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Interconfessionale - Nuovo Testamento - Atti degli Apostoli - Atti - 23

Atti degli Apostoli 23

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CEI 2008

Interconfessionale Paolo fissò lo sguardo su di loro e disse: «Fratelli, fino a oggi io ho servito Dio e la mia coscienza è perfettamente tranquilla».
Rimandi
23,1 coscienza perfettamente tranquilla At 24,16.
Note al Testo
23,1 Quest’autodifesa di Paolo è la più breve e la più polemica: il tono personale con cui Paolo avvia il suo discorso scatena la reazione prima di Ananìa e poi dei sadducei.
CEI 2008 At23,1 Con lo sguardo fisso al sinedrio, Paolo disse: "Fratelli, io ho agito fino ad oggi davanti a Dio in piena rettitudine di coscienza".
Interconfessionale Il *sommo sacerdote Ananìa comandò a quelli che stavano vicino a Paolo di colpirlo sulla bocca.
Rimandi
23,2-3 colpito in pieno tribunale Gv 18,22-23.
Note al Testo
23,2 Ananìa fu sommo sacerdote dal 47 al 59 d.C.
CEI 2008 AtMa il sommo sacerdote Anania ordinò ai presenti di percuoterlo sulla bocca.
23,2 Anania: sommo sacerdote dal 47/48 al 59 d.C., quando fu deposto dal governatore Felice; venne assassinato dagli zeloti nel 66 d.C. perché considerato amico dei Romani.
Interconfessionale Paolo allora disse: «Dio colpirà te, specie di muro imbiancato. Proprio tu che siedi lì per giudicarmi secondo la *legge, contro la legge comandi di percuotermi?».
Rimandi
23,3 muro imbiancato Ez 13,10-15.
CEI 2008 At23,3Paolo allora gli disse: "Dio percuoterà te, muro imbiancato! Tu siedi a giudicarmi secondo la Legge e contro la Legge comandi di percuotermi?".
Interconfessionale 23,4I presenti fecero notare a Paolo:
— Ma tu stai insultando il sommo sacerdote di Dio!
CEI 2008 At23,4E i presenti dissero: "Osi insultare il sommo sacerdote di Dio?".
Interconfessionale Allora Paolo disse:
— Fratelli, io non sapevo che egli fosse il sommo sacerdote. Infatti nella Bibbia sta scritto: Non maledire il capo del tuo popolo.
Rimandi
23,5 Non offendere Es 22,27.
CEI 2008 AtRispose Paolo: "Non sapevo, fratelli, che fosse il sommo sacerdote; sta scritto infatti: Non insulterai il capo del tuo popolo".
23,5 Citazione di Es 22,27.
Interconfessionale Paolo sapeva che i membri del tribunale ebraico erano di idee diverse: alcuni erano *sadducei e altri *farisei. Perciò esclamò dinanzi a loro: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei e mi vogliono condannare perché spero nella risurrezione dei morti».
Rimandi
23,6 i sadducei e la risurrezione Mt 22,23; At 4,1-2; 23,8. — Paolo fariseo At 26,5; Fil 3,5. — per la speranza della risurrezione At 24,15.21; 26,6-8; 28,20.
CEI 2008 At23,6Paolo, sapendo che una parte era di sadducei e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: "Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti".
Interconfessionale 23,7Queste parole di Paolo fecero scoppiare un contrasto tra i farisei e i sadducei, e l’*assemblea si trovò divisa.
CEI 2008 At23,7Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducei e l'assemblea si divise.
Interconfessionale 23,8I sadducei infatti dicono che i morti non risorgono e che non esistono né *angeli né spiriti. I farisei invece credono a tutte queste cose.
CEI 2008 At23,8I sadducei infatti affermano che non c'è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose.
Interconfessionale Ci fu dunque una grande confusione. Poi alcuni *maestri della Legge appartenenti al partito dei farisei si alzarono e protestarono: «Noi non troviamo nulla di male in quest’uomo. Non potrebbe darsi che uno spirito o un *angelo gli abbia parlato?».
