101Quando ebbe terminato questa preghiera al Dio d’Israele,
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2Giuditta si alzò in piedi e chiamò una serva. Scese in casa, dove era solita trascorrere i giorni di sabato e le giornate festive.
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3Si tolse il vestito di panno ruvido e gli abiti da lutto. Fece il bagno e si profumò con unguenti molto preziosi. Sciolse i suoi capelli e si pose sul capo un bel nastro. Indossò i vestiti da festa che portava quando era in vita suo marito Manasse.
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Infilò un paio di sandali eleganti e si adornò con tutti i suoi gioielli: collane, braccialetti, ornamenti alle caviglie e orecchini. Voleva rendersi attraente per sedurre gli uomini che l’avrebbero vista.
Poi diede alla serva un otre di vino e un fiasco d’olio. Prese una borsa e la riempì con farina d’orzo, frutta secca, pane e formaggio. Impacchettò con cura i suoi recipienti e li consegnò alla serva.
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10,5pane e formaggio: altri: pani puri.
Tutte e due uscirono di casa e si recarono alle porte della città di Betulia. Trovarono di guardia Ozia e i responsabili della città, Cabrì e Carmì.
8«Il Dio dei nostri padri ti accompagni. Ti conceda di portare a compimento la tua impresa per la vittoria d’Israele e per la gloria di Gerusalemme!».
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9Giuditta si gettò a terra per adorare Dio; poi disse: «Ordinate di aprirci le porte perché possiamo uscire e fare quello di cui abbiamo parlato». Essi ubbidirono e diedero ordine ai giovani di aprire le porte.
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10I giovani eseguirono l’ordine e Giuditta uscì con la serva. Gli uomini restarono a osservarla mentre scendeva dalla montagna e attraversava la valle, finché scomparve.
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11Giuditta e la serva proseguirono il cammino per la valle. Venne loro incontro una truppa di soldati assiri,
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che la fermarono e si misero a interrogarla: — A quale popolo appartieni? Da dove vieni e dove vai? Giuditta rispose: — Sono ebrea. Fuggo lontano dal mio popolo, perché tra poco Dio farà cadere gli Israeliti nelle vostre mani e li distruggerete!
13Voglio andare da Oloferne, il comandante del vostro esercito, per dargli informazioni sicure. Gli indicherò come dovrà avanzare nella zona di montagna, per conquistare tutta la regione senza che il suo esercito perda nemmeno un uomo.
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14Mentre Giuditta parlava, i soldati non le tolsero gli occhi d’addosso nemmeno per un solo istante, perché era molto bella. Le risposero:
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15— È stata la tua salvezza l’essere venuta in fretta a presentarti al nostro comandante Oloferne. Ora vieni nella sua tenda. Alcuni di noi ti scorteranno e ti condurranno da lui.
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16Quando sarai alla presenza di Oloferne non aver paura. Ripetigli quello che hai detto a noi: egli ti tratterà bene.
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17Scelsero tra loro cento uomini che accompagnarono Giuditta e la serva alla tenda di Oloferne.
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L’accampamento assiro si mise in agitazione, perché la notizia della presenza di Giuditta si sparse di tenda in tenda. I soldati accorsero e attorniarono Giuditta mentre lei, fuori della tenda di Oloferne, aspettava che il comandante fosse informato del suo arrivo.
19Ammiravano la sua bellezza ed erano stupiti che appartenesse al popolo d’Israele. Si dicevano l’un l’altro: «Come si potrebbe disprezzare un popolo che ha donne come lei? È meglio che gli Israeliti siano uccisi tutti, perché se qualcuno di loro resta in vita, sarebbe in grado di sedurre il mondo intero!».
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20I servi addetti alla tenda di Oloferne e tutti gli ufficiali uscirono e introdussero Giuditta nella tenda.
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21Oloferne era a letto e stava riposando. Attorno al letto c’erano drappi di porpora appesi ad aste d’oro, su cui erano incastonati smeraldi e pietre preziose.
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22Appena Oloferne fu informato dell’arrivo di Giuditta, uscì nell’atrio della tenda. Lo precedettero alcuni servi che portavano candelabri d’argento accesi.
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23Quando gli presentarono Giuditta, Oloferne e i suoi ufficiali rimasero affascinati dalla sua bellezza. Giuditta si gettò in ginocchio davanti a Oloferne in segno di sottomissione, ma i servi la sollevarono da terra.