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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Cantico dei Cantici - 2

Cantico dei Cantici

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CEI 1974

CEI 2008 2 Io sono un narciso della pianura di Saron,
un giglio delle valli.
2,1 Saron: il nome della pianura costiera, che si estende dalla città di Giaffa al monte Carmelo. A questo nome è collegata l’idea di prosperità e abbondanza.
CEI 1974 Ct2,1 Io sono un narciso di Saron,
un giglio delle valli.
CEI 2008 2,2Come un giglio fra i rovi,
così l'amica mia tra le ragazze.
CEI 1974 Ct2,2 Come un giglio fra i cardi,
così la mia amata tra le fanciulle.
CEI 2008 2,3Come un melo tra gli alberi del bosco,
così l'amato mio tra i giovani.
Alla sua ombra desiderata mi siedo,
è dolce il suo frutto al mio palato.
CEI 1974 Ct2,3 Come un melo tra gli alberi del bosco,
il mio diletto fra i giovani.
Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo
e dolce è il suo frutto al mio palato.
CEI 2008 Mi ha introdotto nella cella del vino
e il suo vessillo su di me è amore.
2,4 cella del vino: il luogo dove veniva fatto fermentare il vino.
CEI 1974 Ct Mi ha introdotto nella cella del vino
e il suo vessillo su di me è amore.
2,4 Il vessillo o insegna sembra essere la frasca che veniva posta davanti alla cella dove fermentava il vino.
CEI 2008 2,5Sostenetemi con focacce d'uva passa,
rinfrancatemi con mele,
perché io sono malata d'amore.
CEI 1974 Ct2,5 Sostenetemi con focacce d`uva passa,
rinfrancatemi con pomi,
perché io sono malata d`amore.
CEI 2008 2,6La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia.
CEI 1974 Ct2,6 La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia.
CEI 2008 2,7Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle o per le cerve dei campi:
non destate, non scuotete dal sonno l'amore,
finché non lo desideri.
CEI 1974 Ct Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle o per le cerve dei campi:
non destate, non scuotete dal sonno l`amata,
finché essa non lo voglia.
Lo sposo cerca la sposa
2,7 Il v. è forse un ritornello del poeta: cfr. 3, 5. cfr. Qo 8, 4.
CEI 2008 Una voce! L'amato mio!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
2,8 SECONDO POEMA (2,8-3,5)
Lo sposo cerca la sposa
CEI 1974 Ct Una voce! Il mio diletto!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
2,8 Lo sposo torna col suo gregge a primavera.
CEI 2008 2,9L'amato mio somiglia a una gazzella
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia dalle inferriate.
CEI 1974 Ct2,9 Somiglia il mio diletto a un capriolo
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia attraverso le inferriate.
CEI 2008 2,10Ora l'amato mio prende a dirmi:
"Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
CEI 1974 Ct2,10 Ora parla il mio diletto e mi dice:
"Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
CEI 2008 2,11Perché, ecco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata;
CEI 1974 Ct2,11 Perché, ecco, l`inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n`è andata;
CEI 2008 i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
2,12-14 Nella poesia biblica la tortora, con il suo canto, era considerata il simbolo dell’amore; la colomba il simbolo della fedeltà e della fecondità.
CEI 1974 Ct2,12 i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
CEI 2008 2,13Il fico sta maturando i primi frutti
e le viti in fiore spandono profumo.
Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
CEI 1974 Ct2,13 Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza.
Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
CEI 2008 2,14O mia colomba,
che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è incantevole".
CEI 1974 Ct2,14 O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro".
CEI 2008 Prendeteci le volpi,
le volpi piccoline
che devastano le vigne:
le nostre vigne sono in fiore.
2,15-17 Intensità d’amore
L’immagine delle piccole volpi che devastano le vigne può essere compresa come un’ombra minacciosa, attorno alla luce e alla bellezza dell’amore, che va difeso. Nel simbolismo biblico, la vigna è immagine della donna ed è anche il bene più prezioso che l’agricoltore possiede.
CEI 1974 Ct Prendeteci le volpi,
le volpi piccoline
che guastano le vigne,
perché le nostre vigne sono in fiore.
2,15 In primavera, le volpi depongono i piccoli e li addestrano nelle vigne in fiore.
CEI 2008 2,16Il mio amato è mio e io sono sua;
egli pascola fra i gigli.
CEI 1974 Ct2,16 Il mio diletto è per me e io per lui.
Egli pascola il gregge fra i gigli.
CEI 2008 2,17Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
ritorna, amato mio,
simile a gazzella
o a cerbiatto,
sopra i monti degli aromi.


CEI 1974 Ct2,17 Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
ritorna, o mio diletto,
somigliante alla gazzella
o al cerbiatto,
sopra i monti degli aromi.