Note al Testo
23,9 non troviamo nulla di male in quest’uomo: del discepolo si afferma quello che si è detto di Gesù (vedi Luca 23,4.14.22 e note a Atti 7,59-60; 17,7; 25,25).
CEI 2008 AtCi fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: "Non troviamo nulla di male in quest'uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato".
23,9  L’affermazione sull’innocenza di Paolo assomiglia a quelle di Pilato e di Erode riguardo a Gesù (Lc 23,4.14.15.22).
Interconfessionale 23,10A questo punto il contrasto si fece tanto forte che il comandante ordinò ai soldati di scendere nell’assemblea per portare via Paolo e ricondurlo in fortezza. Temeva infatti che Paolo venisse fatto a pezzi.
CEI 2008 At23,10La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.
Interconfessionale La notte seguente il Signore apparve a Paolo e gli disse: «Coraggio! Tu sei stato mio testimone a Gerusalemme: dovrai essere mio testimone anche a Roma».
Rimandi
23,11 il Signore incoraggia Paolo At 18,9. — a Gerusalemme, poi a Roma At 19,21; 27,24; 28,16.23.
Note al Testo
23,11 Come in Atti 19,21 (vedi nota), si delinea l’itinerario missionario che si apre dinanzi a Paolo e se ne afferma il carattere provvidenziale.
CEI 2008 At23,11La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: "Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma".
Alcuni Ebrei cercano di uccidere Paolo

Interconfessionale 23,12La mattina dopo, alcuni Ebrei si riunirono per organizzare una congiura contro Paolo, e giurarono di non toccare né cibo né bevanda fino a quando non lo avessero ucciso.
CEI 2008 AtFattosi giorno, i Giudei ordirono un complotto e invocarono su di sé la maledizione, dicendo che non avrebbero né mangiato né bevuto finché non avessero ucciso Paolo.
23,12-22 Complotto dei Giudei contro Paolo
Interconfessionale 23,13Quelli che avevano partecipato a questa congiura erano più di quaranta.
CEI 2008 At23,13Erano più di quaranta quelli che fecero questa congiura.
Interconfessionale Essi andarono dai capi dei *sacerdoti e dai capi del popolo e dissero: «Noi ci siamo impegnati con solenne giuramento a non mangiare nulla finché non avremo ucciso Paolo.
Rimandi
23,14-15 complotto contro Paolo At 25,3.
CEI 2008 At23,14Essi si presentarono ai capi dei sacerdoti e agli anziani e dissero: "Ci siamo obbligati con giuramento solenne a non mangiare nulla sino a che non avremo ucciso Paolo.
Interconfessionale 23,15Voi dunque, d’accordo con il tribunale ebraico, dite al comandante di portarvi qui Paolo. Il pretesto potrebbe essere questo: che voi volete esaminare un po’ meglio il suo caso. Noi intanto ci terremo pronti a ucciderlo prima che egli arrivi qui».
CEI 2008 At23,15Voi dunque, insieme al sinedrio, dite ora al comandante che ve lo conduca giù, con il pretesto di esaminare più attentamente il suo caso; noi intanto ci teniamo pronti a ucciderlo prima che arrivi".
Interconfessionale 23,16Ma un nipote di Paolo venne a sapere qualcosa di questa congiura. Perciò andò alla fortezza, entrò e informò Paolo.
CEI 2008 AtMa il figlio della sorella di Paolo venne a sapere dell'agguato; si recò alla fortezza, entrò e informò Paolo.
23,16 il figlio della sorella di Paolo: è l’unica notizia che abbiamo sulla famiglia dell’apostolo.
Interconfessionale 23,17Allora Paolo chiamò uno degli ufficiali e gli disse:
— Accompagna questo ragazzo dal comandante; egli ha qualcosa da dirgli.
CEI 2008 At23,17Questi allora fece chiamare uno dei centurioni e gli disse: "Conduci questo ragazzo dal comandante, perché ha qualche cosa da riferirgli".
