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Nova Vulgata

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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Ecclesiasticus - 21

Ecclesiasticus

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Interconfessionale

Nova Vulgata 21 Fili, peccasti? Non adicias iterum,

sed et de pristinis deprecare, ut tibi dimittantur.

La: 15b
Gr II: 31c
Interconfessionale SirFiglio mio, hai peccato? Non farlo più
e chiedi perdono per i peccati commessi.
Rimandi
21,1 chiedi perdono 17,25.
Nova Vulgata
21,2Quasi a facie colubri fuge peccata:

et, si accesseris ad illa, mordebunt te.

Interconfessionale SirFuggi il peccato, come davanti a un serpente,
perché se ti avvicini ti morderà:
i suoi denti sono come quelli di un leone
e tolgono la vita all’uomo.
Rimandi
21,2-3 il peccato come un serpente Gn 3,1; cfr. Prv 23,32. — come un leone 1 Pt 5,8; cfr. Gl 1,6. — come una spada cfr. Sal 149,6; Prv 5,4.
Nova Vulgata
21,3Dentes leonis dentes eorum

interficientes animas hominum.

Interconfessionale Sir21,3Ogni colpa è come una spada a doppio taglio:
se ti ferisce non c’è più niente da fare.
Nova Vulgata
21,4Quasi romphaea bis acuta omnis iniquitas:

plagae illius non est sanitas.

Interconfessionale Sir21,4Il prepotente che ricorre alla violenza distrugge le sue ricchezze,
e l’orgoglioso manda in fumo tutti i suoi beni.
Nova Vulgata
21,5Terror et iniuriae annullabunt substantiam,

et domus, quae nimis locuples est, annullabitur superbia;

sic substantia superbi eradicabitur.

Interconfessionale SirLa preghiera del povero arriva fino a Dio,
che non tarderà a fargli giustizia.
Rimandi
21,5 La preghiera del povero arriva a Dio 4,6+.
Nova Vulgata
21,6Deprecatio pauperis ex ore usque ad aures Dei perveniet,

et iudicium festinato adveniet illi.

Interconfessionale SirSe detesti i rimproveri, ti metti sulla strada dei peccatori,
ma se ami il Signore ritornerai sinceramente a lui.
Rimandi
21,6 detestare i rimproveri Prv 12,1. — amare (temere) il Signore 1,11+.
Nova Vulgata
21,7Qui odit correptionem, in vestigio est peccatoris;

et, qui timet Deum, convertet illam ad cor suum.

Interconfessionale SirUn chiacchierone si fa riconoscere da lontano
e quando sbaglia, il saggio se ne accorge.
Rimandi
21,7 coscienza dello sbaglio cfr. Prv 28,11.
Nova Vulgata
21,8Notus a longe potens lingua audaci,

et sensatus novit illum labi.

Interconfessionale SirChi costruisce la sua casa coi soldi degli altri
è come chi raccoglie pietre per costruirsi il sepolcro.
Note al Testo
21,8 per costruirsi il sepolcro: così secondo alcuni manoscritti greci, mentre gli altri hanno: per l’inverno.
Nova Vulgata
21,9Qui aedificat domum suam impendiis alienis,

quasi qui colligit lapides suos in hiemem.

Interconfessionale SirUna riunione di ribelli è come un mucchio di paglia,
è destinata a finire tra le fiamme del fuoco.
Rimandi
21,9 riunione di ribelli 7,16+.
Nova Vulgata
21,10Stuppa collecta synagoga peccantium,

et consummatio illorum flamma ignis.

Interconfessionale SirLa strada dei peccatori è liscia e senza buche,
però porta all’abisso della morte.
Rimandi
21,10 La strada dei peccatori Sal 1,1.6; Mt 7,13-14.
Nova Vulgata
21,11Via peccantium complanata lapidibus,

et in fine illius fovea inferi.

Interconfessionale SirChi rimane fedele alla legge sarà sempre capace di controllare i suoi temperamenti
e così il timore del Signore si trasforma in sapienza.
Rimandi
21,11 timore del Signore 1,11+.
Nova Vulgata
21,12Qui custodit legem, continebit sensum suum;
Interconfessionale Sir21,12È impossibile educare un uomo privo di capacità,
ma un uomo dotato può essere fonte di amarezze.
Nova Vulgata
21,13consummatio timoris Dei sapientia et sensus.
Interconfessionale SirIl saggio cresce nella sapienza come un fiume in piena
e i suoi consigli sono sorgente di acqua viva;
Rimandi
21,13 i consigli del saggio sono come una sorgente Prv 13,14; 18,4; cfr. Prv 20,5. — la sapienza è vita 4,13+.
Note al Testo
21,13 fiume in piena: il testo ha la parola diluvio, che di solito indica un castigo, ma qui è simbolo di abbondanza (come in 39,22).
Nova Vulgata
21,14Non erudietur, qui non est prudens;
Interconfessionale Sir21,14invece la mente dello stolto è come un vaso rotto
perché non riesce a conservare quello che impara.
Nova Vulgata
21,15est autem astutia, quae abundat in malo,

et non est sensus, ubi est amaritudo.

