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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Exodus - 17

Exodus

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CEI 2008

Nova Vulgata 17 17,1Igitur profecta omnis congregatio filiorum Israel de deserto Sin per mansiones suas iuxta sermonem Domini, castrametati sunt in Raphidim, ubi non erat aqua ad bibendum populo.
CEI 2008 Es17,1Tutta la comunità degli Israeliti levò le tende dal deserto di Sin, camminando di tappa in tappa, secondo l'ordine del Signore, e si accampò a Refidìm. Ma non c'era acqua da bere per il popolo.
Nova Vulgata 17,2Qui iurgatus contra Moysen ait: «Da nobis aquam, ut bibamus». Quibus respondit Moyses: «Quid iurgamini contra me? Cur tentatis Dominum?».
CEI 2008 Es17,2Il popolo protestò contro Mosè: "Dateci acqua da bere!". Mosè disse loro: "Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il Signore?".
Nova Vulgata 17,3Sitivit ergo ibi populus prae aquae penuria et murmuravit contra Moysen dicens: «Cur fecisti nos exire de Aegypto, ut occideres nos et liberos nostros ac iumenta siti?».
CEI 2008 Es17,3In quel luogo il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: "Perché ci hai fatto salire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?".
Nova Vulgata 17,4Clamavit autem Moyses ad Dominum dicens: «Quid faciam populo huic? Adhuc paululum et lapidabunt me».
CEI 2008 Es17,4Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: "Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!".
Nova Vulgata 17,5Et ait Dominus ad Moysen: «Antecede populum et sume tecum de senioribus Israel, et virgam, qua percussisti fluvium, tolle in manu tua et vade.
CEI 2008 Es17,5Il Signore disse a Mosè: "Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d'Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va'!
Nova Vulgata
17,6En ego stabo coram te ibi super petram Horeb; percutiesque petram, et exibit ex ea aqua, ut bibat populus». Fecit Moyses ita coram senioribus Israel.
CEI 2008 Es17,6Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà". Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d'Israele.
Nova Vulgata 17,7Et vocavit nomen loci illius Massa et Meriba, propter iurgium filiorum Israel et quia tentaverunt Dominum dicentes: «Estne Dominus in nobis an non?».
CEI 2008 EsE chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: "Il Signore è in mezzo a noi sì o no?".
17,7 Massa e Merìba: l’origine del termine Massa è spiegato con il verbo ebraico nissah che significa: “mettere alla prova, contendere” e il nome di Merìba con il verbo rib che significa: “protestare, muovere lite”. Il parallelo di questo brano è in Nm 20,1-13, con il particolare della diffidenza dello stesso Mosè.
Nova Vulgata
17,8Venit autem Amalec et pugnabat contra Israel in Raphidim.
CEI 2008 EsAmalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
17,8 Amalèk: una tribù di beduini. Il racconto vuole spiegare la ragione delle lotte continue tra Amalèk e Israele.
Nova Vulgata 17,9Dixitque Moyses ad Iosue: «Elige nobis viros et egressus pugna contra Amalec; cras ego stabo in vertice collis habens virgam Dei in manu mea».
CEI 2008 Es17,9Mosè disse a Giosuè: "Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio".
Nova Vulgata 17,10Fecit Iosue, ut locutus erat ei Moyses, et pugnavit contra Amalec; Moyses autem et Aaron et Hur ascenderunt super verticem collis.
CEI 2008 Es17,10Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
Nova Vulgata 17,11Cumque levaret Moyses manus, vincebat Israel; sin autem remisisset, superabat Amalec.
CEI 2008 Es17,11Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk.
Nova Vulgata 17,12Manus autem Moysi erant graves; sumentes igitur lapidem posuerunt subter eum, in quo sedit; Aaron autem et Hur sustentabant manus eius ex utraque parte. Et factum est ut manus eius non lassarentur usque ad occasum solis.
CEI 2008 Es17,12Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
Nova Vulgata 17,13Vicitque Iosue Amalec et populum eius in ore gladii.
CEI 2008 Es17,13Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.
Nova Vulgata 17,14Dixit autem Dominus ad Moysen: «Scribe hoc ob monumentum in libro et trade auribus Iosue; delebo enim memoriam Amalec sub caelo».
CEI 2008 Es17,14Allora il Signore disse a Mosè: "Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè: io cancellerò del tutto la memoria di Amalèk sotto il cielo!".
Nova Vulgata 17,15Aedificavitque Moyses altare et vocavit nomen eius Dominus Nissi (Dominus vexillum meum)
CEI 2008 Es17,15Allora Mosè costruì un altare, lo chiamò "Il Signore è il mio vessillo"
Nova Vulgata dicens:
«Quia manus contra solium Domini:

bellum Domino erit contra Amalec
a generatione in generationem».
16 Solium Domini - Lege cum kissē’jāh; TM kesjāh (defectiva scriptio)
CEI 2008 Es17,16e disse:

"Una mano contro il trono del Signore!
Vi sarà guerra per il Signore contro Amalèk,
di generazione in generazione!".