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Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Giudici - 17

Giudici 17

Israele non aveva ancora un re
Il santuario di Mica

Nella zona montuosa della tribù di Èfraim viveva un uomo, che si chiamava Mica.
Rimandi
17,1 zona montuosa della tribù di Èfraim Gdc 3,27+.
Un giorno egli disse a sua madre: — Ti ricordi di quando ti sono state rubate millecento monete d’argento? Allora tu avevi pronunziato una maledizione contro il ladro e l’avevi ripetuta davanti a me. Ecco, quei soldi li ho io. Ero stato io a prenderteli. La madre allora gli disse:
— Figlio mio, il Signore ti benedica!
Rimandi
17,2 una maledizione: 1) deposizione con giuramento riguardo al ladro presunto Lv 5,1; 1 Re 8,31-32; Prv 29,24. 2) maledizione propriamente detta contro il ladro Zc 5,3-4. — benedizione 2 Sam 21,3; 1 Re 2,45.
Egli restituì tutto il denaro a sua madre, e sua madre gli disse:
— Per il tuo bene, ho deciso di consacrare questo denaro al Signore, figlio mio. Con esso farò costruire per te una statua ricoperta d’argento. In questo modo ti lascio il denaro.
Rimandi
17,3 una statua ricoperta d’argento Gdc 18,17-18; cfr. Dt 27,15.
Note al Testo
17,3 una statua ricoperta d’argento: altri: un’immagine scolpita e un’immagine di metallo fuso. Il testo ebraico non permette di sapere con certezza se si tratta di uno solo o di due oggetti distinti.
4Da quel denaro lei prese duecento monete d’argento e le consegnò a un fabbro. Egli fece una statua ricoperta d’argento, che fu sistemata nella casa di Mica.
Mica aveva un santuario: si era costruito un efod e degli idoli. Aveva dato l’incarico di sacerdote a uno dei suoi figli.
Note al Testo
17,5 un efod e degli idoli: il testo ebraico in 17,5; 18,14.17.18.20 parla di due oggetti cultuali che chiama efod e terafim (qui tradotto con idoli); come in 8,27, l’efod non è quindi una veste sacerdotale, ma una specie di idolo o qualcosa che è legato al suo culto.
Siccome a quel tempo il popolo d’Israele non aveva ancora un re, tutti facevano come volevano.
Rimandi
17,6 Israele non aveva ancora un re Gdc 18,1; 19,1; 21,25.
Note al Testo
17,6 Israele non aveva ancora un re: questa frase, posta come titolo della sezione, ritma il racconto degli ultimi cinque capitoli del Libro dei Giudici (17,6; 18,1; 19,1; 21,25). La prima e l’ultima volta è seguita da quest’altra frase: Ognuno faceva quel che voleva (17,6; 21,25). Le due frasi preparano l’argomento del Primo libro di Samuele.
Ora, in quei giorni, c’era un giovane levita della tribù di Giuda, che fino allora era vissuto come straniero a Betlemme in Giudea.
Rimandi
17,7 Betlemme in Giudea 1 Sam 16,4; Mic 5,1; Mt 2,1; cfr. Gdc 19,1. — un sacerdote Dt 18,6. — residente là come straniero Dt 12,12.18-19.
8Egli lasciò la città di Betlemme ed emigrò in cerca di un altro posto. Lungo il viaggio passò per le montagne di Èfraim e giunse alla casa di Mica.
9Mica gli domandò da dove veniva. Egli rispose:
— Io sono un levita. Vengo dalla Giudea, da Betlemme, e cerco un posto dove stabilirmi.
10Mica aggiunse:
— Resta qui con me. Sarai il mio consigliere e il mio sacerdote. Io ti darò dieci monete d’argento all’anno, ti manterrò e ti darò anche dei vestiti.
Il giovane levita accettò e
11restò con Mica. Egli lo trattò come un figlio e
12gli diede l’incarico di sacerdote.
13Mica concluse: «Ora che ho un levita come sacerdote, il Signore mi farà andar tutto bene».

Rimandi

17,1 zona montuosa della tribù di Èfraim Gdc 3,27+.
17,2 una maledizione: 1) deposizione con giuramento riguardo al ladro presunto Lv 5,1; 1 Re 8,31-32; Prv 29,24. 2) maledizione propriamente detta contro il ladro Zc 5,3-4. — benedizione 2 Sam 21,3; 1 Re 2,45.
17,3 una statua ricoperta d’argento Gdc 18,17-18; cfr. Dt 27,15.
17,6 Israele non aveva ancora un re Gdc 18,1; 19,1; 21,25.
17,7 Betlemme in Giudea 1 Sam 16,4; Mic 5,1; Mt 2,1; cfr. Gdc 19,1. — un sacerdote Dt 18,6. — residente là come straniero Dt 12,12.18-19.

Note al Testo

17,3 una statua ricoperta d’argento: altri: un’immagine scolpita e un’immagine di metallo fuso. Il testo ebraico non permette di sapere con certezza se si tratta di uno solo o di due oggetti distinti.
17,5 un efod e degli idoli: il testo ebraico in 17,5; 18,14.17.18.20 parla di due oggetti cultuali che chiama efod e terafim (qui tradotto con idoli); come in 8,27, l’efod non è quindi una veste sacerdotale, ma una specie di idolo o qualcosa che è legato al suo culto.
17,6 Israele non aveva ancora un re: questa frase, posta come titolo della sezione, ritma il racconto degli ultimi cinque capitoli del Libro dei Giudici (17,6; 18,1; 19,1; 21,25). La prima e l’ultima volta è seguita da quest’altra frase: Ognuno faceva quel che voleva (17,6; 21,25). Le due frasi preparano l’argomento del Primo libro di Samuele.