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CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Genesi - 22

Genesi

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Nova Vulgata

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Sacrificio di Isacco
CEI 2008 22 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "Abramo!". Rispose: "Eccomi!".
22,1-19 È la “prova” suprema della fede di Abramo: il figlio non gli appartiene, ma è frutto della promessa e Dio si manifesta come colui che vuole la vita dell’uomo e chiede ascolto e fede. Una delle applicazioni più immediate del brano dovette essere il rifiuto dei sacrifici umani.
Nova Vulgata Gn22,1Quae postquam gesta sunt, tentavit Deus Abraham et dixit ad eum: «Abraham». Ille respondit: «Adsum».
CEI 2008 Riprese: "Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò".
22,2 Il monte Mòria in 2Cr 3,1 è identificato con il luogo dove sorge il tempio di Gerusalemme.
Nova Vulgata Gn22,2Ait: «Tolle filium tuum unigenitum, quem diligis, Isaac et vade in terram Moria; atque offer eum ibi in holocaustum super unum montium, quem monstravero tibi».

CEI 2008 22,3Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.
Nova Vulgata
Gn22,3Igitur Abraham de nocte consurgens stravit asinum suum ducens secum duos iuvenes suos et Isaac filium suum. Cumque concidisset ligna in holocaustum, surrexit et abiit ad locum, quem praeceperat ei Deus.
CEI 2008 22,4Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo.
Nova Vulgata Gn22,4Die autem tertio, elevatis oculis, vidit locum procul
CEI 2008 22,5Allora Abramo disse ai suoi servi: "Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi".
Nova Vulgata Gn22,5dixitque ad pueros suos: «Exspectate hic cum asino. Ego et puer illuc usque properantes, postquam adoraverimus, revertemur ad vos».

CEI 2008 22,6Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Nova Vulgata
Gn22,6Tulit quoque ligna holocausti et imposuit super Isaac filium suum; ipse vero portabat in manibus ignem et cultrum. Cumque duo pergerent simul,
CEI 2008 22,7Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio mio". Riprese: "Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?".
Nova Vulgata Gn22,7dixit Isaac Abrahae patri suo: «Pater mi». Ille respondit: «Quid vis, fili?». «Ecce, inquit, ignis et ligna; ubi est victima holocausti?».
CEI 2008 22,8Abramo rispose: "Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!". Proseguirono tutti e due insieme.
Nova Vulgata Gn22,8Dixit Abraham: «Deus providebit sibi victimam holocausti, fili mi».

    Pergebant ambo pariter;
CEI 2008 Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna.
22,9 legò suo figlio Isacco: aqedah, cioè “legatura”, è la denominazione con cui l’ebraismo indica questa prova di Abramo.
Nova Vulgata Gn22,9et venerunt ad locum, quem ostenderat ei Deus, in quo aedificavit Abraham altare et desuper ligna composuit. Cumque colligasset Isaac filium suum, posuit eum in altari super struem lignorum
CEI 2008 22,10Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Nova Vulgata Gn22,10extenditque Abraham manum et arripuit cultrum, ut immolaret filium suum.
CEI 2008 22,11Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!".
Nova Vulgata Gn22,11Et ecce angelus Domini de caelo clamavit: «Abraham, Abraham». Qui respondit: «Adsum».
CEI 2008 22,12L'angelo disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito".
Nova Vulgata Gn22,12Dixitque: «Non extendas manum tuam super puerum neque facias illi quidquam. Nunc cognovi quod times Deum et non pepercisti filio tuo unigenito propter me».
CEI 2008 22,13Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
Nova Vulgata GnLevavit Abraham oculos suos viditque arietem unum inter vepres haerentem cornibus; quem assumens obtulit holocaustum pro filio.
13 Unum - Lege cum multis mss, Sam Gr, Syr et Targ ’eḥād; TM «post (tergum)»
CEI 2008 22,14 Abramo chiamò quel luogo "Il Signore vede"; perciò oggi si dice: "Sul monte il Signore si fa vedere".
Nova Vulgata Gn22,14Appellavitque nomen loci illius: «Dominus videt». Unde usque hodie dicitur: «In monte Dominus videtur».

CEI 2008 22,15L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta
Nova Vulgata
Gn22,15Vocavit autem angelus Domini Abraham secundo de caelo et dixit:
CEI 2008 e disse: "Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito,
22,16 tuo figlio, il tuo unigenito (vedi anche v. 2): è diventato, nella traduzione greca dei LXX “il tuo figlio amato”, espressione che nei vangeli viene riferita a Gesù dalla voce celeste (Mc 1,11 e paralleli). Il verbo risparmiare viene poi applicato da Paolo a Dio Padre che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato (Rm 8,32).
Nova Vulgata Gn22,16«Per memetipsum iuravi, dicit Dominus: quia fecisti hanc rem et non pepercisti filio tuo unigenito,
CEI 2008 22,17io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.
Nova Vulgata Gn22,17benedicam tibi et multiplicabo semen tuum sicut stellas caeli et velut arenam, quae est in litore maris. Possidebit semen tuum portas inimicorum suorum,
CEI 2008 22,18Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce".
Nova Vulgata Gn22,18et benedicentur in semine tuo omnes gentes terrae, quia oboedisti voci meae».

CEI 2008 22,19Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
Nova Vulgata
Gn22,19Reversus est Abraham ad pueros suos, et surrexerunt abieruntque Bersabee simul, et habitavit Abraham in Bersabee.
Discendenza di Nacor
CEI 2008 22,20Dopo queste cose, fu annunciato ad Abramo che anche Milca aveva partorito figli a Nacor, suo fratello:
Nova Vulgata
Gn22,20His ita gestis, nuntiatum est Abrahae quod Melcha quoque genuisset filios Nachor fratri suo:
CEI 2008 22,21Us, il primogenito, e suo fratello Buz e Kemuèl, il padre di Aram,
Nova Vulgata Gn22,21Us primogenitum et Buz fratrem eius et Camuel patrem Aram
CEI 2008 22,22e Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuèl.
Nova Vulgata Gn22,22et Cased et Azau, Pheldas quoque et Iedlaph
CEI 2008 22,23Betuèl generò Rebecca. Milca partorì questi otto figli a Nacor, fratello di Abramo.
Nova Vulgata Gn22,23ac Bathuel, de quo nata est Rebecca. Octo istos genuit Melcha Nachor fratri Abrahae. 
CEI 2008 22,24Anche la sua concubina, chiamata Reumà, partorì figli: Tebach, Gacam, Tacas e Maacà.


Nova Vulgata Gn22,24Concubina vero illius, nomine Reuma, peperit Tabee et Gaham et Tahas et Maacha.