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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Exodus - 13

Exodus

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CEI 2008

Nova Vulgata 13 13,1Locutusque est Dominus ad Moysen dicens:
CEI 2008 Es13,1 Il Signore disse a Mosè:
Nova Vulgata 13,2«Sanctifica mihi omne primogenitum, quod aperit vulvam in filiis Israel, tam de hominibus quam de iumentis: mea sunt enim omnia».
CEI 2008 Es13,2"Consacrami ogni essere che esce per primo dal seno materno tra gli Israeliti: ogni primogenito di uomini o di animali appartiene a me".
Nova Vulgata
13,3Et ait Moyses ad populum: «Mementote diei huius, in qua egressi estis de Aegypto et de domo servitutis, quoniam in manu forti eduxit vos Dominus de loco isto, ut non comedatis fermentatum panem.
CEI 2008 Es13,3Mosè disse al popolo: "Ricòrdati di questo giorno, nel quale siete usciti dall'Egitto, dalla dimora di schiavitù, perché con la potenza del suo braccio il Signore vi ha fatto uscire di là: non si mangi nulla di lievitato.
Nova Vulgata 13,4Hodie egredimini, mense Abib (id est novarum Frugum).
CEI 2008 Es13,4In questo giorno del mese di Abìb voi uscite.
Nova Vulgata 13,5Cumque introduxerit te Dominus in terram Chananaei et Hetthaei et Amorraei et Hevaei et Iebusaei, quam iuravit patribus tuis, ut daret tibi, terram fluentem lacte et melle; celebrabis hunc morem sacrorum mense isto.
CEI 2008 Es13,5Quando il Signore ti avrà fatto entrare nella terra del Cananeo, dell'Ittita, dell'Amorreo, dell'Eveo e del Gebuseo, che ha giurato ai tuoi padri di dare a te, terra dove scorrono latte e miele, allora tu celebrerai questo rito in questo mese.
Nova Vulgata
13,6Septem diebus vesceris azymis, et in die septimo erit sollemnitas Domini.
CEI 2008 Es13,6Per sette giorni mangerai azzimi.
Nel settimo giorno vi sarà una festa in onore del Signore.
Nova Vulgata 13,7Azyma comedetis septem diebus: non apparebit apud te aliquid fermentatum nec in cunctis finibus tuis.
CEI 2008 Es13,7Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non compaia presso di te niente di lievitato; non ci sia presso di te lievito entro tutti i tuoi confini.
Nova Vulgata 13,8Narrabisque filio tuo in die illo dicens: “Propter hoc, quod fecit mihi Dominus, quando egressus sum de Aegypto”.
CEI 2008 Es13,8In quel giorno tu spiegherai a tuo figlio: "È a causa di quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall'Egitto".
Nova Vulgata 13,9Et erit quasi signum in manu tua et quasi monumentum inter oculos tuos, ut lex Domini semper sit in ore tuo; in manu enim forti eduxit te Dominus de Aegypto.
CEI 2008 Es13,9Sarà per te segno sulla tua mano e memoriale fra i tuoi occhi, affinché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Infatti il Signore ti ha fatto uscire dall'Egitto con mano potente.
Nova Vulgata 13,10Custodies huiuscemodi cultum statuto tempore a diebus in dies.
CEI 2008 Es13,10Osserverai questo rito nella sua ricorrenza di anno in anno.
Nova Vulgata
13,11Cumque introduxerit te Dominus in terram Chananaei, sicut iuravit tibi et patribus tuis, et dederit tibi eam,
CEI 2008 EsQuando il Signore ti avrà fatto entrare nella terra del Cananeo, come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te l'avrà data in possesso,
13,11-13 Il riscatto del primogenito dell’uomo con il sacrificio di animali mette in rilievo l’intangibilità della vita umana; il riscatto dell’asino è permesso per la preziosità di questo animale per l’uomo.
Nova Vulgata 13,12separabis omne, quod aperit vulvam, Domino et quod primitivum est in pecoribus tuis; quidquid habueris masculini sexus, consecrabis Domino.
CEI 2008 Es13,12tu riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto del tuo bestiame, se di sesso maschile, lo consacrerai al Signore.
Nova Vulgata 13,13Primogenitum asini mutabis ove; quod, si non redemeris, interficies. Omne autem primogenitum hominis de filiis tuis pretio redimes.
CEI 2008 Es13,13Riscatterai ogni primo parto dell'asino mediante un capo di bestiame minuto e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi discendenti.
Nova Vulgata 13,14Cumque interrogaverit te filius tuus cras dicens: “Quid est hoc?”, respondebis ei: “In manu forti eduxit nos Dominus de Aegypto, de domo servitutis.
