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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Sapientiae - 16

Sapientiae

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Interconfessionale

Nova Vulgata 16 16,1Propter haec per his similia castigati sunt digne
et per multitudinem bestiarum tormenta passi sunt.
Interconfessionale SapTu o Dio, hai castigato giustamente gli Egiziani
e li hai tormentati con molti animali, simili a quelli che adoravano.
Note al Testo
16,1 con molti animali: vedi 11,15 e nota.
Nova Vulgata
16,2Pro qua castigatione bene disponens populum tuum
ad concupiscentiam delectamenti sui,
novum saporem, escam parasti eis ortygometram:
Interconfessionale SapInvece il tuo popolo non l’hai castigato,
ma, nella tua bontà, gli hai preparato le quaglie
che era un cibo straordinario
e lo desideravano tanto, perché avevano fame.
Rimandi
16,2 le quaglie Es 16,13+.
Nova Vulgata
16,3ut illi quidem concupiscentes escam
propter foeditatem eorum animalium, quae missa sunt,
etiam a necessaria concupiscentia averterentur;
hi autem in brevi inopes facti
etiam novam gustarent escam.
Interconfessionale SapAl contrario, gli Egiziani avevano fame
ma erano disgustati dagli animali che mandasti loro,
perdevano perfino l’istinto della fame.
Il tuo popolo, invece, fu senza cibo per poco tempo;
ben presto, infatti, poté gustare per la prima volta un cibo squisito,
mai assaggiato fino allora.
Note al Testo
16,3 animali che mandasti: probabilmente le rane, menzionate in Esodo 7,26-8,10.
Nova Vulgata
16,4Oportebat enim illis quidem sine excusatione
supervenire interitum exercentibus tyrannidem,
his autem tantum ostendere
quemadmodum inimici eorum exterminabantur.
Interconfessionale Sap16,4Certo, su quelli doveva abbattersi una carestia implacabile
perché erano gli oppressori
e solo al tuo popolo dovevi far vedere
come tormentavi i suoi nemici.
Nova Vulgata
16,5Etenim, cum illis supervenit saeva bestiarum ira,
morsibus perversorum colubrorum exterminabantur;
sed non in perpetuum ira tua permansit,
Interconfessionale Sap Quando serpenti sinuosi assalirono i tuoi
e come bestie inferocite mordevano e davano la morte,
questo tuo castigo non distrusse tutto il popolo.
Note al Testo
16,5-7 Questi versi si riferiscono all’episodio dei serpenti velenosi, narrato in Numeri 21,4-9.
Nova Vulgata
16,6sed ad correptionem in brevi turbati sunt,
signum habentes salutis ad commemorationem mandati legis tuae.
Interconfessionale Sap16,6Fu solo un avvertimento pauroso e durò per breve tempo.
Ma ci fu anche un segno della salvezza
che doveva ricordare loro le parole della tua legge:
Nova Vulgata
16,7Qui enim conversus est, non per hoc, quod videbat, sanabatur,
sed per te omnium salvatorem.
Interconfessionale Sap16,7infatti chi si voltava a guardare il serpente di bronzo
era salvato non dalla statua,
ma solo da te che sei il salvatore di tutti.
Nova Vulgata
16,8In hoc autem ostendisti inimicis nostris
quia tu es, qui liberas ab omni malo.
Interconfessionale Sap16,8E così hai dimostrato ai nostri nemici
che tu solo liberi da ogni male.
Nova Vulgata
16,9Illos enim locustarum et muscarum occiderunt morsus,
et non est inventa sanitas animae illorum,
quia digni erant ab huiusmodi exterminari;
Interconfessionale SapGli Egiziani morivano per le punture di cavallette e di mosche
e non riuscivano a trovare un rimedio per sopravvivere,
perché meritavano un simile castigo.
Rimandi
16,9 le cavallette, le mosche Es 8,16-28; 10,1-20.
Nova Vulgata
16,10filios autem tuos nec draconum venenatorum vicerunt dentes:
misericordia enim tua adveniens sanabat illos.
