CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Numeri - 7
Numeri
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Interconfessionale
Altre prescrizioni rituali
( 7,1-8,26 )
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7
7,1 Nel giorno in cui Mosè ebbe finito di erigere la Dimora e l'ebbe unta e consacrata con tutti i suoi arredi, quando ebbe eretto l'altare e tutti i suoi arredi e li ebbe unti e consacrati,
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Nm7,1Il giorno in cui Mosè concluse i lavori di costruzione dell’Abitazione, la consacrò con questo rito: versò su di essa e sui suoi accessori l’olio dell’unzione. Poi consacrò anche l’altare e tutti i suoi accessori.
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7,2i prìncipi di Israele, capi dei loro casati paterni, quelli che erano i prìncipi delle tribù e che avevano presieduto al censimento, presentarono un'offerta.
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7,3Portarono la loro offerta davanti al Signore: sei carri coperti e dodici capi di bestiame grosso, cioè un carro ogni due prìncipi e un bue ciascuno, e li offrirono davanti alla Dimora.
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Nm7,3Essi portarono in dono al Signore sei carri dotati di una copertura di riparo e sei paia di buoi: un carro ogni due capifamiglia e un bue per ciascuno, e li condussero davanti all’Abitazione.
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7,5"Prendili da loro per impiegarli al servizio della tenda del convegno e assegnali ai leviti; a ciascuno secondo il suo servizio".
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Nm7,5«Accetta pure i loro doni. Essi serviranno per svolgere i lavori di trasporto della tenda dell’incontro. Li assegnerai ai leviti e li distribuirai ai vari gruppi tenendo conto del loro incarico».
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Nm7,7diede due carri e due paia di buoi al gruppo dei discendenti di Gherson, per facilitare il loro lavoro;
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7,8diede quattro carri e otto buoi ai figli di Merarì, secondo il loro servizio, sotto la sorveglianza di Itamàr, figlio del sacerdote Aronne.
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Nm7,8diede quattro carri e quattro paia di buoi al gruppo dei discendenti di Merarì, per facilitare il lavoro che svolgevano sotto la direzione di Itamàr, figlio del sacerdote Aronne.
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7,9Ma ai figli di Keat non ne diede, perché a loro incombeva il servizio del santuario e dovevano trasportarlo sulle spalle.
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Nm7,9Invece non assegnò né carri né buoi al gruppo dei discendenti di Keat, che erano incaricati degli oggetti sacri e dovevano portarli a spalla.
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7,10I prìncipi presentarono l'offerta per la dedicazione dell'altare, il giorno in cui esso fu unto; i prìncipi presentarono la loro offerta di fronte all'altare.
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NmIl giorno in cui fu consacrato l’altare con il rito dell’unzione, i capifamiglia portarono davanti all’altare altri doni per la sua dedicazione.
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7,11Il Signore disse a Mosè: "Offriranno la loro offerta per la dedicazione dell'altare, un principe al giorno".
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Nm7,11Il Signore disse a Mosè: «I capifamiglia verranno a portare i loro doni per la dedicazione a turno: uno al giorno».
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la sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, conformi al siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina impastata con olio, per l'oblazione,
7,13
Il siclo è una unità di peso; generalmente si ritiene equivalente a circa 11 grammi (vedi nota a 3,47), ma il suo valore cambiava a volte a seconda delle epoche e dei luoghi. Alcuni studiosi ritengono che in epoca babilonese, soprattutto durante l’esilio, gli Ebrei abbiano usato il siclo mesopotamico di 8,42 gr.
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e per il sacrificio di comunione due bovini, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli di un anno. Tale fu l'offerta di Nacson, figlio di Amminadàb.
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7,84Questi furono i doni per la dedicazione dell'altare da parte dei capi d'Israele, il giorno in cui esso fu unto: dodici piatti d'argento, dodici vassoi d'argento, dodici coppe d'oro;
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Nm7,84I doni portati dai capifamiglia del popolo d’Israele in occasione della consacrazione dell’altare furono in totale: dodici piatti d’argento, dodici vassoi d’argento e dodici coppe d’oro.
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7,85ogni piatto d'argento era di centotrenta sicli e ogni vassoio di settanta. Totale dell'argento dei vasi: duemilaquattrocento sicli, conformi al siclo del santuario;
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Nm7,85Ciascun piatto pesava un chilo e trecento grammi; ciascun vassoio settecento grammi; il loro peso complessivo era di ventiquattro chilogrammi d’argento, conformi al peso ufficiale del santuario.
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7,86dodici coppe d'oro piene d'incenso, a dieci sicli per coppa, conformi al siclo del santuario. Totale dell'oro delle coppe: centoventi sicli.
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Nm7,86Ciascuna coppa d’oro era di cento grammi; il peso complessivo di tutte e dodici era quindi di un chilo e duecento grammi. Esse erano piene di incenso.
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7,87Totale del bestiame per l'olocausto: dodici giovenchi, dodici arieti, dodici agnelli di un anno con la loro oblazione, e dodici capri per il sacrificio per il peccato.
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Nm7,87C’erano poi in totale dodici tori, dodici montoni e dodici agnelli, per sacrifici completi, accompagnati dall’offerta prescritta; c’erano inoltre dodici capri destinati ai sacrifici, per ottenere il perdono;
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7,88Totale del bestiame per il sacrificio di comunione: ventiquattro giovenchi, sessanta arieti, sessanta capri, sessanta agnelli di un anno. Questa fu la dedicazione dell'altare, dopo che esso fu unto.
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Nm7,88ventiquattro tori, sessanta montoni, sessanta capri e sessanta agnelli di un anno, destinati ai sacrifici per il banchetto sacro. Questi furono i doni portati per la dedicazione dell’altare dopo la sua consacrazione.
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Quando Mosè entrava nella tenda del convegno per parlare con il Signore, udiva la voce che gli parlava dall'alto del propiziatorio che è sopra l'arca della Testimonianza, fra i due cherubini. Ed egli parlava a lui.
7,89
Il propiziatorio nel libro dell’Esodo viene descritto come un coperchio d’oro, che aveva due cherubini alle estremità (vedi Es 25,17-22 e la nota a Es 25,17).
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NmQuando Mosè entrava nella tenda dell’incontro per parlare con il Signore, ne sentiva la voce. Essa proveniva dallo spazio che si trovava tra le statue dei due cherubini, situati sul ∆coperchio dell’arca, dove erano custoditi gli insegnamenti del Signore. ∆E Mosè parlava con il Signore.
Note al Testo
7,89
cherubini: vedi nota a Genesi 3,24. — coperchio dell’arca: vedi nota a Esodo 25,17. — E Mosè parlava con il Signore: altri: così Dio parlava con lui.