CEI 1974 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Filippesi - 3
Filippesi
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3
3,1 Per il resto, fratelli mei, state lieti nel Signore. A me non pesa e a voi è utile che vi scriva le stesse cose:
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guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno circoncidere!
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FilGuardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare!
3,2
cani: così erano chiamati dagli Ebrei i pagani (vedi ad es. Mt 15,26). Paolo applica invece l’espressione a coloro che, probabilmente tra i cristiani giudaizzanti, si ritengono perfetti osservanti della Legge e di questo si vantano (vv. 4-6). Quel vanto, che era stato un tempo anche di Paolo (v. 7), contraddice radicalmente la vita in Cristo, che egli ora sperimenta (vv. 8-11).
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3,3 Siamo infatti noi i veri circoncisi, noi che rendiamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci gloriamo in Cristo Gesù, senza avere fiducia nella carne,
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Fil3,3I veri circoncisi siamo noi, che celebriamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci vantiamo in Cristo Gesù senza porre fiducia nella carne,
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3,4 sebbene io possa confidare anche nella carne. Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui:
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Fil3,4sebbene anche in essa io possa confidare. Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui:
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circonciso l`ottavo giorno, della stirpe d`Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge;
3,5
La tribù di Beniamino si vantava di discendere dall’unico figlio di Giacobbe nato in Palestina (cfr. Gn 35, 16 ss.) e di essere stata sempre fedele alla dinastia davidica. Il tempio di Gerusalemme era nel suo territorio.
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Filcirconciso all'età di otto giorni, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo;
3,5
La tribù di Beniamino si vantava di discendere dall’unico figlio di Giacobbe nato nella terra promessa, e di essere stata sempre fedele alla dinastia davidica (vedi Gen 35,16-20). Da essa proviene il primo re d’Israele, che si chiama Saul, il nome di Paolo nell’ambiente di lingua ebraica e aramaica.
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3,6 quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall`osservanza della legge.
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Fil3,6quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della Legge, irreprensibile.
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3,7 Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l`ho considerato una perdita a motivo di Cristo.
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Fil3,7Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo.
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3,8 Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo
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Fil3,8Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo
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e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede.
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Filed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede:
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3,10 E questo perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte,
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Fil3,10perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte,
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3,12 Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch`io sono stato conquistato da Gesù Cristo.
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FilNon ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù.
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3,13 Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro,
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Fil3,13Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte,
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corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
3,14
Per il linguaggio sportivo di Paolo cfr 1 Cor 9, 25 ss.
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Filcorro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
3,14
Paolo ricorre al linguaggio e alle metafore dello sport per indicare il suo impegno e lavoro come apostolo (1Cor 9,24-27; Gal 2,2).
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Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo.
3,15
Perfetti, cioè cristianamente maturi: cfr 1 Cor 2, 6.
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3,16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.
I cattivi ed i buoni cristiani
I cattivi ed i buoni cristiani
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3,17 Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo l`esempio che avete in noi.
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FilFratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi.
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3,18 Perché molti, ve l`ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo:
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Fil3,18Perché molti - ve l'ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto - si comportano da nemici della croce di Cristo.
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3,19 la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra.
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Fil3,19La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.
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La nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo,
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FilLa nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo,
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il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose.
3,21
Cfr 1 Cor 15, 42 ss.
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Fil3,21il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.