Interconfessionale 23,18L’ufficiale lo prese con sé, lo portò dal comandante e gli disse:
— Il prigioniero Paolo mi ha fatto chiamare e mi ha pregato di accompagnare da te questo giovane perché ha qualcosa da dirti.
CEI 2008 At23,18Il centurione lo prese e lo condusse dal comandante dicendo: "Il prigioniero Paolo mi ha fatto chiamare e mi ha chiesto di condurre da te questo ragazzo, perché ha da dirti qualche cosa".
Interconfessionale 23,19Il comandante prese per mano quel giovane, si ritirò in disparte e gli domandò:
— Che cosa hai da dirmi?
CEI 2008 At23,19Il comandante lo prese per mano, lo condusse in disparte e gli chiese: "Che cosa hai da riferirmi?".
Interconfessionale 23,20Egli rispose:
— Gli Ebrei, tutti d’accordo, ti domanderanno di condurre Paolo domani davanti al loro tribunale con il pretesto di esaminare più accuratamente il suo caso.
CEI 2008 At23,20Rispose: "I Giudei si sono messi d'accordo per chiederti di condurre domani Paolo nel sinedrio, con il pretesto di indagare più accuratamente nei suoi riguardi.
Interconfessionale 23,21Tu però non crederci perché ci sono più di quaranta Ebrei che stanno preparando un tranello a Paolo. Essi hanno giurato di non mangiare né bere prima di averlo ucciso. E ora sono già pronti, in attesa che tu lo faccia uscire dalla fortezza.
CEI 2008 At23,21Tu però non lasciarti convincere da loro, perché più di quaranta dei loro uomini gli tendono un agguato: hanno invocato su di sé la maledizione, dicendo che non avrebbero né mangiato né bevuto finché non l'avessero ucciso; e ora stanno pronti, aspettando il tuo consenso".
Interconfessionale 23,22Allora il comandante gli raccomandò:
— Non raccontare a nessuno le cose che mi hai detto!
Poi lo lasciò andare.
CEI 2008 At23,22Il comandante allora congedò il ragazzo con questo ordine: "Non dire a nessuno che mi hai dato queste informazioni".
Paolo viene trasferito nella città di Cesarèa

Interconfessionale Il comandante fece chiamare due ufficiali e disse loro: «Tenete pronti per stasera alle nove duecento soldati, settanta cavalieri e duecento uomini armati di lance: dovranno andare fino a Cesarèa.
Rimandi
23,23 Cesarèa At 8,40; 9,20; 10,1; 11,11; 12,19; 21,8.16; 23,33; 25,4.
CEI 2008 AtFece poi chiamare due dei centurioni e disse: "Preparate duecento soldati per andare a Cesarèa insieme a settanta cavalieri e duecento lancieri, tre ore dopo il tramonto.
23,23-35 Paolo è inviato al governatore a Cesarèa
Interconfessionale Preparate anche alcuni cavalli per trasportare Paolo: egli deve arrivare sano e salvo dal governatore Felice».
Rimandi
23,24 Felice At 24,24.
Note al Testo
23,24 Felice fu governatore romano della Giudea dal 52 al 59 (o 60) d.C.
CEI 2008 AtSiano pronte anche delle cavalcature e fatevi montare Paolo, perché venga condotto sano e salvo dal governatore Felice".
23,24 Antonio (o Claudio) Felice: governatore dal 52/53 fino forse al 59/60 d.C. Schiavo emancipato, fratello di Pallade, aveva goduto il favore prima di Claudio e poi di Nerone.
Interconfessionale 23,25Poi scrisse anche una lettera che pressappoco diceva:
CEI 2008 At23,25Scrisse una lettera in questi termini:
Interconfessionale 23,26«Claudio Lisia saluta Sua Eccellenza il governatore Felice.
CEI 2008 At23,26"Claudio Lisia all'eccellentissimo governatore Felice, salute.
Interconfessionale Quest’uomo che io ti mando, lo hanno arrestato gli Ebrei. Stavano per ammazzarlo, quando intervenni con le mie guardie. Venni a sapere che era cittadino romano e lo liberai.
