Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Psalmorum - 139
Psalmorum
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CEI 2008
CEI 2008
Sal Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
139,1
La prima parte di questo inno (vv. 1-18) è una lode alla onnipotenza di Dio, alla sua presenza nel mondo, alla sua provvidenza verso il creato e al suo agire per la vita dell’uomo. La seconda parte (vv. 19-24) contiene una supplica ardente contro i malvagi. Nell’insieme dell’inno, che esalta e canta l’armonia della creazione e dell’agire di Dio, tale supplica ha lo scopo di tener lontano ciò che potrebbe infrangere questa armonia e questa bellezza, cioè il peccato, favorito dall’agire dei malvagi.
Nova Vulgata
139,2tu cognovisti sessionem meam et resurrectionem meam.
Intellexisti cogitationes meas de longe,
139,2tu cognovisti sessionem meam et resurrectionem meam.
Intellexisti cogitationes meas de longe,
CEI 2008
Sal tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
intendi da lontano i miei pensieri,
CEI 2008
Sal Se salgo in cielo, là tu sei;
se scendo negli inferi, eccoti.
se scendo negli inferi, eccoti.
Nova Vulgata
139,12etiam tenebrae non obscurabuntur a te,
et nox sicut dies illuminabitur
— sicut tenebrae eius ita et lumen eius —.
139,12etiam tenebrae non obscurabuntur a te,
et nox sicut dies illuminabitur
— sicut tenebrae eius ita et lumen eius —.
CEI 2008
Sal139,12 nemmeno le tenebre per te sono tenebre
e la notte è luminosa come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
e la notte è luminosa come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
CEI 2008
Sal Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
139,13-16
Viene descritto l’intervento creativo di Dio nella formazione dell’uomo. I reni erano considerati la parte più segreta dell’uomo. Il segreto e le profondità della terra designano il grembo materno. Il libro su cui Dio scrive indica qui la piena conoscenza che egli possiede dell’agire e del vivere dell’uomo, del suo destino e della sua fine (vedi Sal 56,9; 69,29). L'autore del salmo, di fronte a quest'opera meravigliosa di Dio, rimane profondamente stupito e confessa implicitamente la propria lode (le riconosce pienamente l’anima mia).
Nova Vulgata
139,14Confitebor tibi, quia mirabiliter plasmatus sum;
mirabilia opera tua,
et anima mea cognoscit nimis.
139,14Confitebor tibi, quia mirabiliter plasmatus sum;
mirabilia opera tua,
et anima mea cognoscit nimis.
CEI 2008
Sal139,14 Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l'anima mia.
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l'anima mia.
Nova Vulgata
139,15Non sunt abscondita ossa mea a te,
cum factus sum in occulto,
contextus in inferioribus terrae.
139,15Non sunt abscondita ossa mea a te,
cum factus sum in occulto,
contextus in inferioribus terrae.
CEI 2008
Sal139,15 Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.
Nova Vulgata
139,16Imperfectum adhuc me viderunt oculi tui,
et in libro tuo scripti erant omnes dies:
ficti erant, et nondum erat unus ex eis.
139,16Imperfectum adhuc me viderunt oculi tui,
et in libro tuo scripti erant omnes dies:
ficti erant, et nondum erat unus ex eis.
CEI 2008
Sal139,16 Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi;
erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati
quando ancora non ne esisteva uno.
erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati
quando ancora non ne esisteva uno.
Nova Vulgata
Si dinumerabo eas, super arenam multiplicabuntur;
si ad finem pervenerim, adhuc sum tecum.
Si dinumerabo eas, super arenam multiplicabuntur;
si ad finem pervenerim, adhuc sum tecum.