Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; porgi l'orecchio alla mia voce quando t'invoco.
141,1 Sono ancora i nemici, descritti con immagini simili al salmo precedente, che con la loro malvagità spingono l’orante a invocare l’aiuto e l’intervento di Dio.
CEI 2008 La mia preghiera stia davanti a te come incenso, le mie mani alzate come sacrificio della sera.
141,2sacrificio della sera: era offerto nel tempio; la preghiera viene paragonata a questo sacrificio vespertino.
CEI 2008 Poni, Signore, una guardia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra.
141,3I peccati di lingua erano ritenuti particolarmente gravi nella società antica, nella quale aveva grande rilievo la comunicazione orale.
CEI 2008141,4 Non piegare il mio cuore al male, a compiere azioni criminose con i malfattori: che io non gusti i loro cibi deliziosi.
CEI 2008 Mi percuota il giusto e il fedele mi corregga, l'olio del malvagio non profumi la mia testa, tra le loro malvagità continui la mia preghiera.
141,5L'olio, usato per l’accoglienza degli ospiti, era segno di amicizia e di comunione.
CEI 2008141,6 Siano scaraventati sulle rocce i loro capi e sentano quanto sono dolci le mie parole:
CEI 2008141,7 "Come si lavora e si dissoda la terra, le loro ossa siano disperse alla bocca degli inferi".
CEI 2008141,8 A te, Signore Dio, sono rivolti i miei occhi; in te mi rifugio, non lasciarmi indifeso.
CEI 2008141,9 Proteggimi dal laccio che mi tendono, dalle trappole dei malfattori.
CEI 2008141,10 I malvagi cadano insieme nelle loro reti, mentre io, incolume, passerò oltre.