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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Ecclesiasticus - 34

Ecclesiasticus

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CEI 2008

Nova Vulgata 34 Vana spes et mendax viro insensato,
et somnia extollunt imprudentes.
La: 14b. 15b. 21. 26a
CEI 2008 Sir Speranze vane e fallaci sono quelle dello stolto,
e i sogni danno le ali a chi è privo di senno.
34,1

34,14 NVg (34,14b) aggiunge: e sarà benedetto quando egli si manifesterà
34,15 NVg (34,15b) aggiunge: e gli occhi del Signore sono su coloro che lo amano
34,20b NVg (34,21) aggiunge: Il Signore è l’unico baluardo / per coloro che lo seguono nella verità e nella giustizia.


Cautela verso i sogni
Nova Vulgata
34,2Quasi qui apprehendit umbram et persequitur ventum,
sic et qui attendit ad visa noctis.
CEI 2008 Sir34,2Come uno che afferra le ombre e insegue il vento,
così è per chi si appoggia sui sogni.
Nova Vulgata
34,3Hoc secundum hoc visio somniorum,
ante faciem hominis similitudo faciei.
CEI 2008 Sir34,3Una cosa di fronte all'altra: tale è la visione dei sogni,
di fronte a un volto l'immagine di un volto.
Nova Vulgata
34,4Ab immundo quid mundabitur?
Et a mendace quid verum dicetur?
CEI 2008 Sir34,4Dall'impuro che cosa potrà uscire di puro?
E dal falso che cosa potrà uscire di vero?
Nova Vulgata
34,5Divinationes et auguria et somnia vanitas est,
CEI 2008 Sir34,5Oracoli, presagi e sogni sono cose fatue,
come vaneggia la mente di una donna che ha le doglie.
Nova Vulgata
34,6et, sicut parturientis, cor phantasias patitur.
Nisi ab Altissimo fuerit emissa visitatio,
ne dederis in illis cor tuum.
CEI 2008 Sir34,6Se non sono una visione inviata dall'Altissimo,
non permettere che se ne occupi la tua mente.
Nova Vulgata
34,7Multos enim errare fecerunt somnia,
et exciderunt sperantes in illis.
CEI 2008 Sir34,7I sogni hanno indotto molti in errore,
e andarono in rovina quelli che vi avevano sperato.
Nova Vulgata
34,8Sine mendacio consummabitur verbum legis,
et sapientia in ore fideli consummatio.
CEI 2008 Sir34,8La legge deve compiersi senza inganno,
e la sapienza è perfetta sulla bocca di chi è fedele.