CEI 2008 Es13,14Quando tuo figlio un domani ti chiederà: "Che significa ciò?", tu gli risponderai: "Con la potenza del suo braccio il Signore ci ha fatto uscire dall'Egitto, dalla condizione servile.
Nova Vulgata 13,15Nam, cum induratus esset pharao et nollet nos dimittere, occidit Dominus omne primogenitum in terra Aegypti, a primogenito hominis usque ad primogenitum iumentorum; idcirco immolo Domino omne, quod aperit vulvam, masculini sexus, et omnia primogenita filiorum meorum redimo”.
CEI 2008 Es13,15Poiché il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nella terra d'Egitto: i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo parto di sesso maschile e riscatto ogni primogenito dei miei discendenti".
Nova Vulgata 13,16Erit igitur quasi signum in manu tua et quasi appensum quid ob recordationem inter oculos tuos, eo quod in manu forti eduxit nos Dominus de Aegypto».
CEI 2008 Es13,16Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un pendaglio fra i tuoi occhi, poiché con la potenza del suo braccio il Signore ci ha fatto uscire dall'Egitto".
Nova Vulgata
13,17Igitur cum emisisset pharao populum, non eos duxit Deus per viam terrae Philisthim, quae vicina est, reputans ne forte paeniteret populum, si vidisset adversum se bella consurgere, et reverteretur in Aegyptum,
CEI 2008 EsQuando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo condusse per la strada del territorio dei Filistei, benché fosse più corta, perché Dio pensava: "Che il popolo non si penta alla vista della guerra e voglia tornare in Egitto!".
13,17-15,21 Israele in fuga è inseguito e, durante una sosta al Mar Rosso, è assediato dall’esercito egiziano: stretto da tutte le parti, il mare davanti e l’Egitto alle spalle, viene liberato dal suo Dio attraverso un fenomeno portentoso. Secondo la versione più antica, Dio prosciuga il mare con un forte vento d’oriente; secondo una versione più recente, dai chiari intenti apologetici e teologici, Dio opera invece un prodigio grandioso, com’è la divisione delle acque (14,21-22). Paolo legge il passaggio del Mar Rosso come un preannuncio del battesimo cristiano (1Cor 10,1-2).
13,17 Dio non lo condusse per la strada del territorio dei Filistei: lasciando l’Egitto, gli Ebrei potevano imboccare la cosiddetta via dei Filistei, la più breve e settentrionale, lungo la quale si trovavano diversi posti di blocco egiziani. Mosè, allora, scelse la via meridionale, detta del deserto, in direzione del Mar Rosso.
Nova Vulgata 13,18sed circumduxit per viam deserti, quae est iuxta mare Rubrum. Et armati ascenderunt filii Israel de terra Aegypti.
CEI 2008 EsDio fece deviare il popolo per la strada del deserto verso il Mar Rosso. Gli Israeliti, armati, uscirono dalla terra d'Egitto.
13,18 Mar Rosso: nel testo ebraico si parla di Mar dei Giunchi; è stata la traduzione dei LXX a usare l’espressione greca che, sebbene si riferisse originariamente a un mare molto più esteso, in seguito è venuta ad indicare l’odierno Mar Rosso. Il Mar dei Giunchi va localizzato probabilmente nella regione paludosa dei laghi attualmente assorbiti dal canale di Suez.
Nova Vulgata 13,19Tulit quoque Moyses ossa Ioseph secum, eo quod adiurasset filios Israel dicens: «Visitabit vos Deus; efferte ossa mea hinc vobiscum».
CEI 2008 Es13,19Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché questi aveva fatto prestare un solenne giuramento agli Israeliti, dicendo: "Dio, certo, verrà a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa".
Nova Vulgata
13,20Profectique de Succoth castrametati sunt in Etham, in extremis finibus solitudinis.
CEI 2008 Es13,20Partirono da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto.
Nova Vulgata 13,21Dominus autem praecedebat eos ad ostendendam viam per diem in columna nubis et per noctem in columna ignis, ut dux esset itineris utroque tempore.
CEI 2008 Es13,21Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco, per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte.
Nova Vulgata 13,22Nunquam defuit columna nubis per diem, nec columna ignis per noctem, coram populo.
CEI 2008 Es13,22Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte.