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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Leviticus - 13

Leviticus

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CEI 1974

Nova Vulgata 13 13,1Locutus est Dominus ad Moysen et Aaron dicens:
CEI 1974 Lv13,1 Il Signore aggiunse a Mosè e ad Aronne:
Nova Vulgata 13,2«Homo, in cuius carne et cute ortus fuerit tumor sive pustula aut quasi lucens quippiam, id est plaga leprae, adducetur ad Aaron sacerdotem vel ad unum quemlibet filiorum eius sacerdotum.
CEI 1974 Lv Quando uno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli.
13,2 La lebbra, che designa varie affezioni della pelle, e, per estensione, dei tessuti e dei muri, viene considerata dal punto di vista religioso per difendere la comunità da contaminazioni.
Nova Vulgata 13,3Qui cum viderit plagam in cute et pilos in album mutatos colorem ipsamque speciem plagae humiliorem cute et carne reliqua: plaga leprae est; quod cum viderit sacerdos, eum immundum esse decernet.
CEI 1974 Lv13,3 Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se il pelo della piaga è diventato bianco e la piaga appare depressa rispetto alla pelle del corpo, è piaga di lebbra; il sacerdote, dopo averlo esaminato, dichiarerà quell`uomo immondo.
Nova Vulgata 13,4Sin autem lucens candor fuerit in cute nec humilior carne reliqua, et pili coloris pristini, recludet eum sacerdos septem diebus.
CEI 1974 Lv13,4 Ma se la macchia sulla pelle del corpo è bianca e non appare depressa rispetto alla pelle e il suo pelo non è diventato bianco, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga.
Nova Vulgata 13,5Et considerabit eum die septimo: et, siquidem plaga ultra non creverit nec transierit in cute priores terminos, rursum recludet eum septem diebus aliis.
CEI 1974 Lv13,5 Al settimo giorno il sacerdote l`esaminerà ancora; se gli parrà che la piaga si sia fermata senza allargarsi sulla pelle, il sacerdote lo isolerà per altri sette giorni.
Nova Vulgata 13,6Et die septimo contemplabitur eum iterum: si obscurior fuerit plaga et non creverit in cute, eum mundum esse decernet, quia scabies est. Lavabitque homo vestimenta sua et mundus erit.
CEI 1974 Lv13,6 Il sacerdote, il settimo giorno, lo esaminerà di nuovo; se vedrà che la piaga non è più bianca e non si è allargata sulla pelle, dichiarerà quell`uomo mondo: è una pustola. Quegli si laverà le vesti e sarà mondo.
Nova Vulgata 13,7Quod si, postquam a sacerdote visus est et redditus munditiae, iterum scabies creverit, adducetur ad eum;
CEI 1974 Lv13,7 Ma se la pustola si è allargata sulla pelle, dopo che egli si è mostrato al sacerdote per essere dichiarato mondo, si farà esaminare di nuovo dal sacerdote;
Nova Vulgata 13,8et, si viderit ita esse, immunditiae condemnabitur: est lepra.
CEI 1974 Lv13,8 il sacerdote l`esaminerà e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è lebbra.
Nova Vulgata
13,9Plaga leprae si fuerit in homine, adducetur ad sacerdotem,
CEI 1974 Lv13,9 Quando uno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà condotto al sacerdote,
Nova Vulgata 13,10et videbit eum. Cumque tumor albus in cute fuerit et capillorum mutaverit aspectum in album, caro quoque viva creverit in tumore,
CEI 1974 Lv13,10 ed egli lo esaminerà; se vedrà che sulla pelle c`è un tumore bianco, che questo tumore ha fatto imbiancare il pelo e che nel tumore si trova carne viva,
Nova Vulgata 13,11lepra vetustissima iudicabitur atque inolita cuti. Contaminabit itaque eum sacerdos et non recludet, quia perspicue immunditia est.
CEI 1974 Lv13,11 è lebbra inveterata nella pelle del corpo e il sacerdote lo dichiarerà immondo; non lo terrà isolato, perché certo è immondo.
Nova Vulgata 13,12Sin autem effloruerit discurrens lepra in cute et operuerit omnem cutem a capite usque ad pedes, quidquid sub aspectu oculorum cadit,
CEI 1974 Lv13,12 Se la lebbra si propaga sulla pelle in modo da coprire tutta la pelle di colui che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il sacerdote guardi,
Nova Vulgata 13,13considerabit eum sacerdos et teneri lepra mundissima iudicabit, eo quod omnis in candorem versa sit, et idcirco homo mundus erit.
CEI 1974 Lv13,13 questi lo esaminerà; se vedrà che la lebbra copre tutto il corpo, dichiarerà mondo colui che ha la piaga: essendo tutto bianco, è mondo.