Interconfessionale Sap16,10Invece nemmeno il morso velenoso dei serpenti poté uccidere i tuoi figli,
perché tu avevi compassione di loro e li salvavi.
Nova Vulgata
16,11In memoriam enim sermonum tuorum
pungebantur et velociter salvabantur,
ne in altam incidentes oblivionem
non possent distrahi a tua beneficientia.
Interconfessionale Sap16,11Erano morsicati dai serpenti
perché ricordassero le tue parole,
ma subito venivano guariti
per timore che si dimenticassero di te
e diventassero insensibili ai tuoi benefici.
Nova Vulgata
16,12Etenim neque herba neque malagma sanavit eos,
sed tuus, Domine, sermo, qui sanat omnia.
Interconfessionale SapNon si curavano con erbe e unguenti:
bastava la tua parola, o Signore, che tutto guarisce.
Rimandi
16,12 la parola che guarisce Sal 107,20.
Nova Vulgata
16,13Tu enim vitae et mortis habes potestatem,
et deducis ad portas mortis et reducis.
Interconfessionale SapTu infatti hai potere sulla vita e sulla morte,
puoi far scendere nel regno dei morti e far risalire.
Rimandi
16,13 potere sulla vita e sulla morte 1 Sam 2,6+.
Nova Vulgata
16,14Homo autem occidit quidem per malitiam suam
et spiritum, qui exierit, restituere non potest,
nec liberare animam, quae recepta est.
Interconfessionale Sap16,14Invece l’uomo, nella sua cattiveria,
può uccidere
ma non può ridare il respiro a chi non l’ha più
e non può liberare chi ormai è prigioniero
del mondo dei morti.
Nova Vulgata
16,15Sed tuam manum effugere impossibile est:
Interconfessionale Sap16,15Non è possibile sfuggire alla tua mano, o Signore.
Nova Vulgata
16,16negantes enim te nosse impii
per fortitudinem brachii tui flagellati sunt,
novis pluviis et grandinibus et imbribus persecutionem passi
et per ignem consumpti.
Interconfessionale SapGli Egiziani, che non volevano riconoscerti come Dio,
li hai frustati con il tuo braccio potente,
li hai perseguitati con piogge incredibili,
grandine e acquazzoni travolgenti,
e li hai distrutti con il fuoco.
Rimandi
16,16 piogge e grandine Sal 78,47-48+.
Nova Vulgata
16,17Quod enim valde mirabile erat,
in aqua, quae omnia exstinguit, plus ignis valebat;
vindex est enim orbis iustorum.
Interconfessionale SapE, cosa stranissima, nell’acqua che tutto spegne
il fuoco diventava più grande,
perché tutta la natura combatte sempre a fianco dei giusti.
Note al Testo
16,17 il fuoco diventava: allusione a Esodo 9,24.
Nova Vulgata
16,18Quodam enim tempore mansuetabatur flamma,
ne combureret, quae ad impios missa erant, animalia,
sed ut ipsi videntes
scirent quoniam Dei iudicio patiuntur persecutionem.
Interconfessionale SapTalvolta la fiamma si attenuava
per non distruggere
gli animali mandati contro gli Egiziani.
Di fronte a questo spettacolo dovevano ben capire
che era Dio a colpirli con il suo giudizio.
Note al Testo
16,18 gli animali mandati contro gli Egiziani: probabilmente le cavallette (vedi v. 9), che vengono dopo la grandine (vedi Esodo 9,13-35 e 10,1-20).
Nova Vulgata
16,19Quodam autem tempore et in medio aquarum
supra virtutem ignis exardescit,
ut iniquae terrae genimina exterminet.
Interconfessionale Sap16,19Talvolta invece la fiamma, anche in mezzo all’acqua,
bruciava con forza straordinaria
per distruggere i prodotti di quella terra
abitata da uomini ingiusti.
Nova Vulgata
16,20Pro quibus angelorum esca nutrivisti populum tuum
et paratum panem de caelo praestitisti illis sine labore,
omne delectamentum in se habentem
et ad omnem gustum aptum.
Interconfessionale SapAl tuo popolo, invece, hai distribuito il pane degli angeli.
