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INTRODUZIONE AL LIBRO DI OSEA

Autore e ambiente storico

Il profeta Osea predica nel regno d’Israele poco prima che la sua capitale, Samaria, venga conquistata dagli Assiri nel 721 a.C. Egli è posteriore di qualche anno al profeta Amos. In quel tempo il regno d’Israele era minacciato dall’Assiria, la più forte potenza del Vicino Oriente. Nel tentativo di difendere la sua indipendenza, seguiva una politica ambigua, passando dalla fedeltà all’Assiria a progetti di ribellione favoriti dall’Egitto che, anche se indebolito, era ancora il grande concorrente degli Assiri. Questa situazione politica poteva diventare pericolosa per la religione di Israele, che era continuamente tentato di venerare altre divinità accanto al proprio Dio, sperando di raggiungere così una maggiore sicurezza sociale e anche un più facile sviluppo economico. Ma ne derivava anche una forte tensione interna, con gravi disparità sociali.
Osea prevede le conseguenze negative di questa situazione: Israele sarà schiacciato dall’esercito assiro, i suoi capi saranno deportati e gli scampati cercheranno rifugio in Egitto. Egli inoltre, sul piano personale, ha vissuto probabilmente un’esperienza matrimoniale per molti aspetti drammatica, dovendo far fronte a una sposa infedele. Ha compreso però che questa vicenda poteva far parte della sua vocazione di profeta e che il suo amore per Gomer, la sposa infedele, poteva diventare modello dell’amore inesauribile con cui Dio ricerca e segue il suo popolo, anche quando esso si allontana da lui. Questa convinzione è diventata perciò il nucleo centrale attorno a cui si è sviluppata la sua predicazione profetica.
Caratteristiche principali

Osea è uno dei più antichi profeti il cui messaggio sia stato messo per iscritto e sia giunto sino a noi in questa forma. Il libro non è stato composto di getto, ma si è ampliato progressivamente nel corso del tempo, fino a raggiungere la sua configurazione attuale, che riunisce tutto il contenuto sotto il nome di Osea e colloca quest’ultimo in un tempo preciso (vedi 1,1). Vi leggiamo perciò che, per denunziare l’infedeltà degli Israeliti, Osea la paragona alla sua situazione familiare: come lui ha sposato una donna che si è rivelata infedele, così il popolo di Dio si è mostrato infedele verso il suo Signore (1,2-3,5). Per questo il giudizio e la condanna di Dio ricadranno su Israele. Il castigo sarà duro e severo, ma l’amore di Dio verso il suo popolo rimane costante (4,1-14,1). Il libro termina con l’annunzio che Dio risanerà il suo popolo e lo farà ritornare a sé (14,2-10).
Schema
— Il matrimonio di Osea 1,2-3,5 — Il Signore accusa e castiga Israele 4,1-14,1 — Il ritorno e la prosperità d’Israele 14,2-10