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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Genesis - 28

Genesis

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CEI 1974

Nova Vulgata 28 28,1Vocavit itaque Isaac Iacob et benedixit eum praecepit que ei dicens: «Noli accipere coniugem de filiabus Chanaan;
CEI 1974 Gn28,1 Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede questo comando: "Tu non devi prender moglie tra le figlie di Canaan.
Nova Vulgata 28,2surge, vade in Paddanaram ad domum Bathuel patris matris tuae et accipe tibi inde uxorem de filiabus Laban avunculi tui.
CEI 1974 Gn28,2 Su, và in Paddan-Aram, nella casa di Betuel, padre di tua madre, e prenditi di là la moglie tra le figlie di Labano, fratello di tua madre.
Nova Vulgata 28,3Deus autem omnipotens benedicat tibi et crescere te faciat atque multiplicet, ut sis in multitudinem populorum;
CEI 1974 Gn28,3 Ti benedica Dio onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, sì che tu divenga una assemblea di popoli.
Nova Vulgata 28,4et det tibi benedictiones Abraham tibi et semini tuo tecum, ut possideas terram peregrinationis tuae, quam pollicitus est Deus avo tuo».
CEI 1974 Gn28,4 Conceda la benedizione di Abramo a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei stato forestiero, che Dio ha dato ad Abramo".
Nova Vulgata 28,5Cumque dimisisset eum Isaac, profectus est in Paddanaram ad Laban filium Bathuel Aramaei fratrem Rebeccae matris Iacob et Esau.
CEI 1974 Gn28,5 Così Isacco fece partire Giacobbe, che andò in Paddan-Aram presso Labano, figlio di Betuel, l`Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù.
Nova Vulgata
28,6Videns autem Esau quod benedixisset pater suus Iacob et misisset eum in Paddanaram, ut inde uxorem duceret, et quod post benedictionem praecepisset ei dicens: «Non accipies uxorem de filiabus Chanaan»,
CEI 1974 Gn28,6 Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l`aveva mandato in Paddan-Aram per prendersi una moglie di là e che, mentre lo benediceva, gli aveva dato questo comando: "Non devi prender moglie tra le Cananee".
Nova Vulgata 28,7quodque oboediens Iacob parentibus suis isset in Paddanaram;
CEI 1974 Gn28,7 Giacobbe aveva obbedito al padre e alla madre ed era partito per Paddan-Aram.
Nova Vulgata 28,8probans quoque quod non libenter aspiceret filias Chanaan pater suus,
CEI 1974 Gn28,8 Esaù comprese che le figlie di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco.
Nova Vulgata 28,9ivit ad Ismaelem et duxit uxorem, absque iis, quas habebat, Mahalath filiam Ismael filii Abraham sororem Nabaioth.
CEI 1974 Gn28,9 Allora si recò da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie Macalat, figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiot.


Visione di Giacobbe. -
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28,10Igitur egressus Iacob de Bersabee pergebat Charran.
CEI 1974 Gn28,10 Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran.
Nova Vulgata 28,11Cumque venisset ad quendam locum et vellet in eo requiescere post solis occubitum, tulit de lapidibus, qui iacebant, et supponens capiti suo dormivit in eodem loco.
CEI 1974 Gn28,11 Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo.
Nova Vulgata 28,12Viditque in somnio scalam stantem super terram et cacumen illius tangens caelum, angelos quoque Dei ascendentes et descendentes per eam
CEI 1974 Gn28,12 Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa.
Nova Vulgata 28,13et Dominum innixum scalae dicentem sibi: «Ego sum Dominus, Deus Abraham patris tui et Deus Isaac. Terram, in qua dormis, tibi dabo et semini tuo.
CEI 1974 Gn28,13 Ecco il Signore gli stava davanti e disse: "Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza.
Nova Vulgata 28,14Eritque semen tuum quasi pulvis terrae; dilataberis ad occidentem et orientem et septentrionem et meridiem; et benedicentur in te et in semine tuo cunctae tribus terrae.
CEI 1974 Gn28,14 La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra.
Nova Vulgata 28,15Et ecce, ego tecum sum et custodiam te, quocumque perrexeris, et reducam te in terram hanc; nec dimittam te, nisi complevero quae dixi tibi».
CEI 1974 Gn28,15 Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t`ho detto".
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28,16Cumque evigilasset Iacob de somno, ait: «Vere Dominus est in loco isto, et ego nesciebam».
CEI 1974 Gn28,16 Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: "Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo".
Nova Vulgata 28,17Pavensque: «Quam terribilis est, inquit, locus iste! Non est hic aliud nisi domus Dei et porta caeli».
CEI 1974 Gn28,17 Ebbe timore e disse: "Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo".
Nova Vulgata 28,18Surgens ergo Iacob mane tulit lapidem, quem supposuerat capiti suo, et erexit in titulum fundens oleum desuper. 
CEI 1974 Gn Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità.
28,18 Il prezzo da pagare per la sposa, secondo l'uso, è sostituito dal lavoro.
Nova Vulgata 28,19Appellavitque nomen loci illius Bethel; prius autem urbs vocabatur Luza.
CEI 1974 Gn28,19 E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz.
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28,20Vovit Iacob etiam votum dicens: «Si fuerit Deus mecum et custodierit me in via hac, per quam ambulo, et dederit mihi panem ad vescendum et vestimentum ad induendum,
CEI 1974 Gn28,20 Giacobbe fece questo voto: "Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi,
Nova Vulgata 28,21reversusque fuero prospere ad domum patris mei, erit mihi Dominus in Deum,
CEI 1974 Gn28,21 se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio.
Nova Vulgata 28,22et lapis iste, quem erexi in titulum, erit domus Dei; cunctorumque, quae dederis mihi, decimas offeram tibi».
CEI 1974 Gn28,22 Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offrirò la decima".