Ad Corinthios Epistula I Sancti Pauli Apostoli
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CEI 2008
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5,1Omnino auditur inter vos fornicatio et talis fornicatio qualis nec inter gentes, ita ut uxorem patris aliquis habeat.
CEI 2008
1Cor Si sente dovunque parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre.
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5,2Et vos inflati estis et non magis luctum habuistis, ut tollatur de medio vestrum, qui hoc opus fecit?
CEI 2008
1Cor5,2E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti in modo che venga escluso di mezzo a voi colui che ha compiuto un'azione simile!
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5,3Ego quidem absens corpore, praesens autem spiritu, iam iudicavi ut praesens eum, qui sic operatus est,
CEI 2008
1Cor5,3Ebbene, io, assente con il corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha compiuto tale azione.
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in nomine Domini nostri Iesu, congregatis vobis et meo spiritu cum virtute Domini nostri Iesu,
CEI 2008
1Cor5,4Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù,
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5,5tradere huiusmodi Satanae in interitum carnis, ut spiritus salvus sit in die Domini.
CEI 2008
1CorNon è bello che voi vi vantiate. Non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta?
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5,7Expurgate vetus fermentum, ut sitis nova consparsio, sicut estis azymi. Etenim Pascha nostrum immolatus est Christus!
CEI 2008
1CorTogliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!
5,7-8
Prima della celebrazione della Pasqua gli Ebrei fanno sparire ogni traccia di pane fermentato e durante le festività pasquali mangiano soltanto pane àzzimo. Cristo è il nostro agnello pasquale, immolato per la nostra salvezza (1Pt 1,19).
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Itaque festa celebremus, non in fermento veteri neque in fermento malitiae et nequitiae, sed in azymis sinceritatis et veritatis.
CEI 2008
1Cor5,8Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.
CEI 2008
1CorVi ho scritto nella lettera di non mescolarvi con chi vive nell'immoralità.
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5,10Non utique fornicariis huius mundi aut avaris aut rapacibus aut idolis servientibus, alioquin debueratis de hoc mundo exisse!
CEI 2008
1Cor5,10Non mi riferivo però agli immorali di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolatri: altrimenti dovreste uscire dal mondo!
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5,11Nunc autem scripsi vobis non commisceri, si is qui frater nominatur, est fornicator aut avarus aut idolis serviens aut maledicus aut ebriosus aut rapax; cum eiusmodi nec cibum sumere.
CEI 2008
1Cor5,11Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme.
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5,12Quid enim mihi de his, qui foris sunt, iudicare? Nonne de his, qui intus sunt, vos iudicatis?
CEI 2008
1Cor5,12Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate?