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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Genesis - 38

Genesis

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CEI 2008

Nova Vulgata 38 38,1Eo tempore descendens Iudas a fratribus suis divertit ad virum Odollamitem nomine Hiram.
CEI 2008 Gen In quel tempo Giuda si separò dai suoi fratelli e si stabilì presso un uomo di Adullàm, di nome Chira.
38,1-30 In Israele, la mancanza di posterità era considerata una sventura; per questo, il fratello aveva l'obbligo di garantire la discendenza a un fratello morto senza figli, unendosi alla vedova: il figlio che nasceva da questa unione era considerato figlio del defunto. Si tratta della legge del levirato (Dt 25,5-10; vedi anche Mt 22,24-26). Onan viola il suo obbligo di cognato disperdendo il seme, cosa che Dio condanna (vv. 9-10).
38,1 Adullàm: si trova a sud-ovest di Gerusalemme.
Nova Vulgata 38,2Viditque ibi filiam hominis Chananaei vocabulo Sue et, accepta uxore, ingressus est ad eam.
CEI 2008 Gen38,2Qui Giuda notò la figlia di un Cananeo chiamato Sua, la prese in moglie e si unì a lei.
Nova Vulgata Quae concepit et peperit filium vocavitque nomen eius Her.
3 Vocavitque (mulier) - Lege cum Sam, Gr et Targ wattiqrā’; TM «et vocavit (Iudas)»
CEI 2008 Gen38,3Ella concepì e partorì un figlio e lo chiamò Er.
Nova Vulgata 38,4Rursumque concepto fetu, natum filium nominavit Onan.
CEI 2008 Gen38,4Concepì ancora e partorì un figlio e lo chiamò Onan.
Nova Vulgata Tertium quoque peperit, quem appellavit Sela. Ipsa autem erat in Chasib, quando peperit illum.
5 Ipsa autem - Lege cum Gr wekî’; TM «et ipse erat»
CEI 2008 Gen38,5Ancora un'altra volta partorì un figlio e lo chiamò Sela. Egli si trovava a Chezìb, quando lei lo partorì.
Nova Vulgata
38,6Dedit autem Iudas uxorem primogenito suo Her nomine Thamar.
CEI 2008 Gen38,6Giuda scelse per il suo primogenito Er una moglie, che si chiamava Tamar.
Nova Vulgata 38,7Fuit quoque Her primogenitus Iudae nequam in conspectu Domini, et ab eo occisus est.
CEI 2008 Gen38,7Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso agli occhi del Signore, e il Signore lo fece morire.
Nova Vulgata 38,8Dixit ergo Iudas ad Onan: «Ingredere ad uxorem fratris tui et sociare illi, ut suscites semen fratri tuo».
CEI 2008 Gen38,8Allora Giuda disse a Onan: "Va' con la moglie di tuo fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità a tuo fratello".
Nova Vulgata 38,9Ille, sciens non sibi nasci hunc filium, introiens ad uxorem fratris sui semen fundebat in terram, ne proles fratris nomine nasceretur.
CEI 2008 Gen38,9Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva il seme per terra, per non dare un discendente al fratello.
Nova Vulgata 38,10Et idcirco occidit et eum Dominus, quod rem detestabilem fecerat. 
CEI 2008 Gen38,10Ciò che egli faceva era male agli occhi del Signore, il quale fece morire anche lui.
Nova Vulgata 38,11Quam ob rem dixit Iudas Thamar nurui suae: «Esto vidua in domo patris tui, donec crescat Sela filius meus». Timebat, enim, ne et ipse moreretur sicut fratres eius. Quae abiit et habitavit in domo patris sui.
CEI 2008 Gen38,11Allora Giuda disse alla nuora Tamar: "Ritorna a casa da tuo padre, come vedova, fin quando il mio figlio Sela sarà cresciuto". Perché pensava: "Che non muoia anche questo come i suoi fratelli!". Così Tamar se ne andò e ritornò alla casa di suo padre.
Nova Vulgata
38,12Evolutis autem multis diebus, mortua est filia Sue uxor Iudae. Qui, post luctum consolatione suscepta, ascendebat ad tonsores ovium suarum ipse et Hiras amicus suus Odollamites in Thamnam.
CEI 2008 Gen38,12Trascorsero molti giorni, e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda. Quando Giuda ebbe finito il lutto, si recò a Timna da quelli che tosavano il suo gregge e con lui c'era Chira, il suo amico di Adullàm.
Nova Vulgata 38,13Nuntiatumque est Thamar quod socer illius ascenderet in Thamnam ad tondendas oves.
CEI 2008 Gen38,13La notizia fu data a Tamar: "Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del suo gregge".
Nova Vulgata 38,14Quae, depositis viduitatis vestibus, cooperuit se velo et, mutato habitu, sedit in porta Enaim in via, quae ducit Thamnam; eo quod crevisset Sela, et non eum accepisset maritum.
CEI 2008 Gen38,14Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di Enàim, che è sulla strada per Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma lei non gli era stata data in moglie.
Nova Vulgata 38,15Quam cum vidisset Iudas, suspicatus est esse meretricem; operuerat enim vultum suum.
CEI 2008 Gen38,15Quando Giuda la vide, la prese per una prostituta, perché essa si era coperta la faccia.
Nova Vulgata 38,16Declinansque ad eam in via ait: «Veni, coeam tecum»; nesciebat enim quod nurus sua esset. Qua respondente: «Quid mihi dabis, ut fruaris concubitu meo?»,
CEI 2008 Gen38,16Egli si diresse su quella strada verso di lei e disse: "Lascia che io venga con te!". Non sapeva infatti che era sua nuora. Ella disse: "Che cosa mi darai per venire con me?".
Nova Vulgata 38,17dixit: «Mittam tibi haedum de gregibus». Rursum illa dicente: «Si dederis mihi arrabonem, donec mittas illum»,
CEI 2008 Gen38,17Rispose: "Io ti manderò un capretto del gregge". Ella riprese: "Mi lasci qualcosa in pegno fin quando non me lo avrai mandato?".
Nova Vulgata 38,18ait Iudas: «Quid vis tibi pro arrabone dari?». Respondit: «Sigillum tuum et funiculum et baculum, quem manu tenes». Et dedit ei. In coitu cum eo mulier concepit
CEI 2008 Gen38,18Egli domandò: "Qual è il pegno che devo dare?". Rispose: "Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano". Allora Giuda glieli diede e si unì a lei. Ella rimase incinta.
Nova Vulgata 38,19et surgens abiit; depositoque velo, induta est viduitatis vestibus.
CEI 2008 Gen38,19Poi si alzò e se ne andò; si tolse il velo e riprese gli abiti vedovili.
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38,20Misit autem Iudas haedum per amicum suum Odollamitem, ut reciperet pignus, quod dederat mulieri. Qui cum non invenisset eam,
CEI 2008 Gen38,20Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico di Adullàm, per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quello non la trovò.
Nova Vulgata 38,21interrogavit homines loci illius: «Ubi est meretrix, quae sedebat in Enaim in via?». Respondentibus cunctis: «Non fuit in loco isto meretrix»,
CEI 2008 Gen38,21Domandò agli uomini di quel luogo: "Dov'è quella prostituta che stava a Enàim, sulla strada?". Ma risposero: "Qui non c'è stata alcuna prostituta".
Nova Vulgata 38,22reversus est ad Iudam et dixit ei: «Non inveni eam; sed et homines loci illius dixerunt mihi numquam ibi sedisse scortum».
CEI 2008 Gen38,22Così tornò da Giuda e disse: "Non l'ho trovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: "Qui non c'è stata alcuna prostituta"".
Nova Vulgata 38,23Ait Iudas: «Habeat sibi; ne simus in ludibrium. Ego misi haedum, quem promiseram, et tu non invenisti eam».
CEI 2008 Gen38,23Allora Giuda disse: "Si tenga quello che ha! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Ecco: le ho mandato questo capretto, ma tu non l'hai trovata".
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38,24Ecce autem post tres menses nuntiaverunt Iudae dicentes: «Fornicata est Thamar nurus tua et gravida est ex fornicatione». Dixitque Iudas: «Producite eam, ut comburatur».
CEI 2008 Gen38,24Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: "Tamar, tua nuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa delle sue prostituzioni". Giuda disse: "Conducetela fuori e sia bruciata!".
Nova Vulgata 38,25Quae cum educeretur ad poenam, misit ad socerum suum dicens: «De viro, cuius haec sunt, concepi; cognosce cuius sit sigillum et funiculus et baculus».
CEI 2008 Gen38,25Mentre veniva condotta fuori, ella mandò a dire al suocero: "Io sono incinta dell'uomo a cui appartengono questi oggetti". E aggiunse: "Per favore, verifica di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone".
Nova Vulgata 38,26Qui, agnitis pignoribus, ait: «Iustior me est, quia non tradidi eam Sela filio meo». Attamen ultra non cognovit illam.
CEI 2008 GenGiuda li riconobbe e disse: "Lei è più giusta di me: infatti, io non l'ho data a mio figlio Sela". E non ebbe più rapporti con lei.
38,26 Lei è più giusta di me: Tamar probabilmente non era donna ebrea, ma cananea (v. 6). Da questa unione – che il testo disapprova – di Giuda con Tamar, nascerà uno degli antenati di Gesù, Peres (Fares in Mt 1,3; Lc 3,33).
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38,27Instante autem partu, apparuerunt gemini in utero; atque in ipsa effusione infantium unus protulit manum, in qua obstetrix ligavit coccinum dicens:
CEI 2008 Gen38,27Quando giunse per lei il momento di partorire, ecco, aveva nel grembo due gemelli.
Nova Vulgata 38,28«Iste egressus est prior».
CEI 2008 Gen38,28Durante il parto, uno di loro mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: "Questi è uscito per primo".
Nova Vulgata 38,29Illo vero retrahente manum, egressus est frater eius; dixitque mulier: «Qualem rupisti tibi rupturam?». Et ob hanc causam vocatum est nomen eius Phares (id est Ruptura).
CEI 2008 Gen38,29Ma poi questi ritirò la mano, ed ecco venne alla luce suo fratello. Allora ella esclamò: "Come ti sei aperto una breccia?" e fu chiamato Peres.
Nova Vulgata 38,30Postea egressus est frater eius, in cuius manu erat coccinum; qui appellatus est Zara (id est Ortus solis).
CEI 2008 Gen38,30Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e fu chiamato Zerach.