Nova Vulgata 13,14Quando vero caro vivens in eo apparuerit, immundus erit.
CEI 1974 Lv13,14 Ma quando apparirà in lui carne viva, sarà chiamato immondo.
Nova Vulgata 13,15Quod cum sacerdos viderit, inter immundos reputabit; caro enim viva immunda est: lepra est.
CEI 1974 Lv13,15 Il sacerdote, vista la carne viva, lo dichiarerà immondo; la carne viva è immonda: è lebbra.
Nova Vulgata 13,16Quod si rursum versa fuerit in alborem, veniet ad sacerdotem,
CEI 1974 Lv13,16 Ma se la carne viva ridiventa bianca, egli vada dal sacerdote e il sacerdote lo esaminerà;
Nova Vulgata 13,17qui cum hoc consideraverit, eum mundum esse decernet.
CEI 1974 Lv13,17 se vedrà che la piaga è ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà mondo colui che ha la piaga: è mondo.
Nova Vulgata
13,18Caro et cutis, in qua ulcus natum est et sanatum,
CEI 1974 Lv13,18 Quando uno ha avuto sulla pelle della carne un`ulcera che sia guarita
Nova Vulgata 13,19et in loco ulceris tumor apparuerit albus sive macula subrufa, ostendet se homo sacerdoti.
CEI 1974 Lv13,19 e poi, sul luogo dell`ulcera, appaia un tumore bianco o una macchia bianca, rosseggiante, quel tale si mostrerà al sacerdote,
Nova Vulgata 13,20Qui cum viderit locum maculae humiliorem carne reliqua et pilos versos in candorem, contaminabit eum: plaga enim leprae orta est in ulcere.
CEI 1974 Lv13,20 il quale l`esaminerà e se vedrà che la macchia è depressa rispetto alla pelle e che il pelo è diventato bianco, il sacerdote lo dichiarerà immondo; è una piaga di lebbra che è scoppiata nell`ulcera.
Nova Vulgata 13,21Quod si pilus coloris est pristini et cicatrix subobscura et vicina carne non est humilior, recludet eum septem diebus.
CEI 1974 Lv13,21 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che nella macchia non ci sono peli bianchi, che non è depressa rispetto alla pelle e che si è attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette giorni.
Nova Vulgata 13,22Et, siquidem creverit, adiudicabit eum leprae;
CEI 1974 Lv13,22 Se la macchia si allarga sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra.
Nova Vulgata 13,23sin autem steterit in loco suo macula nec creverit, ulceris est cicatrix, et sacerdos eum mundum esse decernet.
CEI 1974 Lv13,23 Ma se la macchia è rimasta allo stesso punto, senza allargarsi, è una cicatrice di ulcera e il sacerdote lo dichiarerà mondo.
Nova Vulgata
13,24Vel si alicuius cutem ignis exusserit, et locus exustionis subrufam sive albam habuerit maculam,
CEI 1974 Lv13,24 Quando uno ha sulla pelle del corpo una scottatura prodotta da fuoco e su questa appaia una macchia lucida, bianca, rossastra o soltanto bianca,
Nova Vulgata 13,25considerabit eam sacerdos; et ecce pilus versus est in alborem, et locus eius reliqua cute humilior, contaminabit eum, quia plaga leprae in cicatrice orta est.
CEI 1974 Lv13,25 il sacerdote l`esaminerà; se vedrà che il pelo della macchia è diventato bianco e la macchia appare depressa rispetto alla pelle, è lebbra scoppiata nella scottatura. Il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra.
Nova Vulgata 13,26Quod si pilorum color non fuerit immutatus, nec humilior macula carne reliqua, et ipsa leprae species fuerit subobscura, recludet eum septem diebus.
CEI 1974 Lv13,26 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non c`è pelo bianco nella macchia e che essa non è depressa rispetto alla pelle e si è attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette giorni.
Nova Vulgata 13,27Et die septimo contemplabitur eum; si creverit in cute macula, contaminabit eum: plaga est leprae;
CEI 1974 Lv13,27 Al settimo giorno il sacerdote lo esaminerà e se la macchia si è diffusa sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra.
Nova Vulgata 13,28sin autem in loco suo macula steterit non satis clara, tumor combustionis est, et idcirco mundabit eum, quia cicatrix est combusturae.
CEI 1974 Lv13,28 Ma se la macchia è rimasta ferma nella stessa zona e non si è diffusa sulla pelle, ma si è attenuata, è un tumore di bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale mondo, perché si tratta di una cicatrice della bruciatura.
Nova Vulgata
13,29Vir sive mulier, in cuius capite vel barba germinarit plaga, videbit eam sacerdos.
CEI 1974 Lv13,29 Quando un uomo o una donna ha una piaga sul capo o nella barba,
Nova Vulgata 13,30Et, siquidem humilior fuerit locus carne reliqua, et capillus flavus solitoque subtilior, contaminabit eos, quia scabies est, lepra capitis vel barbae.
CEI 1974 Lv13,30 il sacerdote esaminerà la piaga; se riscontra che essa è depressa rispetto alla pelle e che v`è del pelo gialliccio e sottile, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è tigna, lebbra del capo o della barba.
Nova Vulgata 13,31Sin autem viderit plagam scabiei aequalem vicinae carni nec capillum nigrum in ea, recludet eos septem diebus.
CEI 1974 Lv13,31 Ma se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, riscontra che non è depressa rispetto alla pelle e che non vi è pelo scuro, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga della tigna.
Nova Vulgata 13,32Et die septimo intuebitur plagam: si non creverit scabies, nec capillus flavus fuerit in ea, et locus plagae carni reliquae aequalis,
CEI 1974 Lv13,32 Se il sacerdote, esaminando al settimo giorno la piaga, vedrà che la tigna non si è allargata e che non v`è pelo gialliccio e che la tigna non appare depressa rispetto alla pelle,
Nova Vulgata 13,33radetur homo absque loco maculae, et includet eum sacerdos septem diebus aliis.
CEI 1974 Lv13,33 quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dove è la tigna; il sacerdote lo terrà isolato per altri sette giorni.
Nova Vulgata 13,34Si die septimo visa fuerit stetisse plaga in loco suo nec humilior carne reliqua, mundabit eum sacerdos; lotisque vestibus mundus erit.
CEI 1974 Lv13,34 Al settimo giorno, il sacerdote esaminerà la tigna; se riscontra che la tigna non si è allargata sulla pelle e non appare depressa rispetto alla pelle, il sacerdote lo dichiarerà mondo; egli si laverà le vesti e sarà mondo.
Nova Vulgata 13,35Sin autem post emundationem rursus creverit scabies in cute,
CEI 1974 Lv13,35 Ma se, dichiarato mondo, la tigna si è allargata sulla pelle,
Nova Vulgata 13,36non quaeret amplius utrum capillus in flavum colorem sit commutatus, quia aperte immundus est.
CEI 1974 Lv13,36 il sacerdote l`esaminerà; se nota che la tigna si è allargata sulla pelle, non cercherà se vi è il pelo giallo; quel tale è immondo.
Nova Vulgata 13,37Porro si steterit macula, et capilli nigri fuerint, noverit hominem esse sanatum et confidenter eum pronuntiet mundum.
CEI 1974 Lv13,37 Ma se vedrà che la tigna si è fermata e vi è cresciuto il pelo scuro, la tigna è guarita; quel tale è mondo e il sacerdote lo dichiarerà tale.
Nova Vulgata
13,38Vir et mulier, in cuius cute maculae, maculae albae apparuerint,
CEI 1974 Lv13,38 Quando un uomo o una donna ha sulla pelle del corpo macchie lucide, bianche,
Nova Vulgata 13,39intuebitur eos sacerdos. Si deprehenderit subobscurum alborem lucere in cute, sciat impetiginem ortam esse in cute; mundus est.
CEI 1974 Lv13,39 il sacerdote le esaminerà; se vedrà che le macchie sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, è un`eruzione cutanea; quel tale è mondo.
Nova Vulgata
13,40Vir, de cuius capite capilli fluunt, calvus ac mundus est;
CEI 1974 Lv13,40 Chi perde i capelli del capo è calvo, ma è mondo.
Nova Vulgata 13,41et, si a fronte ceciderint pili, recalvaster et mundus est.
CEI 1974 Lv13,41 Se i capelli gli sono caduti dal lato della fronte, è calvo davanti, ma è mondo.
Nova Vulgata 13,42Sin autem in calvitio sive in recalvatione plaga alba vel subrufa fuerit exorta, lepra est capitis.
CEI 1974 Lv13,42 Ma se sulla calvizie del cranio o della fronte appare una piaga bianca tendente al rosso, è lebbra scoppiata sulla calvizie del cranio o della fronte;
Nova Vulgata 13,43Sacerdos eum videbit, et ecce tumor plagae subrufus secundum aspectum leprae cutis carnis.
CEI 1974 Lv13,43 il sacerdote lo esaminerà: se riscontra che il tumore della piaga nella parte calva del cranio o della fronte è bianco tendente al rosso, simile alla lebbra della pelle del corpo,
Nova Vulgata 13,44Vir maculatus est lepra, et sacerdos omnino decernet eum esse immundum; plaga est in capite eius.
CEI 1974 Lv13,44 quel tale è un lebbroso; è immondo e lo dovrà dichiarare immondo; la piaga è sul suo capo.
Nova Vulgata
13,45Leprosus hac plaga percussus habebit vestimenta dissuta, comam capitis excussam, barbam contectam; clamabit: “Immundus! Immundus!”.