Non era necessario il loro lavoro,
perché tu dal cielo davi loro un pane già pronto:
poteva piacere a tutti e soddisfare ogni palato.
Rimandi
16,20 il pane degli angeli Sal 78,25+.
Note al Testo
16,20 pane degli angeli: si tratta della manna con la quale Dio ha nutrito gli Israeliti nel deserto (vedi Esodo 16,13-21).
Nova Vulgata
16,21Substantia enim tua dulcedinem tuam in filios ostendebat;
et deserviens sumentis voluntati,
ad quod quisque volebat, convertebatur.
Interconfessionale SapQuesto cibo che proveniva da te
ai tuoi figli manifestava la tua tenerezza:
incontrava il gusto di chi lo mangiava
e si trasformava come ciascuno voleva.
Note al Testo
16,21 si trasformava come ciascuno voleva: questa affermazione, che non si ritrova in altri testi biblici, ricompare nella tradizione ebraica posteriore.
Nova Vulgata
16,22Nix autem et glacies sustinebant ignem et non tabescebant,
ut scirent quoniam fructus inimicorum
exterminabat ignis ardens in grandine et in pluviis coruscans;  
Interconfessionale SapMa poi, come una coltre di neve o di ghiaccio,
resisteva al fuoco senza sciogliersi.
Così gli Israeliti potevano capire anche quello che avvenne
quando il fuoco resisteva all’acqua e alla tempesta
per distruggere come folgore i raccolti dei nemici.
Note al Testo
16,22 neve o ghiaccio: vedi Esodo 16,14 dove si paragona la manna alla brina, e Numeri 11,7 (testo greco) dove la si paragona al ghiaccio.
Nova Vulgata
16,23hic autem iterum, ut nutrirentur iusti,
etiam suae virtutis oblitus est.
Interconfessionale Sap16,23Invece ora, perché si trattava del cibo dei tuoi figli,
il fuoco dimenticava perfino la sua forza distruttiva.

Nova Vulgata
16,24Creatura enim tibi Factori deserviens
invalescit in tormentum adversus iniustos
et lenior fit ad benefaciendum
pro his, qui in te confidunt.
Interconfessionale Sap16,24Ogni cosa creata è al servizio di te che l’hai fatta:
è dura nel castigare i cattivi
e dolce nel fare del bene a quelli che confidano in te.
Nova Vulgata
16,25Propter hoc, et tunc in omnia transfigurata,
omnium nutrici gratiae tuae deserviebat
ad voluntatem eorum, qui a te desiderabant,
Interconfessionale Sap16,25Perciò anche allora si adattava a ogni cambiamento,
era al servizio di quel che davi per nutrire tutti
secondo i desideri di chi ti pregava.
Nova Vulgata
16,26ut discerent filii tui, quos dilexisti, Domine,
quoniam non nativitates fructuum pascunt homines,
sed sermo tuus credentes in te conservat.  
Interconfessionale SapCosì i tuoi figli che tu ami, o Signore, imparino
che non bastano i frutti della terra a nutrire l’uomo:
solo la tua parola tiene in vita chi ha fiducia in te.
Rimandi
16,26 ciò che nutre l’uomo Dt 8,3.
Nova Vulgata
16,27Quod enim ab igne non poterat exterminari,
statim ab exiguo radio solis calefactum tabescebat,
Interconfessionale Sap16,27La manna resisteva al fuoco,
ma poi si scioglieva sfiorata soltanto da un raggio di sole.
Nova Vulgata
16,28ut notum esset quoniam oportet praevenire solem
ad benedictionem tuam
et ad ortum lucis te adorare.
Interconfessionale Sap16,28Così dobbiamo imparare a ringraziarti
prima che spunti il sole
e a pregarti quando si fa giorno.
Nova Vulgata
16,29Ingrati enim spes tamquam hibernalis glacies tabescet
et disperiet tamquam aqua supervacua.
Interconfessionale SapPerché, se uno è ingrato,
la sua speranza si scioglie come brina invernale
e si disperde come acqua che non serve più.
Rimandi
16,29 si disperde come acqua Sal 58,8.