Nova Vulgata
34,9Vir, qui peregrinatus est, multa didicit,
et, qui multa expertus est, enarrabit scienter.
CEI 2008 SirChi ha viaggiato conosce molte cose,
chi ha molta esperienza parla con intelligenza.
34,9-13 Utilità dei viaggi
Nova Vulgata
34,10Qui non est expertus, pauca recognoscit,
qui autem peregrinatus est, multiplicat astutiam.
CEI 2008 Sir34,10Chi non ha avuto prove, poco conosce;
Nova Vulgata 34,11 
CEI 2008 Sir34,11chi ha viaggiato ha una grande accortezza.
Nova Vulgata
34,12Multa vidi errando
et plurima verba intellexi;
CEI 2008 Sir34,12Ho visto molte cose nei miei viaggi,
il mio sapere è più che le mie parole.
Nova Vulgata
34,13aliquoties usque ad mortem periclitatus sum
et horum causa liberatus sum.
CEI 2008 Sir34,13Spesso ho corso pericoli mortali,
ma mi sono salvato grazie alla mia esperienza.
Nova Vulgata
34,14Spiritus timentium Dominum vivet,
et in respectu illius benedicetur.
CEI 2008 Sir34,14Lo spirito di quelli che temono il Signore vivrà,
Nova Vulgata
34,15Spes enim illorum in salvantem illos,
et oculi Dei in diligentes se.
CEI 2008 Sir34,15perché la loro speranza è posta in colui che li salva.
Nova Vulgata
34,16Qui timet Dominum, nihil trepidabit
et non pavebit, quoniam ipse est spes eius.
CEI 2008 Sir34,16Chi teme il Signore non ha paura di nulla
e non si spaventa perché è lui la sua speranza.
Nova Vulgata
34,17Timentis Dominum beata est anima eius.
CEI 2008 Sir34,17Beato colui che teme il Signore.
Nova Vulgata
34,18Ad quem respicit? Et quis est fortitudo eius?
CEI 2008 Sir34,18A chi si appoggia? Chi è il suo sostegno?
Nova Vulgata
34,19Oculi Domini super timentes eum:
protector potentiae, firmamentum virtutis,
tegimen ardoris et umbraculum meridiani,
CEI 2008 Sir34,19Gli occhi del Signore sono su quelli che lo amano;
egli è protezione potente e sostegno vigoroso,
riparo dal vento infuocato e dal sole meridiano,
difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta.
Nova Vulgata
34,20custodia offensionis et adiutorium casus,
exaltans animam et illuminans oculos,
dans sanitatem vitae et benedictionem.
CEI 2008 Sir34,20Il Signore solleva l'anima e illumina gli occhi,
concede guarigione, vita e benedizione.
Nova Vulgata
34,21Dominus solus sustinentibus se
in via veritatis et iustitiae.
CEI 2008 SirSacrificare il frutto dell'ingiustizia è un'offerta da scherno
34,21-31 Il culto che Dio gradisce
Nova Vulgata
34,22Immolantis ex iniquo, oblatio maculata,
et non sunt beneplacitae hostiae iniustorum.
CEI 2008 Sir34,22e i doni dei malvagi non sono graditi.
Nova Vulgata
34,23Dona iniquorum non probat Altissimus
nec respicit in oblationes iniquorum
nec in multitudine sacrificiorum eorum propitiabitur peccatis.  
CEI 2008 Sir34,23L'Altissimo non gradisce le offerte degli empi
né perdona i peccati secondo il numero delle vittime.
Nova Vulgata
34,24Qui offert sacrificium ex substantia pauperum,
quasi qui victimat filium in conspectu patris sui.
CEI 2008 Sir34,24Sacrifica un figlio davanti al proprio padre
chi offre un sacrificio con i beni dei poveri.
Nova Vulgata
34,25Panis egentium vita pauperum est;
qui defraudat illum, homo sanguinis est.
CEI 2008 Sir34,25Il pane dei bisognosi è la vita dei poveri,
colui che glielo toglie è un sanguinario.
Nova Vulgata
34,26Qui aufert in sudore panem,
quasi qui occidit proximum suum;
CEI 2008 Sir34,26Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento,
Nova Vulgata
34,27et effundit sanguinem,
qui fraudem facit mercennario.
CEI 2008 Sir34,27versa sangue chi rifiuta il salario all'operaio.
Nova Vulgata
34,28Unus aedificans et unus destruens;
quid prodest illis nisi labor?
CEI 2008 Sir34,28Uno edifica e l'altro abbatte:
che vantaggio ne ricavano, oltre la fatica?
Nova Vulgata
34,29Unus orans et unus maledicens;
cuius vocem exaudiet Deus?
CEI 2008 Sir34,29Uno prega e l'altro maledice:
quale delle due voci ascolterà il Signore?
Nova Vulgata
34,30Qui baptizatur a mortuo et iterum tangit eum:
quid proficit lavatio illius?
CEI 2008 Sir34,30Chi si purifica per un morto e lo tocca di nuovo,
quale vantaggio ha nella sua abluzione?
Nova Vulgata
34,31Sic homo, qui ieiunat pro peccatis suis,
et iterum vadens et eadem faciens.
Orationem illius quis exaudiet?
Aut quid proficit humiliando se?
CEI 2008 Sir34,31Così l'uomo che digiuna per i suoi peccati
e poi va e li commette di nuovo:
chi ascolterà la sua supplica?
Quale vantaggio ha nell'essersi umiliato?