδα
Interconfessionale 23,23La Pasqua per il Signore fu dunque nuovamente celebrata nel diciottesimo anno di regno di Giosia.
AT greco 4Re23,23ὅτι ἀλλ’ ἢ τῷ ὀκτωκαιδεκάτῳ ἔτει τοῦ βασιλέως Ιωσια ἐγενήθη τὸ πασχα τῷ κυρίῳ ἐν Ιερουσαλημ
Altre notizie sul regno di Giosia

Interconfessionale Giosia fece anche sparire dal territorio di Giuda e da Gerusalemme quelli che praticavano incantesimi, quelli che consultavano gli spiriti, le divinità familiari, gli idoli e altre cose ugualmente detestabili. Giosia voleva così mettere in pratica le leggi scritte nel libro che il sacerdote Chelkia aveva trovato nel tempio.
Rimandi
23,24 negromanti e indovini 21,6+.
AT greco 4Re23,24καί γε τοὺς θελητὰς καὶ τοὺς γνωριστὰς καὶ τὰ θεραφιν καὶ τὰ εἴδωλα καὶ πάντα τὰ προσοχθίσματα τὰ γεγονότα ἐν γῇ Ιουδα καὶ ἐν Ιερουσαλημ ἐξῆρεν ὁ βασιλεὺς Ιωσιας ἵνα στήσῃ τοὺς λόγους τοῦ νόμου τοὺς γεγραμμένους ἐπὶ τοῦ βιβλίου οὗ εὗρεν Χελκιας ὁ ἱερεὺς ἐν οἴκῳ κυρίου
Interconfessionale Prima di Giosia non c’era stato alcun altro re che fosse tornato al Signore con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze, seguendo l’intera legge di Mosè. Neppure dopo, ce ne fu un altro come lui.
Rimandi
23,25 nessuno come lui cfr. 1 Re 3,12+.
AT greco 4Re23,25ὅμοιος αὐτῷ οὐκ ἐγενήθη ἔμπροσθεν αὐτοῦ βασιλεύς ὃς ἐπέστρεψεν πρὸς κύριον ἐν ὅλῃ καρδίᾳ αὐτοῦ καὶ ἐν ὅλῃ ψυχῇ αὐτοῦ καὶ ἐν ὅλῃ ἰσχύι αὐτοῦ κατὰ πάντα τὸν νόμον Μωυσῆ καὶ μετ’ αὐτὸν οὐκ ἀνέστη ὅμοιος αὐτῷ
Interconfessionale 23,26Eppure il Signore non poté placare la sua ardente ira contro il regno di Giuda: Manasse lo aveva troppo esasperato.
AT greco 4Re23,26πλὴν οὐκ ἀπεστράφη κύριος ἀπὸ θυμοῦ ὀργῆς αὐτοῦ τοῦ μεγάλου οὗ ἐθυμώθη ὀργὴ αὐτοῦ ἐν τῷ Ιουδα ἐπὶ τοὺς παροργισμούς οὓς παρώργισεν αὐτὸν Μανασσης
Interconfessionale 23,27Perciò il Signore disse: «Scaccerò lontano da me anche il popolo del regno di Giuda, come ho fatto con il popolo del regno d’Israele. Respingerò Gerusalemme, la città che mi ero scelta, la città di cui avevo detto: Lì, manifesterò la mia presenza!».
AT greco 4Re23,27καὶ εἶπεν κύριος καί γε τὸν Ιουδαν ἀποστήσω ἀπὸ τοῦ προσώπου μου καθὼς ἀπέστησα τὸν Ισραηλ καὶ ἀπώσομαι τὴν πόλιν ταύτην ἣν ἐξελεξάμην τὴν Ιερουσαλημ καὶ τὸν οἶκον οὗ εἶπον ἔσται τὸ ὄνομά μου ἐκεῖ
Interconfessionale 23,28Gli altri fatti della vita di Giosia sono scritti nella ‘Storia dei re di Giuda’.
AT greco 4Re23,28καὶ τὰ λοιπὰ τῶν λόγων Ιωσιου καὶ πάντα ὅσα ἐποίησεν οὐχὶ ταῦτα γεγραμμένα ἐπὶ βιβλίῳ λόγων τῶν ἡμερῶν τοῖς βασιλεῦσιν Ιουδα
Interconfessionale Durante il suo regno, il re d’Egitto, il faraone Necao, marciò verso il fiume Eufrate, per raggiungere il re d’Assiria. Il re Giosia si diresse contro di lui, ma, a Meghiddo, Necao lo uccise appena lo vide.
Note al Testo
23,29 Meghiddo: città fortificata posta sul confine occidentale della pianura di Izreèl.
AT greco 4Re23,29ἐν δὲ ταῖς ἡμέραις αὐτοῦ ἀνέβη Φαραω Νεχαω βασιλεὺς Αἰγύπτου ἐπὶ βασιλέα Ἀσσυρίων ἐπὶ ποταμὸν Εὐφράτην καὶ ἐπορεύθη Ιωσιας εἰς ἀπαντὴν αὐτοῦ καὶ ἐθανάτωσεν αὐτὸν Νεχαω ἐν Μαγεδδω ἐν τῷ ἰδεῖν αὐτόν
Interconfessionale I suoi ufficiali lo misero già cadavere su un carro e lo trasportarono a Gerusalemme, dove lo seppellirono nella sua tomba. Il popolo consacrò re suo figlio Ioacàz, versandogli olio sul capo.
Rimandi
23,30 trasportato nella sua capitale 9,28+.
AT greco 4Re23,30καὶ ἐπεβίβασαν αὐτὸν οἱ παῖδες αὐτοῦ νεκρὸν ἐκ Μαγεδδω καὶ ἤγαγον αὐτὸν εἰς Ιερουσαλημ καὶ ἔθαψαν αὐτὸν ἐν τῷ τάφῳ αὐτοῦ ἐν πόλει Δαυιδ καὶ ἔλαβεν ὁ λαὸς τῆς γῆς τὸν Ιωαχας υἱὸν Ιωσιου καὶ ἔχρισαν αὐτὸν καὶ ἐβασίλευσαν αὐτὸν ἀντὶ τοῦ πατρὸς αὐτοῦ
Ioacàz, re di Giuda

