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INTRODUZIONE
ALLA LETTERA DI PAOLO
A FILÈMONE

Caratteristiche principali

Per quanto molto breve, si tratta di una lettera completa. Il tono, decisamente personale, non è però quello di uno scritto privato: infatti l’indirizzo parla di più persone e di una intera comunità. Tipico è l’atteggiamento benevolo, non autoritario, dell’apostolo. Due volte egli dice che potrebbe imporre la sua volontà, ma preferisce suggerirla. L’occasione della lettera rimane un po’ vaga, ma si può intuire: uno schiavo (Onèsimo) è fuggito. Rifugiatosi presso Paolo, è divenuto cristiano. L’apostolo lo rimanda dal padrone (Filèmone) con questo biglietto nel quale invita ad accoglierlo bene, non più come schiavo, ma come fratello nella fede. Paolo chiede a Filèmone che Onèsimo diventi «libero»? Ciò non è esplicito, ma si capisce che l’apostolo lo spera. Ma si può affermare che qui Paolo si oppone alla schiavitù? Non si può dire. Egli prende in considerazione solo un caso particolare anche se manifesta la convinzione che, in nome della fede, la schiavitù è svuotata e superata (Gàlati 3,28). Quindi il testo non si può dire né rivoluzionario né conservatore. Affermando che tra i credenti si deve realizzare una vera fraternità, l’apostolo dichiara relative e instabili anche le strutture sociali che vi si oppongono.
Primi lettori

Filèmone è in primo piano. Sullo sfondo rimane la comunità che si riunisce in casa sua. Egli è un personaggio influente, noto per il bene che fa a molti (vv. 4-7). Per questo e per averlo condotto lui stesso alla fede, Paolo osa chiedergli una nuova dimostrazione di generosità: con una certa astuzia diplomatica gli domanda di trattare Onèsimo come tratterebbe l’apostolo in persona. Di Filèmone non si hanno altre notizie nel Nuovo Testamento.
Autore

Paolo è in prigione (vv. 1.9.10.13.23) e sembra che si trovi nella medesima situazione vista per la lettera ai cristiani di Colosse. Qui l’apostolo è particolarmente dolce, mite, gentile. Forse il fatto di sentirsi «vecchio e in prigione» influisce anche sul suo temperamento. In ogni caso, la lettera rivela quanto egli sappia essere delicato sia verso Filèmone, che non vuole offendere, sia verso Onèsimo, che vorrebbe sempre con sé dopo il perdono.
Schema
— Indirizzo e saluto 1-3 — Ringraziamento; lodi a Filèmone 4-7 — Il caso di Onèsimo 8-22 — Saluti finali 23-25