Rimandi
23,27 intervento dell’ufficiale romano At 21,30-33. — Paolo cittadino romano At 22,27.
CEI 2008 At23,27Quest'uomo è stato preso dai Giudei e stava per essere ucciso da loro; ma sono intervenuto con i soldati e l'ho liberato, perché ho saputo che è cittadino romano.
Interconfessionale Volendo sapere perché gli Ebrei lo accusavano lo condussi davanti al loro tribunale.
Rimandi
23,28 Paolo davanti al tribunale ebraico At 22,30.
CEI 2008 At23,28Desiderando conoscere il motivo per cui lo accusavano, lo condussi nel loro sinedrio.
Interconfessionale Ho potuto stabilire che contro quest’uomo non c’erano accuse degne di morte o di prigione: si trattava solo di questioni che riguardano la loro *Legge.
Rimandi
23,29 non delitti ma questioni di religione At 18,14-15; 25,18-19; 26,31-32; cfr. 23,6.
Note al Testo
23,29 non c’erano accuse degne di morte: vedi nota a 23,9.
CEI 2008 At23,29Ho trovato che lo si accusava per questioni relative alla loro Legge, ma non c'erano a suo carico imputazioni meritevoli di morte o di prigionia.
Interconfessionale 23,30Tuttavia sono venuto a sapere che gli Ebrei stavano preparando una congiura contro di lui: perciò te l’ho mandato subito. Nello stesso tempo faccio sapere a quelli che lo accusano che devono rivolgersi a te».
CEI 2008 At23,30Sono stato però informato di un complotto contro quest'uomo e lo mando subito da te, avvertendo gli accusatori di deporre davanti a te quello che hanno contro di lui".
Interconfessionale 23,31Con questi ordini, i soldati presero Paolo e lo condussero di notte fino alla città di Antipàtride.
CEI 2008 AtSecondo gli ordini ricevuti, i soldati presero Paolo e lo condussero di notte ad Antipàtride.
23,31 Antipàtride: distava circa 50 chilometri da Gerusalemme e altrettanti da Cesarèa, trovandosi così a metà strada tra le due città.
Interconfessionale Il giorno dopo lasciarono partire con lui soltanto i cavalieri. Gli altri tornarono alla fortezza.
Rimandi
23,32 la fortezza At 21,34.
CEI 2008 At23,32Il giorno dopo, lasciato ai cavalieri il compito di proseguire con lui, se ne tornarono alla fortezza.
Interconfessionale 23,33I cavalieri arrivarono a Cesarèa, consegnarono la lettera al governatore e gli presentarono anche Paolo.
CEI 2008 At23,33I cavalieri, giunti a Cesarèa, consegnarono la lettera al governatore e gli presentarono Paolo.
Interconfessionale Il governatore lesse la lettera e domandò a Paolo in quale provincia era nato. Paolo gli rispose:
— Sono originario della Cilicia.
Rimandi
23,34 Paolo originario della Cilicia At 22,3.
CEI 2008 AtDopo averla letta, domandò a Paolo di quale provincia fosse e, saputo che era della Cilìcia,
23,34 La domanda sulla provincia di origine è in relazione al fatto che il processo spettava per sé al governatore della provincia dove era stato commesso il delitto, ma poteva anche essere trasferito al foro della provincia di origine. Felice non si avvale di quest’ultima possibilità.
Interconfessionale Allora Felice disse:
— Ti ascolterò quando saranno qui anche quelli che ti accusano.
Poi comandò di rinchiudere Paolo nel palazzo di Erode.
Note al Testo
23,35 palazzo: allora il palazzo del governatore era detto pretorio. Quello di Cesarèa fu fatto costruire da Erode il Grande e fu scelto come residenza dei governatori romani (vedi anche nota a 21,8).
CEI 2008 At23,35disse: "Ti ascolterò quando saranno qui anche i tuoi accusatori". E diede ordine di custodirlo nel pretorio di Erode.