Interconfessionale Ioacàz divenne re a ventitré anni. Regnò a Gerusalemme per tre mesi. Sua madre si chiamava Camutàl, era figlia di un certo Geremia e veniva da Libna.
Note al Testo
23,31 Libna: vedi nota a 8,22.
AT greco 4Re23,31υἱὸς εἴκοσι καὶ τριῶν ἐτῶν ἦν Ιωαχας ἐν τῷ βασιλεύειν αὐτὸν καὶ τρίμηνον ἐβασίλευσεν ἐν Ιερουσαλημ καὶ ὄνομα τῇ μητρὶ αὐτοῦ Αμιταλ θυγάτηρ Ιερεμιου ἐκ Λεμνα
Interconfessionale 23,32Ioacàz andò contro la volontà del Signore, proprio come avevano fatto i suoi antenati.
AT greco 4Re23,32καὶ ἐποίησεν τὸ πονηρὸν ἐν ὀφθαλμοῖς κυρίου κατὰ πάντα ὅσα ἐποίησαν οἱ πατέρες αὐτοῦ
Interconfessionale Il faraone Necao lo fece imprigionare nella città di Ribla, nella regione di Camat, per impedirgli di regnare a Gerusalemme, e impose al regno di Giuda un tributo di circa trentacinque quintali d’argento e trentacinque chili d’oro.
Note al Testo
23,33 La città di Ribla si trovava sul fiume Oronte, a 100 km a nord di Damasco, pressapoco a metà strada fra Damasco e Camat. Il faraone aveva posto qui il suo quartier generale.
AT greco 4Re23,33καὶ μετέστησεν αὐτὸν Φαραω Νεχαω ἐν Δεβλαθα ἐν γῇ Εμαθ τοῦ μὴ βασιλεύειν ἐν Ιερουσαλημ καὶ ἔδωκεν ζημίαν ἐπὶ τὴν γῆν ἑκατὸν τάλαντα ἀργυρίου καὶ ἑκατὸν τάλαντα χρυσίου
Interconfessionale Il faraone Necao fece diventare re e successore di Giosia un altro figlio di Giosia, di nome Eliakìm. Gli cambiò nome e lo chiamò Ioiakìm. Deportò Ioacàz in Egitto, dove morì.
Rimandi
23,34 Ioacàz (= Sallum) deportato in Egitto Ger 22,10-12.
AT greco 4Re23,34καὶ ἐβασίλευσεν Φαραω Νεχαω ἐπ’ αὐτοὺς τὸν Ελιακιμ υἱὸν Ιωσιου βασιλέως Ιουδα ἀντὶ Ιωσιου τοῦ πατρὸς αὐτοῦ καὶ ἐπέστρεψεν τὸ ὄνομα αὐτοῦ Ιωακιμ καὶ τὸν Ιωαχας ἔλαβεν καὶ εἰσήνεγκεν εἰς Αἴγυπτον καὶ ἀπέθανεν ἐκεῖ
Interconfessionale 23,35Ioiakìm consegnò l’oro e l’argento al faraone. Per eseguire l’ordine del faraone, impose delle tasse alla regione: la quantità d’oro e d’argento che Ioiakìm riscosse da ogni uomo del popolo, per consegnarla al faraone Necao, era proporzionale al reddito.
AT greco 4Re23,35καὶ τὸ ἀργύριον καὶ τὸ χρυσίον ἔδωκεν Ιωακιμ τῷ Φαραω πλὴν ἐτιμογράφησεν τὴν γῆν τοῦ δοῦναι τὸ ἀργύριον ἐπὶ στόματος Φαραω ἀνὴρ κατὰ τὴν συντίμησιν αὐτοῦ ἔδωκαν τὸ ἀργύριον καὶ τὸ χρυσίον μετὰ τοῦ λαοῦ τῆς γῆς δοῦναι τῷ Φαραω Νεχαω
Ioiakìm, re di Giuda

Interconfessionale Quando Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni e regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Zebidà, era figlia di Pedaià e veniva da Ruma.
Rimandi
23,36 Ioiakìm Ger 22,18-19; 25,1; 26,1; 35,1; 36,1.
AT greco 4Re23,36υἱὸς εἴκοσι καὶ πέντε ἐτῶν Ιωακιμ ἐν τῷ βασιλεύειν αὐτὸν καὶ ἕνδεκα ἔτη ἐβασίλευσεν ἐν Ιερουσαλημ καὶ ὄνομα τῇ μητρὶ αὐτοῦ Ιελδαφ θυγάτηρ Φεδεϊα ἐκ Ρουμα
Interconfessionale 23,37Ioiakìm andò contro la volontà del Signore, come già avevano fatto i suoi antenati.
AT greco 4Re23,37καὶ ἐποίησεν τὸ πονηρὸν ἐν ὀφθαλμοῖς κυρίου κατὰ πάντα ὅσα ἐποίησαν οἱ πατέρες αὐτοῦ