CEI 1974 Lv13,45 Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo!
Nova Vulgata 13,46Omni tempore, quo leprosus est immundus, immundus est et solus habitabit extra castra.
CEI 1974 Lv13,46 Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dell`accampamento.
Lebbra delle vesti
Nova Vulgata
13,47Si in veste lanea sive linea lepra fuerit,
CEI 1974 Lv13,47 Quando apparirà una macchia di lebbra su una veste, di lana o di lino,
Nova Vulgata 13,48in stamine sive subtemine lineo vel laneo aut in pelle vel quolibet ex pelle confecto,
CEI 1974 Lv13,48 nel tessuto o nel manufatto di lino o di lana, su una pelliccia o qualunque altra cosa di cuoio,
Nova Vulgata 13,49si macula pallida aut rufa fuerit, lepra reputabitur ostendeturque sacerdoti.
CEI 1974 Lv13,49 se la macchia sarà verdastra o rossastra, sulla veste o sulla pelliccia, sul tessuto o sul manufatto o su qualunque cosa di cuoio, è macchia di lebbra e sarà mostrata al sacerdote.
Nova Vulgata 13,50Qui considerabit macula infectum et recludet septem diebus;
CEI 1974 Lv13,50 Il sacerdote esaminerà la macchia e rinchiuderà per sette giorni l`oggetto che ha la macchia.
Nova Vulgata 13,51et die septimo rursus aspiciens, si crevisse deprehenderit, lepra maligna est; pollutum iudicabit vestimentum et omne, in quo fuerit inventa,
CEI 1974 Lv13,51 Al settimo giorno esaminerà la macchia; se la macchia si sarà allargata sulla veste o sul tessuto o sul manufatto o sulla pelliccia o sull`oggetto di cuoio per qualunque uso, è una macchia di lebbra maligna, è cosa immonda.
Nova Vulgata 13,52et idcirco comburetur flammis.
CEI 1974 Lv13,52 Egli brucerà quella veste o il tessuto o il manufatto di lana o di lino o qualunque oggetto fatto di pelle, sul quale è la macchia; perché è lebbra maligna, saranno bruciati nel fuoco.
Nova Vulgata 13,53Quod si eam viderit non crevisse,
CEI 1974 Lv13,53 Ma se il sacerdote, esaminandola, vedrà che la macchia non si è allargata sulle vesti o sul tessuto o sul manufatto o su qualunque oggetto di cuoio,
Nova Vulgata 13,54praecipiet, et lavabunt id, in quo plaga est; recludetque illud septem diebus aliis.
CEI 1974 Lv13,54 il sacerdote ordinerà che si lavi l`oggetto su cui è la macchia e lo rinchiuderà per altri sette giorni.
Nova Vulgata 13,55Et cum viderit post lavationem faciem quidem pristinam non mutatam, nec tamen crevisse plagam, immunda est res, et igne combures eam, eo quod infusa sit plaga in superficie rei vel in parte aversa.
CEI 1974 Lv13,55 Il sacerdote esaminerà la macchia, dopo che sarà stata lavata; se vedrà che la macchia non ha mutato colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo; lo brucerai nel fuoco; vi è corrosione, sia che la parte corrosa si trovi sul diritto o sul rovescio dell`oggetto.
Nova Vulgata 13,56Sin autem obscurior fuerit locus plagae, postquam res est lota, sacerdos abrumpet eum et a solido dividet.
CEI 1974 Lv13,56 Se il sacerdote, esaminandola, vede che la macchia, dopo essere stata lavata, è diventata pallida, la strapperà dalla veste o dalla pelle o dal tessuto o dal manufatto.
Nova Vulgata 13,57Quod si macula ultra apparuerit in his rebus, quae prius immaculata erant, lepra volatilis et vaga, igne combures illas.
CEI 1974 Lv13,57 Se appare ancora sulla veste o sul tessuto o sul manufatto o sull`oggetto di cuoio, è una eruzione in atto; brucerai nel fuoco l`oggetto su cui è la macchia.
Nova Vulgata 13,58Quas vero laveris et a quibus cessaverit plaga, illas lavabis secundo, et mundae erunt.
CEI 1974 Lv13,58 La veste o il tessuto o il manufatto o qualunque oggetto di cuoio che avrai lavato e dal quale la macchia sarà scomparsa, si laverà una seconda volta e sarà mondo.
Nova Vulgata
13,59Ista est lex leprae vestimenti lanei et linei, staminis atque subteminis, omnisque supellectilis pelliceae, quomodo mundari debeat vel contaminari».
CEI 1974 Lv13,59 Questa è la legge relativa alla macchia di lebbra sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto o sul manufatto o su qualunque oggetto di pelle, per dichiararli mondi o immondi".