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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Ecclesiasticus - 31

Ecclesiasticus

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Interconfessionale

Nova Vulgata 31 Vigilia divitis tabefacit carnes,
et cogitatus illius aufert somnum;
La: 7b. 8c. 14b. 16b. 25c. 34. 37-38
Interconfessionale SirSe vuoi far soldi, non riesci più a dormire
e finisci con il perdere le forze
Note al Testo
31,1 I versi 1-2 sono per noi poco chiari nel testo greco, e nel testo ebraico sono conservati male.
Nova Vulgata
31,2cogitatus victus avertit somnum,
et infirmitas gravis a somno excitat.
Interconfessionale Sirle preoccupazioni dei soldi non ti lasciano in pace
e sono una grave malattia che tiene lontano il sonno.
Note al Testo
31,2 dei soldi: così il testo ebraico, mentre il testo greco ha: dell’insonnia.
Nova Vulgata
31,3Laboravit dives in congregatione substantiae
et, si requiescit, replebitur deliciis suis;
Interconfessionale Sir31,3Il ricco si affatica per fare un mucchio di soldi
e quando smette di lavorare si gode i suoi beni;
Nova Vulgata
31,4laboravit pauper in penuria victus et,
si requiescit, inops fit.
Interconfessionale Sir31,4il povero invece lavora in mezzo a tante privazioni,
e quando si ferma cade in miseria.
Nova Vulgata
31,5Qui aurum diligit, non iustificabitur,
et, qui insequitur lucrum, in eo oberrabit.
Interconfessionale SirLa passione per l’oro non è mai una cosa giusta
e chi cerca di guadagnare a tutti i costi va fuori strada.
Rimandi
31,5 la passione dell’oro non è mai una cosa giusta Prv 28,20.
Nova Vulgata
31,6Multi dati sunt in ruinam auri gratia,
et facta est in facie ipsorum perditio illorum.
Interconfessionale SirTanti finiscono male per colpa dei soldi
e la loro rovina è inevitabile.
Rimandi
31,6 i soldi portano a cattiva fine 1 Tm 6,9.
Nova Vulgata
31,7Lignum offensionis est aurum sacrificantium;
vae illis, qui sectantur illud:
et omnis imprudens capietur in illo.
Interconfessionale Sir31,7Chi si lascia prendere dai soldi cade in una trappola
e vi lascia le penne come uno stupido.
Nova Vulgata
31,8Beatus dives, qui inventus est sine macula
et qui post aurum non abiit
nec speravit in pecunia et thesauris.
Interconfessionale SirFelice il ricco che non ha la coscienza sporca
e non è corso dietro all’oro;
Rimandi
31,8 correre dietro l’oro cfr. Mt 6,24 par.
Nova Vulgata
31,9Quis est hic, et laudabimus eum?
Fecit enim mirabilia in populo suo.
Interconfessionale Sir31,9se incontri un uomo del genere congratulati con lui
perché in mezzo a tanta gente ha saputo fare una cosa eccezionale.
Nova Vulgata
31,10Quis probatus est in illo et perfectus est?
Erit illi gloria aeterna.
Quis potuit transgredi et non est transgressus,
facere mala et non fecit?
Interconfessionale Sir31,10Se uno è stato capace di superare questa prova,
può essere fiero:
poteva trasgredire la legge di Dio, ma non l’ha fatto,
compiere il male ma non l’ha compiuto;
Nova Vulgata
31,11Ideo stabilita sunt bona illius in Domino,
et eleemosynas illius enarrabit omnis ecclesia sanctorum.
Interconfessionale Sir31,11per questo merita i soldi che ha
e tutti lo ricorderanno come un benefattore.
Nova Vulgata
31,12De continentia.
Supra mensam magnam sedisti?
Non aperias super illam faucem tuam prior.
Interconfessionale SirDavanti a una tavola imbandita
non spalancare la bocca e non dire:
«Quanta roba buona!».
Rimandi
31,12 a tavola Prv 23,1-3.6-8.
Nova Vulgata
31,13Non dicas: «Multa sunt, quae super illam sunt!».
Interconfessionale Sir31,13Ricordati che non c’è cosa al mondo
più brutta di un occhio avido.
Per questo davanti a ogni cosa si riempie di lacrime.
Nova Vulgata
31,14Memento quoniam malum est oculus nequam;
oculum nequam odit Deus.
Interconfessionale Sir31,14Non allungare la mano sui cibi che un altro desidera,
non urtarti con il tuo vicino se vi servite allo stesso piatto,
Nova Vulgata
31,15Nequius oculo quid creatum est?
Ideo ab omni facie lacrimatur.
Interconfessionale Sirdai tuoi desideri puoi immaginare quelli degli altri,
quindi cerca di riflettere prima di ogni tuo gesto.
Note al Testo
31,15 L’ebraico ha: considera il tuo vicino come te stesso e rifletti su tutto quello che tu detesti.
Nova Vulgata
31,16Quocumque aspexerit, ne extendas manum tuam prior
et invidia contaminatus erubescas;
Interconfessionale Sir31,16Sii educato, mangia quel che ti presentano,
non far rumore quando mastichi, se non vuoi essere disprezzato;
Nova Vulgata
31,17nec comprimaris cum eo in catino.
Interconfessionale Sir31,17per educazione sii il primo a smettere di mangiare