Interconfessionale Sir21,15Un tipo intelligente, quando ascolta un discorso serio,
lo approva e lo approfondisce.
Se invece lo sente un imbecille,
si annoia e poi se ne infischia.
Nova Vulgata
21,16Scientia sapientis tamquam inundatio abundabit,

et consilium illius sicut fons vitae permanet.

Interconfessionale Sir21,16Ascoltare uno stolto è come viaggiare con un carico ingombrante,
invece la parola del saggio è affascinante.
Nova Vulgata
21,17Cor fatui quasi vas confractum

et omnem sapientiam non tenebit.

Interconfessionale Sir21,17Nelle riunioni si vuol sentire che cosa dicono i saggi
per poi riflettere a fondo sulle loro parole.
Nova Vulgata
21,18Verbum sapiens, quodcumque audierit scius,

laudabit et ad illud adiciet;

audivit luxuriosus, et displicebit illi,

et proiciet illud post dorsum suum.

Interconfessionale Sir21,18Per uno stolto, la saggezza è come una casa diroccata,
tutta la sua scienza è fatta di discorsi senza capo né coda.
Nova Vulgata
21,19Narratio fatui quasi sarcina in via,

sed in labiis sensati invenietur gratia.

Interconfessionale Sir21,19Agli occhi dell’insensato l’educazione è come una catena ai piedi
o le manette che si mettono ai polsi.
Nova Vulgata
21,20Os prudentis quaeretur in ecclesia,

et verba illius cogitabunt in cordibus suis.

Interconfessionale Sir21,20Mentre il maleducato ride sguaiato,
l’uomo cauto sorride appena.
Nova Vulgata
21,21Tamquam domus exterminata sic fatuo sapientia;

et scientia insensati inenarrabilia verba.

Interconfessionale SirPer chi ha buon senso, l’educazione è come un gioiello d’oro
o come un braccialetto intorno al polso.
Rimandi
21,21 gioiello d’oro 6,30.
Nova Vulgata
21,22Compedes in pedibus stulto doctrina,

et quasi vincula manuum super manum dexteram.

Interconfessionale Sir21,22Lo stolto se ne va in casa d’altri,
entra improvvisamente senza alcun riguardo;
l’uomo maturo invece si presenta con discrezione;
Nova Vulgata
21,23Fatuus in risu exaltat vocem suam;

vir autem sapiens vix tacite ridebit.

Interconfessionale Sir21,23quello entra e si mette a curiosare dappertutto,
ma l’altro, per educazione, aspetta fuori;
Nova Vulgata
21,24Tamquam ornamentum aureum prudenti doctrina

et quasi brachiale in brachio dextro.

Interconfessionale Sir21,24solo un maleducato origlia dietro le porte,
l’uomo serio invece morirebbe di vergogna a farlo.
Nova Vulgata
21,25Pes fatui facilis in domum proximi,

sed homo peritus verebitur personam.

Interconfessionale SirIl chiacchierone ripete quel che dicono gli altri,
ma l’uomo riflessivo sa pesare le sue parole.
Rimandi
21,25 pesare le parole 28,25.
Note al Testo
21,25 chiacchierone… altri: così secondo un manoscritto greco; invece di: quel che dicono gli altri si può intendere anche: cose che non lo riguardano. Il testo degli altri manoscritti è per noi oscuro.
Nova Vulgata
21,26Stultus a fenestra respiciet in domum,

vir autem eruditus foris stabit.

Interconfessionale SirLo stolto parla senza pensare,
il saggio prima pensa poi parla.
Note al Testo
21,26 Lo stolto… parla: altri: Il cuore degli stolti sta sulla loro bocca, mentre la bocca dei saggi è nel loro cuore.
Nova Vulgata
21,2727 Ineruditio hominis auscultare per ostium,

et prudenti gravis contumelia.

Interconfessionale SirQuando l’empio incolpa il suo avversario
in realtà incolpa se stesso.
Note al Testo
21,27 il suo avversario: ossia l’uomo pio; il testo greco ha satana, che si può intendere nel senso generico di avversario oppure come designazione delle cattive inclinazioni dell’uomo; in questo secondo caso, l’uomo che incolpa una forza esterna che lo ha trascinato al male dovrebbe dare piuttosto la colpa a se stesso.
Nova Vulgata
21,28Labia imprudentium stulta narrabunt,

verba autem prudentium statera ponderabuntur.

Interconfessionale SirAnche chi parla male degli altri discredita se stesso
e si fa odiare dai suoi vicini.
Rimandi
21,28 chi parla male 28,14-16.
Nova Vulgata
21,29In ore fatuorum cor illorum,

et in corde sapientium os illorum.

Nova Vulgata
21,30Dum maledicit impius adversarium,

maledicit ipse animam suam.

Nova Vulgata
21,31Susurro coinquinabit animam suam et in omnibus odietur;

et, qui cum eo manserit, odiosus erit:

tacitus et sensatus honorabitur.