Ecclesiastes
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CEI 2008
CEI 2008
QoUn altro male ho visto sotto il sole, che grava molto sugli uomini.
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6,2vir, cui dedit Deus divitias et substantiam et honorem, et nihil deest animae suae ex omnibus, quae desiderat; nec tribuit ei potestatem Deus, ut comedat ex eo, sed homo extraneus vorabit illud: hoc vanitas et miseria mala est.
CEI 2008
Qo6,2A uno Dio ha concesso beni, ricchezze, onori e non gli manca niente di quanto desidera; ma Dio non gli concede di poterne godere, anzi sarà un estraneo a divorarli. Ciò è vanità e grave malanno.
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6,3Si genuerit quispiam centum liberos et vixerit multos annos et plures dies aetatis habuerit, et anima illius non sit satiata bonis substantiae suae, immo et sepultura careat, de hoc ego pronuntio quod melior illo sit abortivus.
CEI 2008
Qo6,3Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i giorni della sua vita, se egli non gode a sazietà dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico che l'aborto è meglio di lui.
CEI 2008
Qo6,4Questi infatti viene come un soffio, se ne va nella tenebra e l'oscurità copre il suo nome,
CEI 2008
Qo6,5non vede neppure il sole, non sa niente; così è nella quiete, a differenza dell'altro!
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6,6Etiamsi duobus milibus annis vixerit et non fuerit perfruitus bonis, nonne ad unum locum properant omnes?
CEI 2008
Qo6,6Se quell'uomo vivesse anche due volte mille anni, senza godere dei suoi beni, non dovranno forse andare tutti e due nel medesimo luogo?
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6,8Quid habet amplius sapiens prae stulto? Et quid pauper, qui sciat ambulare coram vivis?
6,8Quid habet amplius sapiens prae stulto? Et quid pauper, qui sciat ambulare coram vivis?
CEI 2008
Qo6,8Quale vantaggio ha il saggio sullo stolto? Qual è il vantaggio del povero nel sapersi destreggiare nella vita?
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6,9«Melior est oculorum visio quam vana persequi desideria»; sed et hoc vanitas est et afflictio spiritus.
CEI 2008
Qo6,9Meglio vedere con gli occhi che vagare con il desiderio. Anche questo è vanità e un correre dietro al vento.
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6,10Quidquid est, iam vocatum est nomen eius; et scitur quod homo sit et non possit contra fortiorem se in iudicio contendere.
CEI 2008
Qo6,10Ciò che esiste, da tempo ha avuto un nome, e si sa che cos'è un uomo: egli non può contendere in giudizio con chi è più forte di lui.
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6,12Quoniam quis scit quid homini bonum sit in vita, in paucis diebus vanitatis suae, quos peragit velut umbra? Aut quis ei poterit indicare quid post eum futurum sub sole sit?
CEI 2008
Qo6,12Chi sa quel che è bene per l'uomo durante la sua vita, nei pochi giorni della sua vana esistenza, che passa via come un'ombra? Chi può indicare all'uomo che cosa avverrà dopo di lui sotto il sole?