e non fare l’ingordo per non suscitare disgusto.
Nova Vulgata
31,18Intellege, quae sunt proximi tui, ex teipso
et de omni verbo cogita;
Interconfessionale Sir31,18Se sei in compagnia di molti
non essere il primo a servirti.
Nova Vulgata
31,19utere quasi homo frugi his, quae tibi apponuntur,
ne, cum manducas multum, odio habearis.
Interconfessionale SirChi è educato si contenta di poco,
e così non sta male quando va a dormire.
Rimandi
31,19-22 intemperanza e malattia 37,27-31.
Nova Vulgata
31,20Cessa prior disciplinae causa
et noli nimius esse, ne forte offendas.
Interconfessionale Sir31,20Chi mangia con misura, fa sonni tranquilli,
si alza di buon’ora e si sente in forma;
invece affanno e insonnia, nausea e vomito
sono il premio per l’ingordo.
Nova Vulgata
31,21Et, si in medio multorum sedisti,
prior illis ne extendas manum tuam nec prior poscas bibere.
Interconfessionale Sir31,21Se ti hanno costretto a mangiare troppo,
alzati, corri a vomitare e ti sentirai meglio.
Nova Vulgata
31,22Quam sufficiens est homini erudito vinum exiguum!
Et in dormiendo non laborabis ab illo et non senties dolorem
Interconfessionale Sir31,22Figlio mio, ascoltami, non trascurare i miei consigli
perché alla fine vedrai che le mie parole sono vere:
in tutte le tue azioni sii misurato
se non vuoi buscarti qualche malanno.
Nova Vulgata
31,23Vigilia, cholera et tortura ventris viro i
nfrunito;
Interconfessionale Sir31,23Tutti lodano chi offre uno splendido banchetto
e danno testimonianza della sua generosità.
Nova Vulgata
31,24somnus sanitatis in homine parco:
dormiet usque mane, et anima illius cum ipso delectabitur.
Interconfessionale Sir31,24Tutti mormorano contro il tirchio che invita a tavola
e danno testimonianza esatta della sua avarizia.
Nova Vulgata
31,25Et, si coactus fueris in edendo multum,
surge e medio, evome, et refrigerabit te,
et non adduces corpori tuo infirmitatem.
Interconfessionale SirNon fare lo spaccone bevendo tanto,
guarda che il vino ha già rovinato tanta gente.
Rimandi
31,25-31 danni del vino Prv 20,1+.
Nova Vulgata
31,26Audi me, fili, et ne spernas me
et in novissimo invenies verba mea.
Interconfessionale Sir31,26La fornace prova la tempra del ferro,
così il vino manifesta il carattere dell’arrogante
quand’è brillo e si mette a litigare.
Nova Vulgata
31,27In omnibus operibus tuis esto modestus,
et omnis infirmitas non occurret tibi.
Interconfessionale Sir31,27Per gli uomini il vino è la vita,
se lo bevono con moderazione;
che vita dura invece quella di chi è senza vino!
Il vino fu creato per dar gioia;
Nova Vulgata
31,28Splendidum in panibus benedicent labia multorum,
et testimonium bonitatis illius fidele;
Interconfessionale Sirperciò, se bevuto a tempo e modo,
diffonde serenità e allegria,
Rimandi
31,28 il vino diffonde serenità e allegria 40,20; Sal 104,15+.
Nova Vulgata
31,29nequissimo in pane murmurabit civitas,
et testimonium nequitiae illius verum est.
Interconfessionale Sir31,29ma se bevi troppo, ti dà una specie di nausea
e ti porta a litigare con tutti.
Nova Vulgata
31,30In vino noli provocare;
multos enim exterminavit vinum.
Interconfessionale SirChi beve troppo si arrabbia stupidamente e poi ne fa le spese:
il vino gli toglie le forze e può fargli brutti scherzi.
Note al Testo
31,30 può fargli brutti scherzi: altri: gli procura ferite.
Nova Vulgata
31,31Fornax probat aciem ferri in intinctione:
sic vinum in lite corda superborum.
Interconfessionale Sir31,31Quando si beve in compagnia,
non fare osservazione al tuo vicino e non
disprezzarlo se diventa allegro;
non è il momento per dirgli cose che lo feriscono
e di tormentarlo perché paghi i suoi debiti.
Nova Vulgata
31,32Quasi vita hominibus vinum,
si bibas illud moderate.
Nova Vulgata
31,33Quae est vita ei, qui minuitur vino?
Nova Vulgata
31,34Quid defraudat vitam? Mors.
Nova Vulgata
31,35Vinum in iucunditatem creatum est
et non in ebrietatem, ab initio.
Nova Vulgata
31,36Exsultatio animae et gaudium et voluptas cordis
vinum moderate potatum in tempore;
Nova Vulgata
31,37sanitas est animae et corpori sobrius potus.
Nova Vulgata
31,38Vinum multum potatum irritationem
et iram et ruinas multas facit.
Nova Vulgata
31,39Amaritudo animae vinum multum potatum
in irritatione et ruina.
Nova Vulgata
31,40Ebrietas multiplicat animositatem imprudentis in offensionem,
minorans virtutem et faciens vulnera.
Nova Vulgata
31,41In convivio vini non arguas proximum
et non despicias eum in iucunditate illius;
Nova Vulgata
31,42verba improperii non dicas illi
et non premas illum in repetendo.